#39

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È pazzo? Cosa vuole fare? E perché? "Justin rifletti, non serve a nulla" dico mentre l'ascensore scende lentamente e fortunatamente. "Serve a spaccare quei bianchi denti che ha quella faccia da cornuto" dice serrando la mascella. "Justin è il tuo migliore amico, non ti ho detto ciò per farvi litigare, ragiona." Dico cercando di calmare la sua furia. L'ascensore si apre troppo presto e Justin esce infuriato. Raggiungiamo la moto e prima che Justin sale lo fermo prendendo la sua mano nella mia. "Justin cosa hai intenzione di fare?" Domando. "Ciò che avrei dovuto fare già alla gara. Il livido che hai sul braccio, lui te l'ha fatto e io te l'ho peggiorato" dice. "L'hai fatto inconsapevolmente" dico non staccando la mia mano dalla sua. "E permetti che io lo faccia anche a lui che l'ha fatto consapevolmente?" Domanda innervosendosi ancora di più. Non capisco dove si trova il problema. Fino a poco tempo fa lui, non faceva altro che peggiorare la mia malattia. "Tu sei più intelligente di lui, se l'ha fatto ci deve essere un motivo, per favore, calmiamoci prima entrambi e poi andiamo da lui vedendo perché l'ha fatto, okay?" domando. Il suo sguardo guarda altrove ma non me. "Okay?" Domando girando la sua faccia in modo che mi guarda negli occhi. "Okay" annuisce finalmente sbuffando. "Allora voglio che tu mi offri un bel caffè" dico mettendomi il casco. Noto un sorriso divertito sulla sua faccia e sale anche lui mettendosi il casco.



Arrivati al bar ci sediamo fuori, accendendo una sigaretta e aspettando che il cameriere porti le nostre ordinazioni. "Sai, fino ad ora ti vedevo cambiata." Dice scuotendo la testa e sorridendo timidamente.
Aspetta.
Justin che sorride timido?
Okay quasi quasi gli faccio una foto.
"In che senso?" Domando non capendo a cosa si riferisce.
"Pensavo che la Ellen di dieci anni fa, fosse scomparsa per sempre. E vedendoti, adesso, vedo quella bambina che mi teneva il posto a mensa, quella che quando c'era bisogno mi prendeva a calci, quella bambina maledettamente misteriosa anche se non amava i misteri per una strana ragione doveva, quella bambina forte ma dietro di lei c'era un mondo dove crollava sempre. Sei tu Ellen, ed io ti ho ritrovata, non permetterò ai tuoi segreti di separarti da me, non di nuovo" dice e quasi mi strozzo con il fumo. Non so che dire, che fare, fisso Justin come un alieno. È strano tutto questo per me, è strano che lui si comporta bene con me. "Forse quando arriverà quel giorno ti rinfaccerò queste parole quando te ne vorrai andare via da me" dico evitando il suo sguardo. È vero, prima o poi scoprirà di Oceana nonostante io cercherò di non dirglielo. La sua mano poggia sulla mia capovolgendolo il mio stomaco, perché?. "Fidati, anche se non hai motivo, fallo" dice. Come posso fidarmi di Justin? Non so quasi nulla di lui. Solo il suo colore preferito, i suoi gusti, le sue preferenze di macchine e altre cose di poca importanza. Chi l'avrebbe detto che Justin, quel bambino che mi teneva per mano a scuola, quel bambino che mi aiutava a fare i compiti e mi proteggeva dagli altri sarebbe diventato il capo di una gang pericolosa? E adesso che ci penso, ha mai ucciso qualcuno? Se è un capo di una gang deve per forza averlo fatto. Sono assolutamente consapevole del fatto che Justin non è un ragazzo per bene e non è affatto un santo.
Ma poi mi guardo:

-nascondo a mio fratello e a molte persone che sono oceana.

-nascondo la presenza di un tatuaggio sulla mia pelle

-nascondo la vera me stessa

-nascondo di fumare
-nascondo a mamma che stavo per fare ciò che fece Emily

-nascondo a Damon molte cose e tra queste chi sono io

Ma ho una mia seria domanda.
Io, chi sono?
Non riesco a riconoscermi.
Non riesco a ritrovarmi.
Sembra che il buio mi stia inghiottendo. Sta inghiottendo quella poca luce che è in me Perché mi faccio così tanti problemi quando dovrei pensare alla vita, alla scuola, all'amore e all'adolescenza?
Questo è il problema 'Dovrei'.
Il cameriere arriva con le ordinazioni e se ne va. Il mio telefono vibra.
Segno di un messaggio. Prendo il cellulare sotto lo sguardo attento di Justin.

Da Luke:
Ho saputo di Ryan. Cos'hai fatto?

Decido di risponderlo.

A Luke:
Le notizie corrono più veloce di quanto pensassi.

Blocco il telefono e lo butto nella tasca. "Chi era?" Domanda Justin. Okay, dovrei abituarmi a Justin che vuole sapere anche con chi messaggio? Evito di litigarci e rispondo "Luke"


Una volta che Justin ha pagato mi fa cenno di seguirlo. Raggiungiamo la moto e Justin caccia il suo telefono dalla tasca. Compone un numero e mette il viva voce. Oh no.

"Ehi bro" Ryan risponde a telefono.
Come fa la gente ad essere così cattiva?
"Ryan raggiungimi alla stazione abbandonata" dice Justin fermo e duro.
"È successo qualcosa bro?" Domanda Ryan con un po' di paura nella sua voce.
"Ti voglio lì fra cinque minuti, solo" dice staccando il telefono non permettendo a Ryan di rispondergli.
Lo guardo senza dire parola, si vede che è arrabbiato e non vorrei peggiorare la situazione. "Dobbiamo arrivare lì in cinque minuti e il posto è distante da qui di quindici minuti, quindi reggiti" dice passandomi il casco e mettendosi il suo. Metto il casco e salgo dietro di Justin. Accelera e parte. Stringo il mio petto alla sua schiena o rischio di cadere. Le mie mani sono avvolte attorno alla sua vita e la mia testa è appoggiata sulla sua spalla.
Sembra di tornare indietro nel tempo.
È così difficile cercare di capire perché una persona fa qualcosa senza un motivo. Sono sconvolta, non posso credere che finalmente potrò sapere perché Ryan l'ha fatto. Finalmente potrà cercare di essere capito anche se non lo sarà mai, non lo sarà mai.
Non potrà essere capito perché non c'era motivo di fare ciò che ha fatto.
Justin ferma la moto.
Siamo arrivati alla stazione abbandonata.
Questo posto è abbandonato da molto tempo e mi mette i brividi.
Justin scende la moto e mi fa cenno di entrare.

Amore che ti uccide✝||Justin Bieber||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora