#35

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Non credo di riuscire a mantenermi per molto. La mia sbronza si fa sentire quando le mani mi fanno troppo male per tenermi. "Ellen sta ferma, arrivo!" Le urla di Justin rimbombano nella mia mente. Rido, sapendo che forse, questo sia un sogno o sono troppo ubriaca per pensare. Non so nemmeno cosa mi stia spingendo a mantenermi visto che le mani mi fanno male per il freddo. Giro la testa e vedo l'altezza. Chiudo gli occhi con forza e tento di non pensare. Le mani fanno male, non resisto. Non ce la faccio. Una mano cade dal bordo inconsapevolmente per colpa del freddo che ha reso le mie mani fredde e incapaci di fare qualcosa. Luke, Mason e Clara stanno ridendo e se la spassano seduti come se nulla fosse. Forse sono troppo paranoica ma se questo è un sogno, è strano. Se è la realtà, sono fottuta. Il mio cuore batte all'impazzata ho paura, che Justin faccia al più presto. Non voglio cadere. Tutto a me, capita tutto a me!L'altra mano cade e quando penso che ormai sia troppo tardi mi sento aggrappare la mano da un altra mano. "Resisti" la voce di Justin calma, mi stupisce. "Aiutami" dico corta di fiato.

Ho La costante paura di morire sul serio, anche se una parte di me, ormai è morta.


Mi sento tirare e in un attimo mi ritrovo sopra di Justin, sana e fortunatamente salva, ancora.

Non riesco a capire perché continua a salvarmi, si trova sempre al posto giusto e al momento giusto.


Mi trovo a pochi centimetri dalle sue labbra e non posso fare a meno di guardarle. Ho capito!

Non è affatto un sogno.

Lui mi guarda negli occhi e poi anche lui posa il suo sguardo sulle mie labbra. Come se vorrebbe baciarmi ma non lo fa, anomalo e questo perché il mio sguardo direbbe la stessa cosa. Morirei dalla voglia di poggiare le mie labbra su queste morbide di Justin.
Che mi sta venendo?
La sbronza si sta facendo sentire.
A malincuore Mi alzo barcollando e Justin si alza anche lui. "Che ti salta in mente?" Domanda cambiando espressione in un attimo. Wow. Unico. Credo che questo ragazzo sia davvero bipolare. Vedo Luke, Mason e Clara entrare dentro e correre verso le proprie camere. Alzo gli occhi al cielo e sbuffo.

"Non alzare gli occhi al cielo con me" sbraita innervosito al massimo. Okay, ma cosa vuole? D'altronde lui è venuto qui ed io non l'ho chiamato. Posso anche ragionare da egoista perché mi ha salvata la vita ma si sta comportando da stronzo. "Non dirmi ciò che posso e non posso fare" sbraito anche io arrabbiata. Riesce a cambiarmi d'umore da un momento all'altro. "Ti dico ciò che voglio, non comandi un cazzo" urla anch'esso peggio di me. "Non urlare" dico urlando arrabbiata, frustrata e ubriaca, ancora. "Non dirmi ciò che posso e non posso fare" dice replicando le mie parole. Sbuffo infastidita e raggiungo la camera degli ospiti che Clara ormai l'ha trasformata nella mia di camera. Apro la porta seguita da Justin e mi butto sul letto sdraiandomi. Sono arrabbiata, frustrata, delusa, felice, triste, elettrizzata. Non riesco nemmeno a capire come sto, non riesco a ritrovarmi nel vuoto. Non riesco a tornare me stessa e forse la colpa è mia. Mi sono chiusa in me stessa, ho alzato muri più alti del previsto. Sento il letto abbassarsi e Justin si sdraia al mio fianco.
"Non è necessario ubriacarvi" dice sbuffando e mettendosi entrambe le braccia dietro la testa mentre guarda il lampadario quando dovrebbe guardare me.
"Non credo che tu non ti sia mai ubriacato" dico ovvia guardando anche io il lampadario.
"Hai ragione, ma almeno io non faccio sciocchezze come le tue" dice irritato girandosi verso di me. Giro anch'io la testa verso di lui.
"Era un pegno, sono ubriaca e allora? Che problema c'è? A chi importerebbe se io sia ubriaca o peggio morirei?" Domando arrabbiata. Justin è davvero un segno altamente negativo per me, riesce a far uscire tanta rabbia in me.
"Forse importerebbe a me, visto che ti ho sempre salvata e coperta. Mi sto impegnando ad esserti amico e ad essere migliore con te ma tu mi complichi le cose in una maniera assurda" sbuffa mettendosi le mani nei capelli, segno di frustrazione.
"E io non mi sto impegnando in questa amicizia? Ecco, guarda" dico alzandomi e prendendo l'autografo che io stessa ho firmato da oceana e dandoglielo. Lui lo guarda stranito. Sembra non credere a quel pezzo di carta. "Questo è il mio regalo di amicizia in anticipo" dico calmandomi un po' vedendo sulla sua faccia un sorrisetto. "Come l'hai preso? Oceana non firma quasi nulla a nessuno." Dice stupito. Sorrido a quell'espressione buffa. "Un mio amico è riuscito a farselo firmare dopo che l'ho pagato molto bene" dico ridendo e sedendomi vicino a lui. Mentire è il mio forte, ma odio maledettamente mentire, anche se mento per un bene preciso.
"Wow." Dice senza parole. Posa il foglio nella sua tasca e mi attira a se, colpendomi alla sprovvista e abbracciandomi. Resto stupita ma poi, ricambio l'abbraccio affondando la testa nel suo collo e annusando il suo buon profumo. "Sai, quando sei ubriaca sei più simpatica" dice ridendo. "Ma dai, non sono tanto ubriaca" ribatto sdraiandomi nel letto sotto le coperte. Justin si toglie la maglia e si slaccia i pantaloni. "Che fai?" Domando terrorizzata. "Dormo qui, e di certo non dormo con i jeans" dice togliendoseli e rimanendo in boxer. Non posso fare a meno di guardare i suoi muscoli. E i suoi tanti, tantissimi tatuaggi. La croce sul suo petto, risalta appunto molto i suoi muscoli. Mentre i bracci pieni di tatuaggi risaltano ciò che lui è davvero. Mostrano confusione e bellezza nello stesso momento, proprio come lui. "Non sbavare troppo" dice infilandosi sotto le coperte. Scuoto la testa risvegliandomi dal trance dei muscoli di Justin e sorrido. "Guarda che Damon non è male." Dico stuzzicandolo, sapendo quanto le da fastidio quando una persona lo paragoni ad un'altra persona per bellezza. "Stronza." Dice lui ridendo e attirandomi a se con un braccio. Mi circonda la vita e io appoggio la testa sul suo petto nudo. Traccio la croce che ha tatuata sul petto con il dito e nella stanza si sentono solo i nostri respiri con insieme anche le nostre confusioni silenziose.
"Ellen" mi richiama.
"Si?" Dico alzando la testa e ritrovandomi inconsapevolmente a pochi centimetri dalle sue labbra, di nuovo.
"Ancora non ho capito come fai" dice scuotendo la testa.
"a fare cosa?" Domando incuriosita senza distogliere lo sguardo dalle sue labbra.
"A mandarmi tutto fuori tempo. Partendo dalla mente e finendo al mio controllo su tutto. Perdo completamente il controllo e non è affatto da me" dice serio.
"Sei un maniaco del controllo Justin, quando davvero dovresti controllare prima te" dico severa e ammonendolo per i suoi sbagli.
"Sabato sera ho un incontro importante di boxe, ti va di venire?" Domanda cambiando discorso. Annuisco con la testa e lui mi sorride scompigliandomi i capelli. "Buonanotte piccola" dice baciandomi la fronte.
A quelle parole resto pietrificata per alcuni secondi.



'Piccola'


Le bacio il petto. "Buonanotte Jus".



ALLORA HO AGGIORNATO PRESTO E STASERA AGGIORNERÒ UN ALTRO CAPITOLO.
SPERO VI PIACCIA.

Amore che ti uccide✝||Justin Bieber||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora