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Justin mi guarda shoccato.
Cosa vuole dirmi il dottore?
Cosa non ricordo?
Quante cose non ricordo?
Sono cose importanti?
Sono cose crudeli?
Se non sono sempre la stessa persona e ricordo ciò che io voglio ricordare cambiando qualcosa del ricordo?
Sono confusa, molto.
"Cosa intendeva dire?" Domanda Justin cercando connessione mentale con me.
"Non ne ho la più pallida idea, h-ho solo molti dubbi" dico mentre lui mi guarda concentrato.
Mi tira a se in un abbraccio stringendomi forte come se potesse bastare a farmi stare meglio, ed è così, mi fa stare maledettamente meglio.
"Andiamo?" Domanda senza staccarsi.
"Dove?" Domando staccandomi e guardandolo negli occhi.
"Sorpresa" dice ridendo e tirandomi con la mano.
Raggiungiamo un taxi e Justin dice qualcosa sotto voce al tassista per poi farlo partire. "Dove stiamo andando?" Domando incuriosita.
"Riesci a stare zitta per almeno dieci minuti?" Domanda ridendo e mettendo un dito sulle mie labbra.
Lo guardo mettendo il finto broncio e non parlando. Comportamenti da deficiente che mi fanno ridere, forse perché Justin non si comporta mai così.
Appoggio la testa al finestrino sbuffando mentre Justin sfiora svariate volte la mia mano.
Ricordo di aver letto una frase su un social che diceva 'se avete il coraggio di sfiorarle le mani abbiate il coraggio anche di stringerle'.
Justin è fatto così, sa riuscire a sfiorarti la mano, farti credere qualcosa e farti credere il contrario subito dopo, è bipolare, maledettamente bipolare e a me piace così.. O piaceva..
Il taxi si ferma e scendiamo, non posso crederci, non posso credere che davvero siamo qui, lungo la Senna.
"Allora?" Domanda Justin abbracciandomi da dietro e stringendomi a se, creando brividi inaspettati in me.
"È stupendo, faremo una mini crociera?" Domando interessata vedendo altre barche non molto grandi.
"Sì, durerà un ora e qualche minuto, vogliamo andare?" Domanda prendendomi la mano e tirandomi verso la nave dove vanno alcune persone e alcune hostess.
"Dimmi che non ci toccherà sentire una loro spiegazione" dico indicando le hostess mentre saliamo a bordo.
Justin ridacchia e mi illumina gli occhi, l'ho visto pochissime volte così e vederlo ancora è come se il mio cuore sobbalzasse.
Sono ancora convinta del fatto che Justin nasconde il vero Justin.
Sono contorta nel discorso e ne sono assolutamente d'accordo ma il mio cuore dice così e ripensando alle parole di Dan:
'non ascoltare sempre la tua mente, ti farà fare scelte che probabilmente per il tuo cuore non saranno giuste per poi pentirtene e starci male, non ascoltare il tuo cuore ti farà fare scelte troppo affrettate che non saranno giuste per la tua mente che nonostante tu in quel momento sia felice, si rivelerà uno sbaglio o, forse, si potrà rivelare una scelta fatta sapientemente, non chiedermi chi ascoltare, ascolta chi ritieni giusto sia ascoltare'
Sono nostalgica e il più delle volte mi manca Dan e la sua saggezza nonostante sia un ragazzo giovane, affascinante e molto intelligente.
Non riesco a parlare di lui al passato, parlo di Dan come se lui fosse ancora vivo e per me è così, odio vivere nel pensiero di non abbracciare Dan mai più quindi preferisco vivere nel pensiero del 'forse'.
Forse Dan ritornerà da me e io mi sveglierò da quest'incubo lungo.
Forse Dan mi chiamerà dicendo che era tutto uno scherzo.
Forse Dan mi segue ridendo e creando altri scherzi.
Forse Dan....
"Ellen mi ascolti?" Domanda Justin interrompendo i miei pensieri mentre la nave è già partita e le hostess stanno spiegando ciò che vediamo ad alcuni visitatori, siamo gli unici a trovarci fuori dal 'gruppo dei visitatori' siamo al lato opposto della barca.
"No, ero pensierosa, stavi dicendo?" Domando scuotendo la testa.
"Che possiamo sederci qui e saltare la noiosissima spiegazione delle hostess" dice ridendo e sedendosi su una sedia a sdraio.
"Perché è presente una sola sedia a sdraio? E poi non siamo in estate, fa un freddo" dico stringendomi le mani al petto.
"Vieni qui" dice battendo le mani sui suoi piedi mentre si toglie la sua felpa con la cerniera.
Lo raggiungo lentamente e insicura, mi fa sedere sui suoi piedi e mi mette la maglia come coperta mentre io mi accoccolo al suo petto mettendo la testa lateralmente nell'incavo del suo collo mentre stringo i piedi al petto.
"Se mi chiederesti di rimettermi in questa posizione non lo saprei fare un'altra volta" dico ridendo e coinvolgendolo in una risata fragorosa.
"Credo sia esattamente così" dice continuando a ridere.
"Nella corsa.." Dice sistemandosi meglio e accarezzandomi la schiena diventando improvvisamente serio.
"Ti ho osservata, facevo di tutto per restare al tuo fianco con la macchina e.... e vedere la tua faccia, la tua espressione.." Dice abbozzando un sorriso.
"Dovevi vederti, il modo in cui eri concentrata nonostante fosse una gara di poca importanza tu eri concentrata al massimo, e, dovevi vedere il tuo sorriso" dice sorridendo e guardando dritto a se come se stesse rivivendo il momento.
Cosa sta cercando di dirmi?
"Eri stupenda.." Dice riportando lo sguardo su di me.
Io ero stupenda?
Resto a fissarlo, non sapendo cosa dire esattamente perché è così, non so cosa dire.
"Sai Ellen, penso sempre alle tante volte in cui è finito il nostro legame" dice bagnandosi le labbra secche con la lingua, lo fa spesso.
"E?" Domando.
"Mi crederesti se ti dicessi che ho paura? Ho un immensa pura di perderti e... Dio solo sa cosa provo ogni fottuto secondo che penso a questa maledetta cosa" dice spostando la mano dalla schiena ai capelli.
"Cosa provi?" Domando.
"Un vuoto, incolmabile" dice mentre giocherella con i miei capelli.
"Jus, prima o poi tutti se ne vanno, solo le persone vere sanno restare e lottare fino in fondo" dico con un piccolo filo di voce.
"La mia paura, ad esempio, è rivolta a quando torniamo a casa" dico giocherellando con la sua maglia nervosamente.
"Perché?" Domanda.
"Ho paura che tu ti comporterai diversamente, ho paura di quello che mi aspetta, ho paura di quello che mi ha detto il dottor Addox e giuro, l'unica cosa che al momento mi preoccupa sei tu" dico sincera.
"Adesso, non dovrai averne, io sono qui con te e ci sarò anche a Londra." Dice avvicinandosi un po'. Mi tira i capelli dietro le orecchie e mi tocca il labbro con il pollice mentre mi alza leggermente la testa avendo le sue labbra a pochi centimetri dalle mie.
"Vorrei baciarti" dice senza staccare lo sguardo dalle mie labbra.
Una luce di desiderio si accende in me, desidero le sue labbra sulle mie, adesso, qui, non m'importa delle hostess e dei visitatori l'unica cosa che m'importa adesso è Justin.
"Fallo" dico guardando le sue labbra, sembra che Justin non se l'abbia fatto ripetere due volte, si catapulta sulle mie labbra facendomi provare un sentimento assurdo che se adesso dovrei descriverlo, non saprei.
Le nostre lingue danzano mentre i nostri cuori battono velocemente, come se stessero per scoppiare.
Perché le mie labbra non possono fare a meno di quelle di Justin?
Da quando?
Cosa sta succedendo?
Lo tiro di più a me fregandomene delle mie maledette domande e occupando la mia testa solo dal pensiero di Justin.


SCUSATE LA MIA ASSENZA SONO STATA IN OSPEDALE.
SPERO VI PIACCIA IL CAPITOLO.

Amore che ti uccide✝||Justin Bieber||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora