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Sospiro rumorosamente spegnendo la sveglia prima ancora che suonasse.
Sono le 6:48 di mattina e vado scomoda nel letto visto che il mio ragazzo ha fatto irruzione nella mia camera dalla finestra.
"Vai ancora scomoda?" Sussurra Justin al mio orecchio con una voce impastata dal sonno.
"Sembra che tu mi abbia impacchettata" dico arrabbiata.
Mi abbraccia da dietro mentre la sua gamba è sulle mie e la sua testa sul mio collo. Siamo stati così per tutta la notte!
"Ti ho regalata a me stesso, ritieniti fortunata" dice staccandosi e alzandosi dal letto mettendosi alla parte opposta tirandomi a lui e facendomi appoggiare la testa sul suo petto.
"Così andrai bene, riposiamo altri dieci minuti e poi ci alziamo definitivamente per andare a scuola." Dice lasciando un bacio nei miei capelli.
È passata una settimana esatta da quella sera, quella sera maledettamente perfetta in cui ho ammesso a questo emerito coglione alla mia destra di amarlo.
Damon è partito definitivamente ritenendomi una stronza.
Mamma e George sono tornati due giorni fa.
Luke e Mason si sono trasferiti definitivamente qui, in casa mia.
Clara si sente ancora in colpa.
Taylor è felice per me ripetendo sempre di non aver mai visto il suo migliore amico (Justin) felice in questo modo.
Justin è stranamente sereno.
La scuola non fa altro che parlare di noi. Tutte le sere Justin fa irruzione nella mia camera dalla finestra dicendo di essersi abituato a dormire con me e senza non ci riesce mentre io, beh, anche io sono stranamente serena.
Sembra l'inizio di una qualche felicità, la mia felicità.
Oggi ho un incontro con il dottor Maddox e ci sono voluti tre giorni per convincere Justin.
Devo assolutamente scoprire qualcosa, non può dirmi determinate cose per poi stratense zitto.
"Okay, alziamoci" dico sorridendo.

****



"Sei sicura di andare a Liverpool? Ti prego, resta qui" dice Justin sbuffando rumorosamente.
Siamo appena usciti da scuola, Justin è riuscito a recuperare il suo cattivo voto in matematica grazie a me e sono davvero orgogliosa di lui.
"Justin ne abbiamo già parlato, lui è l'unico che sa tutto di tutti." Dico cercando di tranquillizzarlo.
"Credi che ti dirà qualcosa su Dan?" Domanda shoccato, è probabile che io voglia saperne di più e visto che Dan non è qui e non ci sarà mai per spiegarmi alcune cose, io devo sapere, il non sapere mi uccide dentro.
"Rispondimi!" Dice severo.
"Probabile" dico uscendo dal cancello della scuola mentre Justin mi segue.
"Perché vuoi sapere qualcosa adesso? Ellen non credi che dovresti rassegnarti?" Domanda incapace di capirmi, ed è così, sono confusa e la confusione non può essere capita.
Arrivata alla macchina di Justin mi giro verso di lui.
"Rassegnarmi a cosa?! Alla morte di mio cugino? Dove in polizia è solo una delle tante scartoffie non risolte? Dovrei rassegnarmi alla morte di mio cugino senza sapere come è morto e dove si trova il suo corpo? Solo la mia maledetta mente sa tutto, non lascerò che continui ad andare in letargo!" Urlo arrabbiata, delusa ma non da lui.
Arrabbiata e delusa da me stessa e dal fatto che non ho fatto nulla.
Dire che Dan è morto mi ci vuole una forza incredibile.
La mia mente non vuole sbilanciarsi e io non permetterò che si prenda un lungo ed eterno letargo, voglio almeno il corpo o quel che ne rimane di mio cugino per farlo riposare in pace.
"Lo so, credi che io non sappia o immagini di come tu come ti senta? Ma cosa puoi fare oltre a parlare con uno strizza cervelli psicopatico? Mason pensa che sia stato lui a spingerlo a fare qualcosa e mettersi nei guai" dice cercando di calmarmi.
Il dottor Addox non farebbe mai ciò.
"Non lo conosci come lo conosco io" dico prendendogli le chiavi dalle mani e salendo in macchina mentre lui sale alla mia destra.
"Adesso perché stai guidando tu?" Domanda mentre io metto in moto.
"Mi accompagno alla stazione con la tua macchina e poi te la regalo" dico abbozzando un sorriso.
"Sei troppo intelligente per essere una sedicenne." Dice sorridendo.
"Non tutte le sedicenni sono uguali" dico sorridendo.
"quindi, mi farai sapere in caso scopri qualcosa?" Domanda quando fermo l'auto.
La scuola e la stazione sono vicine.
"Sì, Justin, potrai anche pensare che lui sia un pazzo psicopatico ma io so che lui vuole aiutare e sono quasi sicura che lui sa ciò che io non ricordo" dico "o sa qualcosa che mi riporti al mio ricordo" continuo prendendo la sua mano e stringendola.
"Promettimi che non ti farai influenzare" dice sbuffando e avvicinandosi a me.
"Te lo prometto" dico lasciandogli un bacio a stampo e scendendo dall'auto.
Raggiungo il mio treno e salgo mettendomi al mio posto.
Spero di trovare ciò che cerco.
Spero di trovare ciò che desidero.
Sono assolutamente consapevole del fatto che il dottor Addox non si sbilancerà su ciò che voglio sapere ma tentar non nuoce e per Dan ne vale la pena.
Ma la mia domanda è: 'perché Justin si è preoccupato quando gli ho detto che il dottor Addox sa tutto di tutti?'
Sarà stata mia impressione o almeno credo anzi spero.
Non mi sbaglio mai su ciò che penso ed è per questo che a volte evito di pensare, evito di ipotizzare cose che so già la risposta.
Sabato ovvero domani sera, farò la gara con le auto, Oceana torna in pista.
Strano ma non aspetto altro, non aspetto altro che salire in quella macchina e farla ruggire per poi vincere la gara e vedere il volto di Elvis rosso dalla rabbia.
Sta cadendo dal piedistallo e Justin ne è felice ma soprattutto lo sono io.
Elvis era il peggior nemico di Dan anzi di Oceano. Un dolore allucinante alla mia testa mi fa rannicchiare atterra mentre il treno prosegue tranquillamente. È come se qualcuno tamburellasse per poi prendere un trapano e fare una vera e propria trapanazione. Stringo i denti per non urlare mentre la mia mente è in bilico.

Flashback

Ormai è un'ora che provo e Dan non è ancora tornato.
Lo vedo in lontananza, cammina diretto verso l'ufficio mentre un altro uomo sulla quarantina di anni lo segue. Senza che Zach se ne accorge raggiungo le finestre per vedere cosa succede. "Cosa vuoi ancora? Non ho quei maledetti documenti" urla Dan arrabbiato. "Sicuro ragazzino? Non puoi avere un tale potere nelle tue mani è strettamente pericoloso, non li desidero, li pretendo!" Urla l'uomo facendomi rabbrividire. "Cosa vi fa pensare che io possieda quei maledetti documenti?" domanda infastidito. "Il fatto che li possedeva la tua amata cugina" dice l'uomo sorridendogli. Dan sembra sconvolto, spaventato come se sapesse di chi sta parlando. "Sai di chi parlo, vero?" Domanda l'uomo. "Non ne ho la minima idea" dice Dan riprendendosi e abbozzando un sorriso falso, maligno. "Oh sì che lo sai" dice l'uomo arrabbiato e cacciando la pistola dalla tasca. Dan! "Spiacenti ma la mia mente è troppo piccola per un ragazzino, non trovi?" Domanda Dan facendo quel sorriso, di nuovo. Come se avesse tutto in pugno nonostante il suo nemico abbia un'arma e lui no. "Non giocare troppo col fuoco stupido ragazzino o ti scotterai" dice l'uomo puntando la pistola alla testa di Dan. "Hei! Cosa fai?" Domanda Elvis entrando e togliendo la pistola dalle mani dell'uomo. "Rifallo e sei un uomo morto!" Gli urla mentre l'uomo sorride. "Emily Evans aveva i documenti e non credo che li abbia portati con lei nella tomba, ci voleva fuori, tutti!" Urla l'uomo. Cosa vogliono da mia sorella? Elvis sembra shoccato. "È vero?" Domanda a Dan. "È vero?" Domanda di nuovo urlando e puntandogli una pistola alla testa. Scuoto la testa riprendendomi e raggiungo la porta. Entro silenziosamente senza farmi sentire o vedere da qualcuno e disarmo Elvis in pochi secondi puntandogli la pistola alla testa. "E anche se fosse? Sapete che non è del tutto prudendo parlare dei morti?" Domando sorridendo mentre Dan mi sorride orgoglioso.

Fine Flashback

Amore che ti uccide✝||Justin Bieber||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora