#67

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"Dove stai andando?" Domanda Justin urlando mentre io percorro il parcheggio dell'hotel.
"Non lo so" dico fermandomi e girandomi verso di lui.
"Non so dove io stia andando, le mie gambe partono prima che il mio cervello si connetta" urlo respingendo le lacrime, ancora.
"Chi è allora a comandare le tue gambe?" Domanda guardando ferito i miei occhi.
"Il mio cuore stranamente ferito" urlo arrabbiata, delusa.
"Cazzo, ero ubriaco e poi non ho fatto nulla" urla arrabbiato.
"Ho sentito dal loro primo Gemito fino al loro ultimo urlo pieno di godimento" urlo facendolo rimanere shoccato.
"Non facevo altro che tapparmi le orecchie e dondolarmi su me stessa consolandomi e sperando che arrivasse la mattina o semplicemente che se ne andassero" urlo guardando in alto, maledetti occhi lucidi!
"Credi che loro abbiano avuto importanza? Se loro avessero avuto importanza io non sarei qui e ti ripeto che io non ho fatto nulla" urla indicandomi.
"Il problema non è l'importanza che hai dato loro ma hai fatto sesso, in una camera con due ragazze e me presente in un bagno" urlo delusa.
"NON HO FATTO SESSO CON NESSUNA DELLE DUE" urla arrabbiato mentre la vena sul suo collo si gonfia.
"Mi sento stupida, maledettamente stupida" urlo massaggiandomi la fronte.
"Sono io il coglione qui nonostante io non abbia fatto nulla, perché dovresti sentirti stupida quando non lo sei?" Domanda avvicinandosi mentre io faccio passi indietro scuotendo la testa.
"Mi sento stupida perché io stavo per lasciare Damon, per te!" Urlo sgranando gli occhi e la stessa espressione è sulla faccia di Justin.
"Sono un emerito coglione" urla dando un calcio ad una macchina facendomi tremare.
"Non avvicinarti" dico mentre cerca di avvicinarsi.
"Parliamone" dice avvicinandosi di più.
"Voglio solo andarmene, via da questo dolore che non la smette di tormentarmi" dico cercando di non urlare e trattenere le lacrime. È sempre lui, sempre lui a fare danni.
"Non ti permetto di andartene, puoi anche urlare, tu da qui non ti muovi" urla arrabbiato. Caccio il telefono dalla tasca e clicco sul numero di Taylor mettendo il viva voce.
"Cosa stai facendo?" Domanda sgranando gli occhi.
"Non ti permetto più di farmi del male" dico con gli occhi lucidi.
Mi tira il telefono dalle mani prima che Taylor risponde e stacca la chiamata.
"Cazzo Ellen ascoltami, sei importante per me, vuoi capirlo?" Domanda urlando mentre la sua vena sul collo si gonfia ancora di più come se dovesse scoppiare da un momento all'altro.
"Jus hai rovinato tutto" dico cercando rabbia in me ma l'unica cosa che riesco a trovare è la delusione.
"Okay, guardami" dice richiamandomi e abbassando il tono di voce. Alzo lo sguardo verso di lui e lo guardo.
"Sono uno stronzo ma credimi, non ho fatto sesso con quelle ragazze, oltre che baciarci e bere non abbiamo fatto altro" dice.
Non gli credo, come potrei..
"Ti aspetti che io ti creda?" Domando alzando un sopracciglio.
"È per questo che adesso vieni con me, ho installato una telecamera ieri pomeriggio perché il cameriere mi stava sui coglioni, ti guardava troppo, ti lascio vedere il filmato visto che mi ero dimenticato di toglierla" dice facendomi un sorriso e porgendomi la mano.
Guardo la mano e poi guardo lui.

Maledetto cervello ribellati al mio maledetto cuore.

Gli do la mano insicura e rientriamo in hotel. Raggiungiamo la nostra camera e Justin prende la telecamera che io davvero non avevo notato, strabiliante.
Mi passa la telecamera e fa partire il video direttamente quando lui è rientrato in casa.
Vedo le due ragazze tirarlo verso il letto e lui nega barcollando. 'Il letto no' dice ridendo e sdraiandosi atterra.
'Dormiremo atterra?' Domanda la bionda bisbigliando e facendo gridolini senza senso.
'Sì' dice Justin ridendo.
La bionda si avvicina e lo bacia.
Devo sopportare per vedere questa scena alquanto dolorosa.
La bruna raggiunge i pantaloni di Justin e li abbassa di poco perché Justin la ferma.
Sospiro sollevata, non mi ero nemmeno accorta di aver trattenuto il respiro.
Il resto del video è fra baci, urli insoliti e risate solo e solo delle ragazze perché Justin dorme, beato, atterra.
Perché ho pensato male di Justin quando non ha fatto nulla?
Perché sono diventata così paranoica?
Appoggio la telecamera sul letto massaggiandomi la fronte per la frustrazione.
"Ehi" dice girandomi verso di lui.
"Tutto okay?" Domanda incastrando il suo sguardo nei miei occhi.
"Non lo so" dico scuotendo la testa. Justin sbuffa rumorosamente e mi abbraccia. Mi stringe a lui, forte, appoggiando la testa nell'incavo del mio collo provocando brividi assurdi. "Non permetterò che tu metta piede fuori da quella porta per avere l'intenzione di allontanarti da me" dice.
Sorrido alle sue parole.
Cosa siamo?
Amici?
Dio.. Uso ancora questa parola per descriverci?
Direi che non abbiamo un etichetta e per ora non credo faccia bene.
"Sai non facevo altro che desiderare te, fra le mie braccia e stringerti" dice al mio orecchio facendomi sentire maledettamente in colpa.
"Jus, tu ci sarai sempre?" Domando.
Lui alza la testa portando il naso quasi a toccarlo con il mio.
"Ci sarò sempre Ellen" dice sorridendo.
"fin quando tu non mi dirai di andare via" dice spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Ma forse ci sarò anche allora" dice appoggiando la sua fronte alla mia.
"Perché ci tengo" dice accarezzandomi la guancia.
"e ti tengo" dice guardandomi le labbra e avvicinandosi sempre di più. Lasciando un bacio a stampo lieve e dolce. "Facciamo colazione?" Domanda alzandosi e sorridendo come se nulla fosse accaduto.
Come se avesse già dimenticato ciò che io gli avevo detto.
Annuisco alzandomi.
Scendiamo nel bar dell'hotel e ci sediamo ad un tavolo ordinando due ciambelle e un cappuccino.
"Allora, quanto s'incazzerà Taylor?" Domando ridendo e guardando Justin che sposta la sua sedia vicino alla mia.
"Oh, non saprei, non immagino Luke" dice ridendo e scuotendo la testa.
"Ho deciso che quando torneremo, riavvierò le gare" dice diventando serio.
Cosa?
Oddio...
"Va bene, cioè per me va bene" dico balbettando.
"Se potessi annullerei il contratto richiudendoti in camera fin quando Elvis non sarà fuori circolazione" dice scuotendo la testa.
Ho sempre rischiato a sua insaputa, fare lo stesso ma a sua conoscenza non mi vieterà ciò.
La mia domanda è perché vuole sfidare proprio Elvis e perché vuole che se ne vada da Londra.
Il cameriere arriva con i nostri ordini sorridendo, un po' troppo direi.
"Jus devi capire che nascondertelo e non nasconderlo non nega il fatto che io me la sia cavata e me la continui a cavare" dico dando un morso alla ciambella.
"Anche, ma come la metti se Elvis t'incontrasse fuori dalla pista e ti punterebbe una pistola contro?" Domanda dando anche lui un morso alla sua ciambella.
"Justin non può beccarmi fuori dalla pista perché non ha la minima idea di chi sia oceana soprattutto una ragazza che ha soldi in quantità apparentemente viziata" dico dando un altro morso e girandomi verso di lui che mi guarda ridendo.
Solo apparentemente viziata, odio le persone viziate.
"Cosa c'è?" Domando non capendo e restando shoccata dalla sua risata vivace.
Si avvicina di più a me e poggia il suo dito sulle mie labbra, togliendo il zucchero delle ciambelle e leccandosi il dito.
"E tu, donzello osi ridere di me?" Domando ridendo e prendendolo in giro.
"Mi scusi, ma eravate così buffa che non potevo farne a meno" dice ridendo anche lui.
Io Jus, non posso fare a meno di te...



SCUSATE IL RITARDO, LA PROSSIMA VOLTA SARÒ PUNTUALE.
SIAMO ARRIVATI A VENTIMILAA.. CIOÈ NON POSSO CREDERCI.... GRAZIE A CHIUNQUE MI SOSTIENE SEMPRE E PER CHI NON FA ALTRO CHE CRITICARE NON POSSO FARCI NULLA, POSSO SOLO SPERARE CHE SMETTA AL PIÙ PRESTO.
All the love.

Amore che ti uccide✝||Justin Bieber||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora