30. Mi sento libera

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Pov's Federica

Un raggio di sole filtra dalla piccola finestra della camera e solo adesso ricordo dove mi trovo. Appoggio la mano sul lato apposto del letto, ma è vuoto. Metto le pantofole gialle con i Simpson di Riccardo e apro la porta per scendere al piano inferiore.
Vado verso la cucina e lo vedo mentre riscalda il latte ai fornelli. Lentamente mi avvicino a lui e appoggio le mani sulle sue grosse spalle. "Buongiorno, Marcuzzo" Sussurro e lui si gira.
"Buongiorno, Carta. Volevo portarti la colazione a letto ma ti sei già svegliata" Risponde dispiaciuto.
"Carino da parte tua, occhi azzurri" Ammetto e avvicino le mie labbra alle sue.
"Aiutami a preparare la colazione per tutti" Dice e io annuisco prendendo le fette biscottate. "Fanne alcune con la marmellata e altre con la nutella" Spiega e io annuisco. "Mi raccomando non fare danni" Ride e io alzo gli occhi al cielo.
Sistemiamo le tazze e prendiamo i biscotti all'interno del barattolo. Preparo tutto e metto il vassoio sul tavolo. "Buongiorno ragazzi" Dice la mamma, sistemandosi i capelli con un elastico. "Che bella tavola" Si congratula e Riccardo mi sorride soddisfatto.
"Tutto merito di suo figlio"

"Quell'albero di fragole l'abbiamo piantato quando Riccardo aveva tre anni" Mi racconta Raffaella, indicando il piccolo albero in fondo al giardino. "Ha sempre amato quei frutti" Continua. "Era piccolissimo e quando era triste, bastava dargliene una e il suo sorriso tornava."
"Che carino" Sorrido e le passo una piccola piantina per metterla dentro il vaso.
"Sai... mi mancava averlo tra i piedi. Adesso che non è mai qui, vorrei aver passato più tempo con lui" Si sfoga, guardandomi negli occhi. "Sentivo tanto la sua mancanza" Continua e asciuga le lacrime che sono appena cadute dai suoi occhi. "Ha bisogno di continue certezze, di essere coccolato, abbracciato e vuole sentirsi dire che non lo abbandonerai mai"
"Si, con il tempo ho imparato a conoscerlo." Le dico e vedo Riccardo venire verso di noi.
"Di cosa state parlando?" Chiede con un sorriso a 32 denti e mi mente un braccio attorno al collo.
"Di quanto sia bello questo giardino" Mento e appoggio le mie labbra sulla sua guancia, lasciandoci un bacio.
"Vieni con me?" Chiede e io annuisco, prendendolo per mano. "Andiamo a fare una passeggiata"
Metto il mio capellino rosa con il fenicottero e iniziamo a camminare. "Ti piace?" Chiede guardandomi mentre attraversiamo la piccola stradina.
"Da matti" Sorrido e vedo un'altalena posizionata vicino l'auto di famiglia.
Lascio la mano di Riccardo e corro incontro al mio gioco preferito. "Rikii" Urlo e mi siedo muovendo i miei piedi avanti e indietro.
"Federica che si diverte con poco" Ridacchia e io gli faccio la linguaccia.
"Mi fai volare più in alto?" Chiedo con tono dolce e lui annuisce, appoggia le mani sulla mia schiena e mi spinge. "Wooo" Rido con un sorriso e mi sembra di poter toccare il cielo con un dito.
Mi sembra di tornare bambina, quando pregavo mio padre di farmi andare più veloce, dicevo che volevo raggiungere gli uccellini nel cielo e quando lo facevo mi sentivo libera. Sentivo il fruscìo delle foglie, il rumore del vento, il canto delle cicale e respiravo il buon profumo della natura.
"Mi sento libera, anima limpida..." Canticchio e chiudo gli occhi, mentre i miei capelli si scompigliano.
Poco dopo, Riccardo ferma l'altalena e mi afferra la mano, facendomi alzare.
Si siede e mi fa segno di sedermi sulle sue gambe. Sorrido al gesto e inizia a dondolarsi lentamente. Stringo le mani attorno alle catene dell'altalena e sento il suo respiro nel suo collo. "Guarda che cielo bellissimo" Sussurra e alza lo sguardo verso il cielo azzurro.
Appoggia le mani sui miei fianchi e mi stringe a sé. "La mia piccola paperella" Sorride e io ridacchio leggermente appoggiando la testa sulla sua spalla.
"Ehii, che fate?" Chiede Francesca, correndo verso di noi e io apro le braccia, per accoglierla.
"Stiamo guardando il cielo" Le rispondo e lei annuisce, sorridendomi.
Riccardo le accarezza i capelli e io mi sciolgo per questa tenera scena. "Mi sei mancata, piccola" Sorride e lei lo abbraccia.
"Mi sei mancato anche tu, fratellone"

***

"Riposino pomeridiano?" Domanda Riccardo chiudendo la porta della sua camera.
"No, non voglio dormire. Ho bisogno di rilassarmi un po'" Faccio spallucce giocando con il bracciale che mi ha regalato lui e annuisce raggiungendomi sul letto. "Poi ho male al collo" Mi lamento e appoggio la mano sul mio collo, muovendola leggermente.
"Girati" Dice e io faccio come dice. Le sue mani scivolano sui miei fianchi e afferrano la mia maglietta, per poi toglierla.
Io sussulto per il suo tocco così delicato e sospiro, mordendomi il labbro.
"Sei così debole davanti a me" Sussurra al mio orecchio e mi morde il lobo.
Le sue dita percorrono tutta la mia schiena e poi iniziano a fare cerchi immaginari sul mio collo.
"Mmmh..." Mugulo e lo sento sogghignare.
Il suo tocco è così lento sulla mia pelle e il mio stomaco trema. Credo di non farcela.
"Rilassati Fede..." Esclama abbassando la voce.

Impossibile, Riko.

Impossibile.

Mi lascia un bacio sulla spalla e sorride. "Se non fossimo a casa dei miei, non so cosa ti farei"
Io tossisco un po' e sento le mie guance scaldarsi. "Vuoi mangiare qualcosa?" Chiede.
Ecco, forse è meglio.
"Si, pane e nutella" Rispondo rimettendo la maglietta.
"E pane e nutella sia" Ride e andiamo verso la cucina.

Buon pomeriggio!🍦
Scusate se questo capitolo è breve e un po' bruttino ma non ho molte idee e il caldo non migliora assolutamente la mia situazione.😥
Spero vi piaccia lo stesso🍑💛
Detto questo... ci risentiamo al prossimo capitolo
Grazie di tutto e a presto💎🌼
-Roberta🐧☁

Dopotutto - Federica e Riccardo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora