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Uno squillo di telefono mi fa aprire gli occhi.
Dove sono?
Due braccia sono avvolte al mio bacino abbracciandomi da dietro sento addirittura il suo petto respirare contro la mia schiena. Guardo le braccia e le riconosco subito dai tatuaggi che è Justin. "Spegni quel maledetto affare" borbotta facendomi sentire brividi visto che la sua testa è appoggiata all'incavo del mio collo e le sue labbra lo sfiorano. "Genio, non posso muovermi" dico visto che sono intrappolata. Da aggiungere che la gamba di Justin è sulle mie.
Aveva paura che io scappassi?
Ricordandomene, dove siamo?
"Allora lascialo suonare e torna a dormire" borbotta con la voce impastata dal sonno. Non vuole liberarmi?
Perché la cosa mi fa piacere?
"Jus dove mi trovo?" Domando ridendo ma con la voce impastata dal sonno anche io.
"Sei con me e quando ti trovi con me non deve importarti dove ti trovi" dice facendomi rimanere di stucco.
Questo ragazzo non la smette di stupirmi. Guardo in giro. La camera è graziosa, è in ordine e intravedo anche una libreria. Pazzesco!
"È la tua Camera?" Domando girovagando con lo sguardo dappertutto.
"Sì"
"Quante ragazze ci sono state?" Domando sperando che dica 'nessuna' visto che mi trovo nel suo letto.
"Tante" risposta fatale. Mi sale il nervosismo.
"Spero che tu abbia cambiato almeno le lenzuola e la coperta" dico arrabbiata.
"Ho detto che ce ne sono state tante nella mia camera. Me le sono scopate tutte nella camera ma mai nel mio letto. Nessuna ragazza è stata nel mio letto" dice facendomi rimanere shoccata. Adesso mi sono pentita delle parole che ho detto.
"Le tue tante domande mi fanno venire un mal di testa tremendo" dice sbuffando. Scoppio a ridere.
"Cazzo.. Mia madre" dico tappandomi la bocca e cercando di uscire dalle braccia di Justin ma non ci riesco. "L'ho chiamata io, le ho detto che dormivi da Clara perché eri troppo stanca" dice.
È la Terza cosa che mi fa rimanere shoccata in soli pochi minuti dal mio risveglio.
"Allora" dice mettendosi a cavalcioni su di me e noto che è senza maglia. Okay...
"Da qui dovrai uscire molto silenziosamente." Dice guardandomi negli occhi.
"Perché?" Domando mentre il mio sguardo vaga sul suo corpo e nei suoi occhi.
"Perché questa non è casa mia, cioè è mia ma anche dei ragazzi. In questo piano e quello di sotto ci sono tutte le stanze dei ragazzi della gang e poi nell'ultima c'è la discoteca" dice staccandosi da me e prendendo il mio telefono.
"È qui che resta Taylor quando a casa non torna?" Domando. "Sì" dice mentre fa scorrere il suo dito sullo schermo del mio telefono.
Perché questo ragazzo dorme in boxe non facendomi ragionare correttamente?
"Aspetta, ma questa discoteca si chiama 'paradise?'" Domando buttandomi ad indovinare ma non proprio visto che è l'unica discoteca a tre piani, non sapevo mai il perché.
"Sì" dice non staccando lo sguardo dal mio telefono.
"Cosa fai con il mio telefono?" Domando.
"Perché Damon ti ha mandato così tanti messaggi in così poco tempo?" Domanda. Cosa?
"Dammi il telefono" dico severa.
"Piero ci ha provato con te?" Domanda sbarrando gli occhi.
"Justin dammi il telefono" dico cercando di toglierglielo ma è troppo alto. "È uno sfigato" dice ridendo. "No, ha solo meno popolarità ma non lo rende uno sfigato" dico arrabbiata. Cerco di tirare la sua mano ma sbatto verso il suo petto e vedo una cicatrice. Smetto di saltellare e la mia mano tocca la cicatrice. Justin sembra ritrarsi ma poi lascia che la mia mano tocchi quella ferita chiusa ma per lui ancora aperta. I miei occhi si riempiono di lacrime ma cerco di mandarle via. Alzo il capo verso di lui e lo nota. Posa il mio cellulare sul comodino e sbuffa rumorosamente. "Non è nulla" dice con gli occhi lucidi anch'esso. Scuoto la testa. "Sai vero che con me ne puoi parlare?" Domando non staccando i miei occhi dai suoi. Scuote la testa in segno di negazione. "Non ne voglio parlare. Adesso va a vestirti" dice. Aspetta, cosa? Abbasso lo sguardo sul mio corpo ed ho solo la maglia di Justin addosso. Non me ne ero accorta.
"Jus mi hai spogliata?" Domando sconvolta.
"Baby l'ho fatto per farti andare comoda, dovresti ringraziarmi." Dice ridendo e raggiungendo il bagno.
È così strano di come sa nascondere la sua tristezza.
Oggi ho visto per la prima volta tristezza negli occhi di Justin.
Quel Justin senza cuore.






Mi trovo nella macchina con Justin. Uscire da quella discoteca è stata un'impresa. Il mio telefono squilla, ancora. Sbuffo e borbotto "adesso lo lancio dal finestrino" mentre Justin se la ride.
"Pronto?" Rispondo.
"Ellen dove ti trovi? Con chi sei? Come stai?" Una raffica di domande da Zach partono alla riscossa.
"Ehm.. Sono in un auto, sto con un amico e sto bene" dico ridendo nervosamente.
"Okay fra un ora al capannone, dobbiamo parlare" dice senza aspettare una mia risposta e staccando.
Guardo il telefono strana, sono sempre io quella che riattacca per prima.
"Chi era?" Domanda Justin.
Elimino la chiamata e poso il cellulare nella mia tasca.
"George" dico, anzi mento.
"Baby devo arrivare a casa in dieci minuti ce la puoi fare?" Domando e lui ride. "Anche in cinque" dice premendo il piede sull'acceleratore e volando finalmente (modo di dire).

Arriviamo a casa e Justin scende anche lui dall'auto. "Cosa fai?" Domando. "Dimentichi che questa è anche casa mia. Tua madre vuole parlarmi" dice mentre mi sale l'ansia. Stronzo. Apro la porta con le chiavi di Justin. Pazzesco, ha anche le chiavi di casa mia.
Entriamo e raggiungiamo la cucina dove si trovano: Luke, Mason, Taylor, Clara, Damon, Stefan, Mamma e George. "È una specie di colloquio?" Domando ridendo.
"Fra tre giorni daremo una piccola cena visto che non siamo uniti da molto e non voglio l'assenza di nessuno di voi" Dice mamma vantandosi.
Ma vantandosi di cosa?
"Ah Ellen, grazie per avermi messa al corrente della tua relazione con Damon" dice uscendo dalla cucina. Cosa?
E questo sarebbe andarci piano?
Guardo Damon in cagnesco e raggiungo George.
"Un giorno mi spiegherai perché mamma è sempre così acida di domenica" dico ridendo e facendolo ridere. "Mangiate tutti qui?" Domanda mamma entrando di nuovo in cucina. Guardo l'orologio. "No, io fra un po' devo uscire" dico dando un morso alla mela di George. "Uscire? Dove?" Domanda Damon. George mi da un pizzico per aver rubato la sua mela. "Con Clara. Andiamo a fare Shopping" dico facendo l'occhiolino a Clara mentre Justin mi guarda fisso. "Ah sì, me ne ero dimenticata" dice Clara sorridendo nervosamente. Damon si avvicina e cerca di darmi un bacio sulle labbra ma mi scanso e me lo da sulla guancia. "Ci vediamo stasera" sussurra al mio orecchio. Sono arrabbiata con lui. Non doveva dirlo a mamma. Non ero pronta.
"Ellen vuoi un passaggio? L'autista è occupato" Dice Taylor. Adesso? Cosa dico?
'Ma no Taylor guarda che io non devo andare a fare shopping ma devo andare al capannone perché io sono Oceana'
Pessima idea.
"Ci accompagnano Luke e Mason" dico sorridendo. "Luke tu non avevi da fare?" Domanda Justin. Okay, non ne posso più. Luke guarda confuso me e Justin. Lo prego con gli occhi. "Justin accompagniamo prima loro" dice Luke prendendo me e Clara con il braccio e trascinandoci fuori.
"Abbiamo un problema" annuncia Luke guardando preoccupato sia me che Mason e Clara.

Amore che ti uccide✝||Justin Bieber||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora