#49

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Elvis si gira dietro e sbianca girandosi di nuovo verso di me. I miei occhi lucidi vagano su tutto tranne Justin. "Alza le mani in aria" dice Justin duro e impassibile. Elvis lo fa. Alza le mani in aria e nonostante sia preoccupato e impaurito non si toglie quel sorriso strafottente dalla sua faccia.

"Justin non potrai proteggerla sempre. Chiunque tu ami o vuoi bene lo porti a distruggere." Dice Elvis ridendo. A cosa si riferisce? Guardo Justin e la sua faccia è strana. Non è il solito ma sulla sua faccia non noto emozioni.
"Tu hai sempre distrutto ciò che amavo, non io." Dice Justin tenendo ancora la pistola puntata verso Elvis.
Elvis ride guardandomi. Come fa Justin ad avere una pistola sempre quando serve?
Adesso ho paura.
"Ti sbagli. Lascia che questa gara la vinca io e lascerò stare Ellen e chiunque tu voglia" dice Elvis sicuro di sé. No, non può farlo, Justin non può farlo.
"No!" Urlo. Guardo Justin negli occhi ed è troppo preso sul pensare che darmi ascolto. "Ellen sta zitta" urla Justin. I miei genitori proprio oggi dovevano andare ad una cena?
"Ti sei portato tutto ciò che io amavo. Mi hai distrutto facendomi diventare un mostro esattamente come te. Adesso che ho la possibilità di mostrarti chi è il più forte dei due e finalmente facendoti allontanare da mia madre non perderò tempo." Dice Justin urlando con gli occhi lucidi ma senza trapassare nessuna emozione. Sua madre?
Cosa c'entra Elvis con sua madre?
"Sei patetico. Ammazzerò chiunque intralci la mia strada e la prossima è Oceana" dice Elvis sicuro di sé.
Oh mio dio.
Io sono Oceana, vuole ammazzarmi?
Mi tappo la bocca astenendomi dal non urlare. Le mie gambe tremano, le mie mani anche. I miei occhi minacciano di esplodere.
"C'è qualcosa che non va piccola?" Domanda Elvis facendo un passo in avanti verso di me. Uno sparo lo fa fermare e mi fa saltare dalla paura.
Justin ha sparato in aria.
"Ti ho detto di non muoverti di un millimetro" dice justin avanzando avanti. Ho paura. Tanta paura.
Justin raggiunge Elvis di dietro e mette una mano attorno al suo collo privandolo di respirare. La mia bocca è tappata e i miei occhi cercano Justin, quel Justin che conosco non questo Justin. "Justin" lo richiamo tremolante. Justin alza lo sguardo e incontra i miei occhi. Resta a fissarmi un paio di secondi e riporta lo guardo sulla faccia rossa di Elvis che cerca aiuto.
"Ultima cosa, non chiamarla più piccola" dice staccandosi da Elvis e lasciandolo cadere atterra. Mi raggiunge e prende la mia testa fra le sue mani alzandola verso il suo sguardo. "stai bene?" Domanda. Evito la sua domanda. "Portami via di qui" dico pregandolo con gli occhi. Mi prende per il fianco e mi guida verso l'auto. Saliamo silenziosi e Justin accende l'auto allontanandosi da casa mia, dal bosco e da Elvis finalmente.
Appoggia una mano sulla mia coscia e mi accarezza come segno di affetto e intravedo che stringe il volante con l'altra mano. La sua mascella è serrata. E i suoi occhi danno fuoco. Arriviamo al grattacielo e scendiamo senza dire una sola parola. Raggiungiamo l'ascensore e Justin inizia a tirarsi i capelli indietro come segno di frustrazione. È nervoso. Lo noto e tanto. Arriviamo sul terrazzo e Justin inizia ad andare avanti e indietro.
Ha ancora gli occhi rossi, la mascella serrata e i suoi capelli sono in disordine.
Non capisco a cosa sta pensando. "Justin" lo richiamo ma evita la mia voce. Continua ad andare avanti e indietro parlando a bassa voce.
"Justin!" Lo richiamo urlando. Si gira verso di me con gli occhi rossi e pieni di rabbia. "Come facevi a sapere della gara?" Domanda. Cosa?
Oh no..
Adesso?
Cosa gli dico?
"Quale gara?" Domando mentendo spudoratamente. Le mie gambe tremano, tanto. Si avvicina a me facendo passi lenti.
"Ellen non mentirmi, nessuno sapeva dell'affare tra me e Elvis" dice puntandomi un dito contro. Ho paura. L'ho già detto?
"Ho sentito Taylor parlarne, non era mia intenzione ascoltare." Dico tremando. Che stupida cazzata è mai questa? Mi guarda strano e poi scuote la testa mettendosi entrambe le mani sulla fronte. Raggiungo il bordo e mi ci siedo. "Jus, vieni qui" dico battendo la mano sul bordo. Justin mi guarda confuso ma poi mi raggiunge. Si siede e sbuffa. Prendo la sua mano nella mia e la stringo. Se gli dico di calmarsi si arrabbierà il doppio quindi evito.
"Sai, quando mi siedo su questo bordo amo la sensazione dei miei piedi che penzolano in aria. A volte mi passa per la mente di fare qualche sciocchezza ma non lo faccio e non è perché io abbia voglia di starmene su questo mondo pieno di stupidità dove la gente evita di capirti ma perché sono troppo codarda per mettere fine alla mia vita." Dico ridendo nervosamente e scuotendo la testa.
"Ma quella sera stavi per farlo" Dice Justin girando la mia testa verso di lui per permettere ai nostri sguardi di dirsi la verità.
"Quella sera non avevo te, Damon e sapevo che la morte di Emily era un suicidio" dico con un filo di voce malinconica.
"Non credi sia stato un suicidio?" Domanda stringendo con una sua mano la mia e con l'altra mano giocherella con i miei capelli appassionato.
"Sì è sicuramente stato un suicidio ma dev'esserci un motivo ben preciso so troppo poco e non mi basta" dico sbuffando e respingendo le lacrime, come sempre.
"Cosa sai?" Domanda scioccato.
'Più di quanto pensi Jus'
Vorrei tanto domandargli di Dan.
Sapere cosa sapeva di lui.
"Lei l'ha fatto perché era stanca degli altri e delle persone che la prendevano in giro ed è poco, troppo poco. Ci deve essere qualcosa sotto" dico scuotendo la testa. Justin sembra rifletterci.
"Ellen, se ti nascondessi una cosa di vera importanza, una cosa che per te sarebbe importante, tu mi odieresti?" Domanda alzando lo sguardo verso di me.
Cosa dovrebbe nascondermi?
Mi nasconde qualcosa?
Cosa?
Si tratta di Dan?
Della gang?
Di Emily?
Voglio sapere?
"Non lo so Jus. Ma sono sicura che se io ti nascondessi qualcosa di vera importanza tu mi odieresti" dico sbuffando rumorosamente.
Se Justin scoprisse di Oceana in questo istante momento mi farebbe chiudere in una casa per paura di Elvis e non mi darebbe a parlare per il resto della mia vita.
"Non potrei odiarti, potrei rimanerci male ma non credo che io potrei odiarti o almeno non più, l'ultima volta che ti ho odiata è stato quando eravamo piccoli. Quel giorno vicino al ponte." Dice riferendosi a quando io chiusi la nostra amicizia per il segreto di Dan.
"Odio ricordare quel giorno" dico scuotendo la testa. Justin mi attira a se in un abbraccio che equivale a tante parole.
"Mettiamolo da parte" dice baciandomi la fronte mentre guardiamo il sole sorgere.

Amore che ti uccide✝||Justin Bieber||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora