Amore che ti uccide✝||Justin Bieber||

#8

È davvero Justin?

Justin si volta verso di me e spalanca gli occhi. Sembra indeciso tra il farlo e no mentre io sono più che decisa. "Cosa ci fai qui?" Domanda stupito. "Non ti sembra ovvio?" Domando scuotendo la testa. "Che vuoi suicidarti? No, non mi sembra affatto ovvio" dice scuotendo la testa lui stavolta. "Ma anche tu lo stai facendo" dico facendoglielo notare. "I miei sono momenti che passano." Dice guardando davanti a se. "A me non passano un cazzo" dico pensando a tutto. "Davvero lo farai?" Domanda. "Ma a te cosa importa? Eh? Avrai una pivella in meno da picchiare" le faccio notare i nostri rapporti come stanno. "Quindi una percentuale è anche mia per quello che stai per fare?" Domanda. "Non preoccuparti non ve ne accorgerete nemmeno" dico. Casualmente mi butto per un momento avendo quella sensazione di non so cosa. "No" sento urlare. E in men che non si dica mi trovo in mezzo alla strada atterra con Justin sopra di me. Mi ha appena salvato la vita? Alzo lo sguardo e lo guardo negli occhi ma abbasso subito lo sguardo non riuscendo a tenere il suo. Lo sento sospirare e sdraiarsi al mio fianco. "Perché l'hai fatto?" Domando trattenendo le lacrime sapendo quante volte mi ha urlato di morire e quante volte mi ha picchiata. Sono anni. "Non lo so." Dice alzandosi e andandosene. Questo non era Justin. Non era affatto lui. sembrava che avrebbe tolto la sua maschera per un secondo e mi avesse mostrato chi è realmente. Mi alzo per poi raggiungere casa. Entro e salgo le scale meno rumorosamente possibile. Entro in camera mia e prendo il diario. Sono 00:59 quindi oggi è 7 settembre.

7 Settembre 2015
Caro diario,
Ero decisa a farlo. Sono andata al ponte determinata. Ma quando ho girato il capo ho notato dei capelli biondi e poi quegli occhi color miele mi hanno notata. Oggi Justin Drew Bieber mi ha salvato la vita. Quel Justin che mi urlava di ammazzarmi e quel Justin che mi picchia. Si proprio lui. La cosa più straziante è tornare a casa come se niente fosse. Io mi stavo per ammazzare e loro nemmeno sanno, ma è meglio così.
-Tua Ellen.H

Chiudo il diario e mi metto il pigiama per poi addormentarmi.

"Drin Drin. 7 Settembre 2015"

Fottuta sveglia. Fa sempre così. Mi alzo a mala voglia e prendo un Jeans strappato con una canotta. Entro in bagno e mi faccio una doccia per quanto veloce, rilassante. Mi liscio i capelli e metto mascara, eye-liner e un po' di lucida labbra. Prendo la borsa e scendo giù in cucina notando Taylor ancora lì. "Taylor ma cosa ci fai ancora qui?" Domando. "Andiamo insieme a scuola no?" Domanda ed io annuisco insicura e seguendolo nella sua macchina. Arriviamo a scuola e Taylor scappa nella sua classe ed io nella mia dove ho matematica e questo vuol dire 'Bieber' saluto Clara e vado in classe. Mi siedo all'ultimo banco e come sempre 10 minuti dopo arriva Justin in ritardo. Indovinate dove lo fa sedere il prof? Vicino a me! Alzo gli occhi al cielo e lo faccio sedere. "Allora ragazzi oggi interroghiamo" dice il prof sorridendo mentre gli altri si lamentano. Io me la cavo a matematica e a me piace. "Oh cazzo" dice Justin sotto voce il che mi fa ridere interiormente. "Allora.. Bieber da quanto tempo non vieni all'interrogazione. Dai vieni" dice il prof e Justin sbuffa. "Prof la settimana prossima." Dice sbuffando. "Bieber vieni all'interrogazione o ti metto direttamente due" urla il prof. Justin sbuffa e si alza andando alla lavagna per risolvere l'equazione. "A correggerlo viene la signorina Evans Steele" dice il prof ed io spalanco gli occhi. Mi alzo e raggiungo anche io la lavagna. Justin risolve L'equazione da male in peggio. "Signorino Bieber la metto 4 mentre a lei -riferendosi a me- la matto 7. Ho un'idea." Dice il prof ridendo. "Evans Steele e Bieber studierete a casa insieme. E a lei Evans Steele che già sta sbuffando. Se Bieber non migliora le abbasso il voto" dice il prof. Ma che sta dicendo? "Ma prof" dico e lui scuote la testa. "Prof perché non mi mette con Giulia-dice riferendosi alla più puttana della scuola- lei è brava a fare i pom-compiti" dice correggendosi Justin. Mi viene solo il vomito. "Voglio Justin migliorato entro un paio di settimane. Adesso andate a sedervi" urla il prof e noi così facciamo.

Finite le cinque ore sorridente esco notando Clara e andando verso di lei. "Oggi vengo a casa tua. Facciamo i compiti e dopo fatto i compiti usciamo a fare shopping. Okay?" Domanda ed io annuisco sorridendole.

Sto aspettando che venga Clara e sto cazzeggiando sul cellulare quando a distrarmi dal mio gioco è un messaggio.

Sconosciuto:
Tesoro ancora non cambi questo numero?

Io:
Chi sei?

Sconosciuto:
Un tuo vecchio ricordo. Brutto e bello

Io:
Ovvero?

Sconosciuto:
Paolo.

Mi cade il telefono da mano. Paolo cosa ci fa qui? L'ultima volta che l'ho visto è quando l'ho lasciato. Al solo pensiero di Paolo a Londra mi fa star male.

Sento il campanello e vado ad aprire Clara.

*due ore dopo*

"Clara sono le 17:00 abbiamo finito, chiudiamo tutto" dico ridacchiando. "ah, già" dice lei per poi scoppiare a ridere. Scendiamo giù in salotto e troviamo i fantastici quattro coglioni seduti sul divano. Raggiungiamo la porta ma la voce di Taylor ci ferma. "Dove credete di andare?" Domanda Taylor. "Al centro commerciale forse?" Domando ovvia e noto che Justin ride sotto i baffi. "Non potete uscire. È-è stato ucciso un ragazzo qui fuori" dice Taylor e io resto pietrificata. "C-cosa?" Domando spalancando gli occhi. "Quello che hai sentito. Scott Liverson lo conosci?" Domanda.

*flashback*
"Scott devi aiutarmi. Aiutami per favore" dico pregandolo. "Ma se Paolo ci scopre ci ammazza entrambi." Dice sbuffando. "Scott devo solo dirle che è finita e tu esci fuori solo se mi picchia. Eccolo arriva nasconditi." Dico e lui annuisce nascondendosi. "Tesoro" dice Paolo avvicinandosi. "Paolo allontanati immediatamente. Ti ho visto con la ragazza bionda. È finita" dico facendo un passo indietro e una lacrima riga il mio volto. "NON PUOI" urla avvicinandosi e dandomi uno schiaffo. Scott mi tira verso di lui e mi mette dietro di lui. "Vattene Paolo" dice è così fa.

*fine Flshback*

"Si. Lo conoscevo" dico sedendomi atterra e mettendomi la testa fra le mani.