#78

1.1K 70 8
                                    

Sorrido vittoriosa e scendo dall'auto. Toby si avvicina a me e mi abbraccia, queste braccia mi sono così familiari che ci affonderei dentro, mi creano strani brividi, mi riprendo e sorrido. "È un'onore gareggiare con Oceana" dice staccandosi ma continuando ad avere il suo braccio sulla mia spalla. Mentre il pubblico acclama ci raggiungono Justin e Zach con Taylor Chaz e Ryan. Justin guarda prima me e poi Toby mentre Chaz si congratula con me. Perché Justin ha uno sguardo assassino verso me e Toby? Ah. Giusto, Toby ha la mano sulla mia spalla. Sorrido per poi annuire ai complimenti anche di Ryan. "Quindi sei pronta per le ultime due gare mia acerrima nemica?" Una domanda da una voce fin troppo familiare,anzi, anche troppo. Non dimenticherò mai più la voce di Elvis dopo gli avvenimenti precedenti dei miei odiosi ricordi. "È sempre un'onore vincere" dico cambiando voce e sorridendo amaramente. Da quando sono piccola riesco a fare diverse voci differenti dalle mie, fortunatamente le cose che mi sembravano inutili adesso hanno un senso. "Ti prendi gioco di me ragazzina insolente?" Domanda alzando un sopracciglio. "Quanti anni hai in più di me? Al massimo cinque" dico sorridendo. "Quindi il ragazzino, qui, sei anche tu." Dico facendo un sorriso da 'posso dirti tante parole a mia disposizione quando mi trovo in questa pista con questa parrucca e questo trucco'. "Stai attenta a ciò che dici, tu non mi conosci" dice puntandomi un dito contro. Tolgo la mano di Toby dalla mia spalla e mi avvicino ad Elvis lentamente e pacificamente. "Sono cresciuta qui, ho osservato ogni battito di ciglia di qualsiasi persona passasse qui. Sei cresciuto anche tu qui, quindi sta attento tu, sei tu quello che non mi conosce" dico sorridendogli per poi girarmi e fare alcuni passi nell'intento di andarmene e me ne vado raggiungendo il mio camerino. Quando sto per chiudere la porta dietro di me un piede la ferma, mi giro ed è Justin. Entra e chiude la porta dietro di se a chiave. "Si può sapere cosa ti passa per la mente?" Domanda irritato e cercando di controllarsi per evitare di urlare.
"A volte non lo so nemmeno io" dico cercando di evitare il suo discorso, ne ho abbastanza delle sue prediche sul fatto di Elvis e ne ho abbastanza di ripetergli che qui non può farmi nulla.
"Sai quanto è pericoloso Elvis? Lo sai?" Domanda irritato.
"E anche se non lo sapessi? Qual é il tuo problema Jus?" Domando irritata anche io.
"Il mio problema sei tu. Causi così tanti problemi che non sai nemmeno a cosa vai in contro, pensa, ragiona prima di aprire la tua stupida bocca!" Adesso urla, irritato, molto. Le vene del suo collo si sono gonfiate.
"Grazie, coglierò la tua offesa come un consiglio. Se hai finito di insultarmi la porta è quella" dico indicandogli la porta delusa, molto. Lui scuote la testa come se si fosse appena ripreso dalle parole che ha detto,  sembra parlare per dire qualcosa ma si ferma ed esce dal camerino sbattendo la porta dietro di se. Mi tolgo la parrucca, mi strucco e mi tolgo i vestiti da Oceana mettendo tutto nel mio borsone, lo appoggio sul divano visto che il camerino è mio e metto un jeans e una maglia mentre al trucco metto mascara e lucida labbra. Esco dal retro del camerino e mi avvio verso Zach. "Hey Zach, devo chiederti un favore" dico guardandomi indietro per evitare di farmi vedere.
"Dimmi tutto" dice sorridendomi. Sono le 22:30 e io dopo la litigata con Justin non ho sonno.
"Mi serve una macchia, qualsiasi macchina ma mi serve una macchina" dico. Lui mi guarda severo e poi mi sorride. "Ho a disposizione solo la ferrari nera, che ne pensi?" Domanda sorridendomi da vero amico. "Va benissimo, stasera te la riporterò" dico mentre lui mi porge le chiavi. Raggiungo i garage e prendo l'auto.
La mia direzione? È al Heron Tower.
Ho la carta, ho la macchina e posso andarci. Sbuffo pensando a Justin. Odio quando si comporta così è insopportabile. Capisco la sua preoccupazione nei miei confronti ma lui non sa cosa io probabilmente so e cosa dovrò ancora sapere. Parcheggio l'auto nel parcheggio e scendo. Ovviamente è tutto vuoto, chi dovrei trovarci a quest'ora? Sbuffo e m'incammino verso l'entrata. Ovviamente ci sono due guardie all'entrata. Mostro la mia scheda e loro mi fanno entrare. Tutte quelle segretarie non ci sono più e tutte le luci sono accese. Wow. Sembra mattina. M'incammino verso l'ascensore e la mia fermata è sul tetto, come sempre. So che dovrei chiamare Justin perché gli ho promesso che in caso venissi qui dovrei chiamarlo ma dopo quello che mi ha detto, può scordarselo. L'ascensore si ferma ed io scendo. Ammiro la notte nella luce, il buio immerso nella luce, cosa succederebbe se la luce verrebbe avvolta dal buio? Di certo non qualcosa di buono, il buio porta con sé oscurità, male, segreti..
Salgo sul muro del grattacielo, questo muro non mi permette di fare un'altro passo avanti o finirei per cadere giù. Sento il rumore del l'ascensore. Chi c'è? "Cosa ci fai qui?" Domanda. È lui, è Jus. "Se non sbaglio ho il permesso di stare qui" dico aprendo le mani per mantenere l'equilibrio. I due ragazzi della sicurezza l'avranno chiamato, sicuramente.
"Sai Jus, sarebbe bello volare la spensieratezza della mente che si basa sulla bellezza del precipizio" dico sorridendo e guardando il vuoto al di sotto. Raramente soffro di vertigini ma fortunatamente adesso sembra tutto okay.
"Ellen scendi di lì" dice serio.
"Sto solo dicendo ciò, non pensare sempre che tutto gira intorno al male, pensa al bene" dico alzando gli occhi al cielo.
Non lo sento parlare e quando giro la testa lo trovo alla mia sinistra sul muro anche lui alzato. Proprio esattamente come sul ponte. "Ho dei flashback assurdi su questa posizione, ricordi il ponte?" Domando sorridendo. "Sì, come scordare quel giorno, sarò sempre al tuo fianco Baby, sempre. Eviterò che tu sbagli perché se tu sbagli, automaticamente, sbaglio anche io" dice circondandomi il bacino con una mano. "E se un giorno muori un po' dentro, se un giorno tu non riuscirai a sopportare quel dolore, ti prego, chiamami, sarò lì con te. Non c'è cosa peggiore di pensare che tu stia male e non esserne certo" dice sbuffando e scendendo dal muro, mi tira con lui e mi fa sedere sul muro di spalle al vuoto mentre lui si avvicina a me. È come se le sue parole siano riferite ad adesso.
"Jus mi hai promesso che mi avresti aiutata a scoprire di più su Elvis e i documenti perché c'era di mezzo mia sorella, l'hai dimenticato?" Domando sbuffando. "No, ma Elvis è pericoloso baby, non posso permettere di mettere a rischio la tua vita, fidati, lo conosco e anche molto bene" dice con un dolore nei suoi occhi.
"Jus, devo dirti una cosa importante.." Dico chiudendo gli occhi. Lo sento stringere la mia mano. "Cosa?" Domanda con un tono di voce tremante.
"La mia mente, sta iniziando a ricordare, non piccole parti come Parigi, sta iniziando a ricordare diversamente" dico aprendo gli occhi e trovando gli occhi di Justin sbarrati.
"In che senso diversamente?" Domanda.
"Inizio a ricordare diverse scene e una me che non sono" dico.
"L'importante è quella che sei adesso El, l'importante è questo, okay?" Domanda mettendo entrambe le mani sul mio volto e essendo a pochi centimetri dalle mie labbra.
"Jus, Dan non aveva i documenti ma sapeva chi li aveva, se io sapessi chi ha i documenti solo che non lo ricordassi?" Domando. "Cosa ne vuoi fare dei documenti?" Domanda incuriosito e anche spaventato.
"Riavere il corpo morto di mio cugino, voglio il suo corpo in modo tale che nella sua tomba non ci siano più suoi ricordi ma il suo corpo e voglio incastrare Elvis con tutta la sua gang, il resto li brucerò" dico sicura di me stessa.
"Okay, ti aiuterò ma ad una condizione" dice.
"Quale?" Domando alzando un sopracciglio.
Sorride amaramente per poi lanciarsi sulle mie labbra baciandomi prima lentamente per poi aumentare la sua presa su di me e stringermi a lui.
Amo Justin, lo amo follemente.

Amore che ti uccide✝||Justin Bieber||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora