Arrivati in hotel mi sono andata a fare una doccia mentre Justin ha chiesto dei vestiti puliti che erano arrivati sia per me che per lui. Ho un pigiama della mia misura e sono seduta sul letto mentre Justin è seduto sulla poltrona di fronte a me, non smette di guardarmi implicandomi silenziosamente a parlare. "Credo di avere diversi vuoti di memoria" dico sbuffando e prendendo un cuscino e giocando con la cerniera mentre parlo.
"Hai un solo vuoto di memoria Ellen, e sappiamo bene qual è" dice riferendosi al giorno in cui andai in coma.
"No, io ero venuta a Parigi con Dan, io non lo ricordavo" dico alzando lo sguardo verso Justin che è confuso.
"Cosa?" Domanda restando calmo.
"Non arrabbiarti, non lo sapevo.. Io l'ho saputo solo... Quando... Quando eravamo davanti alla tour eifell" dico balbettando. "Perché non me lo hai detto?" Domanda con un filo di voce arrabbiato. "Perché non pensavo che fosse importante" dico sbuffando rumorosamente, segno di frustrazione.
"Ed è diventato importante stasera, cosa hai ricordato?" Domanda alzandosi e vedendosi a sedere al mio fianco sul letto.
Ah dimenticavo di dire che Justin ha voluto affittare una sola camera con il letto matrimoniale ed io, nonostante stia con Damon, mi va bene.
"Eravamo in una discoteca, poi sono Andata con Dan in una parte privata della discoteca, diceva di dover incontrare una persona rimanendomi davanti alla porta..." Dico sospendendo la frase. Oddio, glielo sto dicendo sul serio? "E?" Domanda incitandomi a continuare.
"E non eseguii i suoi ordini, così lo seguii, parlava con una voce che inizialmente non ho riconosciuto, ma poi ho riconosciuto, era Elvis" dico chiudendo gli occhi, cercando di mandare via l'immagine di Dan frustrato e preoccupato, non lo era quasi mai.
"Prima che Dan se ne andasse definitivamente, Elvis lo minacciò" dico riaprendo gli occhi e respirando lentamente.
"Ellen, di cosa parlavano?" Domanda interessato, molto e questo mi crea dei dubbi..
"Dei documenti" dico pentendomene.
"Sai dove si trovano?" Domanda speranzoso
"No, se lo sapessi avrei già incastrato Elvis tempo fa" dico sbuffando e guardandolo negli occhi.
Uno squillo di telefono mi distrae, è il mio.
Mi alzo e vado verso il bagno con Justin che mi segue.
È Damon. Mi giro verso Justin che ha la mascella serrata e faccio un respiro profondo rispondendo. "Ciao" dico uscendo dal bagno per poi uscirefuori al balcone con Justin che mi segue. Cosa vuole?
"Ehi, non ci sentiamo da giorni, tutto okay?" Domanda.
Perché vorrei staccare?
"Sì, da te tutto okay?" Domando guardando Justin che mi guarda con la mascella serrata.
"Sisi. Hai tempo? Vorrei parlare con te per un po'" dice speranzoso.
"Lo so, non ho tempo, ho da fare, richiamami domani, okay?" Domando.
"Okay, buonanotte, a domani" dice sbuffando.
"Ah, Ellen?" Mi richiama.
"Sì?" Domando restando in viva voce perché stavo per staccare.
"Ti amo" dice.
Oddio...
Non è possibile, non sta accadendo sul serio.
Dovrei essere maledettamente felice, perché non lo sono?
Alzo lo sguardo verso Justin che è duro e impassibile.
Sospiro rumorosamente.
"Buonanotte anche a te Damon" dico riattaccando e posando il telefono in tasca.
"Ci stai ancora insieme?" Domanda sedendosi atterra.
Mi siedo anche io e sbuffo.
"È l'unico che è stato al mio fianco, anche quando anche tu te ne eri andato" dico guardando davanti a me.
"Giusto, ma io sto parlando di adesso, adesso io sono qui" dice. Riporto lo sguardo nel suo.
Cosa vuole dire?
"Spiegati meglio Jus"
"Fanculo Ellen, tu non capisci mai nulla! A che gioco stai giocando?" Domanda alzandosi e rientrando dentro. Lo seguo non capendo.
"Quale gioco? Di cosa stai parlando?" Domando shoccata, allibita.
"Ah, adesso stai con il cattivo ragazzo, sfruttandolo e facendo cose proibite, poi torna il bravo ragazzo ben accettato dalla famiglia e torni alla tua vita dimenticando ciò?" Domanda con gli occhi delusi.
"Ti ho dato a capire ciò?" Domando confusa.
"Fanculo! Fanculo e ancora Fanculo!" Urla aprendo la porta e uscendo rimanendomi così, senza spiegazioni e piena di dubbi.
Perché d'un tratto ha questi atteggiamenti?
Perché le cose diventano così maledettamente complicate quando dovrebbero essere maledettamente normali.
Parigi, Londra, dovrei visitare tutto il mondo per riuscire ad andare d'accordo con Justin?
Mi alzo mettendomi una mano sulla bocca.
Oh no!
Corro in bagno vomitando anche gli occhi.
Mi siedo atterra, pensando a cosa ho fatto di male per meritarmi ciò.
Resto seduta atterra circa trenta minuti quando sento aprire la porta dell'hotel e sento delle risate, ragazze?
Rimango atterra, con la porta chiusa a chiave, con le luci spente, cercando di capire se seriamente di là ci sono delle ragazze.
"Shh, ragazze" la voce di Justin mi fa terrorizzare.
È ubriaco?
Un rumore, segno che si è rotto qualcosa.
Una risata.
Un gridolino.
Mi tappo la bocca trattenendo le lacrime.
Non è possibile, come può farmi questo..
Un urlo, due, una risata, due risate, altri urli.
Porto l'altra mano alla bocca cercando di non urlare.
Ditemi che è solo un sogno e adesso mi sveglierò tra le braccia di Justin ridendo del mio sogno assurdo.
Resto tutta la notte atterra, vomitando svariate volte senza dormire, fissando il vuoto come sottofondo le grida di ben due ragazze.
Sono le 7:30 di mattina e sento Justin sbuffare. "Andatevene" dice calmo. "Cosa? Ma ci siamo divertiti" dice una delle ragazze.
"Vi siete divertite voi, non io ho detto di andarvene" urla Justin frustrato(?)
"Okay, okay, sta calmo" sento un rumore di tacchi e poi un chiudersi della porta.
Vedo la maniglia della porta del bagno abbassarsi ed un sussurro "cazzo" trattengo le lacrime per la millesima volta.
"Ellen dimmi che non sei lì" dice sbuffando.
Non rispondo. Fa male, un dolore al cuore, dolorosamente doloroso.
Ed è qui, che mi accorgo che forse la mia cotta da piccola non si è mai placata verso i confronti di Justin ma era il mio cervello a placarlo.
Ma sono sicura che sia una semplice cotta?
"Ellen, ti prego apri" la voce di Justin mi risveglia dai miei pensieri.
Un rumore, segno che ha dato un calcio alla porta.
"Cazzo ti ho detto di aprire!" Urla.
Come ha potuto farmi questo?
E a pensare che mi ero sentita in colpa per Damon.
"So che sei lì" dice cercando di calmarsi.
"Come ci si sente?" Domanda con un filo di voce deluso.
"A vedere la persona che più tieni, con altre persone" dice dando un cazzotto alla porta facendomi saltare dalla paura. Mi alzo cercando di reggermi in piedi ed apro la porta, esco ed evito Justin uscendo dalla stanza, mi ringrazio mentalmente per essermi vestita.
Voglio andarmene via, è troppo, voglio andare via da Justin, credo faccia più bene che male.RAGAZZE COME VI SEMBRA?
Come sto andando?
Innanzitutto vi ringrazio per il supporto che mi date sempre.
Allora, Justin ed Ellen?
Siete pronti a delle sorprese?
Volevo chiedere scusa se ieri ho aggiornato e poi ho eliminato la chat ho notato errori e ho aggiunto qualcosa che mi ero dimenticata.
Spero vi piaccia anche come stia andando la storia.
Preciso che sarà abbastanza lunga, anche dopo che Justin ed Ellen si saranno messi insieme ci saranno difficoltà su dei segreti, dubbi, vuoti di memoria.
Buonanotte e scusate ancora.
All the love
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Amore che ti uccide✝||Justin Bieber||
FanfictionEllen Hope Evans Steele ragazza bionda con occhi azzurri e fisico mozzafiato. Appena diventa sedicenne scopre tante cose ma andando avanti ne scoprirà ancora altre più gravi. Ellen è una ragazza testarda e per questo quando mancava di rispetto a Jus...