68. Ricompensa meritata

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Pov's Riccardo

"Ma una cazzo di cioccolateria aperta non c'è!" Impreco e sbatto le mani sul volante prima di continuare a girare per il centro di Roma.
Accendo la radio per passare il tempo e inizio a canticchiare.
Le luci dei lampioni illuminano la grande strada e mi metto a fissare la grande struttura di fronte a me.
È una meraviglia.
Sospiro e appoggio il mento sulla palmo della mano, godendomi del panorama.
Il mio telefono inizia a vibrare e lo afferro prima di trascinare il dito sullo schermo.

La mia Fede.

"Pronto amore?"
"Mi spieghi dove diavolo sei finito? È già passata mezz'ora" Alza la voce e io allontano il telefono dell'orecchio per il tono di voce alto che ha.
"Non c'è nessuna cioccolateria aperta, non so dove andare" Piagnucolo.
"Cristo Santo!" La sento imprecare. "La voglia è già passata"
"Allora torno a casa!" Sorrido e sento dirle un 'no'.
"Ovviamente sto scherzando. O mi compri la cioccolata o starai in astinenza per i prossimi nove mesi." Mi avvisa con voce dura, facendomi spalancare gli occhi.
"Preferisco star fuori tutta la notte, piuttosto che passare tutto questo" Dico a voce bassa e lei ridacchia. Rifaccio la stessa strada di prima e metto l'auricolare.
"Comunque sei una stronza... mi ricatti" Piagnucolo e la sento ridere.
"Con te bisogna fare così" Le sento dire e io alzo gli occhi al cielo.
"Comunque adesso provo ad andare al supermercato" Le dico.
"Va bene. L'importante è che non torni a mani vuote" Mi avvisa.
"Ai suoi ordini, principessa. Ti amo"
"Anche io"
Attacca la chiamata e ad un certo punto il cielo viene illuminato da un lampo.
Bene, ci voleva pure la pioggia.

La fortuna è dalla mia parte.

In un secondo la pioggia inizia a cadere e io sbuffo prima di accendere il riscaldamento in auto.
Vorrei semplicemente essere a letto fra le braccia della mia Fede... ma cosa non si fa per la donna che si ama.
Ad un certo punto le luci di un supermercato attirano la mia attenzione e accelero, prima di parcheggiare l'auto.
Esco velocemente e mi metto il cappuccio, prima di iniziare a correre verso l'entrata. Il mio piede sprofonda in una pozzanghera e impreco leggermente.
Alcune ciocche dei miei capelli sono bagnate e i miei piedi stanno navigando dentro le scarpe.
"Porca-" Inizio e una vecchia signora dietro la cassa mi guarda prima di alzare un sopracciglio. "Buonasera" Sorrido e mi gratto la nuca imbarazzato. "Dove sono le barrette di cioccolato?" Domando.
"In fondo a destra" Dice sorridente e io con passo veloce raggiungo lo scaffale e inzio a cercare del cioccolato bianco.

Eccolo.

È l'ultimo.

Non faccio in tempo ad afferrarlo perché un uomo più o meno della mia stessa età mi precede. "Ops... mi dispiace, sei arrivato tardi" Fa spallucce facendo una smorfia e io alzo un sopracciglio.
Gran coglione.
"Mia moglie è incinta, quel cioccolato devo prenderlo io!" Gli dico stringendo i denti.
"Anche la mia è incinta" Si difende.

Cazzo.

"Sono arrivato prima io. Il cioccolato lo prenderò io!" Ridacchia e mi sto trattenendo nel dargli un pugno sul naso.

Che faccio?

Ideona.

"Oh mio Dio, cosa ci fa un cane del genere in un supermercato!" Urlo e indico un punto dietro di lui. L'uomo si gira e io impiego mezzo secondo per afferrare il cioccolato dalle sue mani e correre verso la cassa.
Gli lancio cinque euro sul bancone alla donna e sussulta prima di urlare.
"Lo scontrino, signore... ha dimenticato lo scontrino!" Sento dirle.
"Non c'è bisogno!" Urlo e ho il respiro pesante. Raggiungo l'auto prima di mettere in moto e sfrecciare verso casa.
Quello lì era troppo ingenuo, io ottengo sempre  ciò che voglio.
Modestamente sono Riccardo Marcuzzo.

Dopo circa cinque minuti arrivo davanti casa. Ha smesso di piovere e c'è un'aria gelida che mi sta letteralmente congelando.
Prendo la speciale barretta di cioccolato e mi dirigo verso la porta.
Quando entro, le luci sono spente e la televisione è accesa. Mi avvicino lentamente al divano e vedo la mia piccola Fede dormire. È coperta da un lenzuolo ed è ranicchiata su sé stessa, con le mani sotto la guancia.

Si è addormentata.

Spengo la televisione e mi inginocchio di fronte a lei, le accarezzo i capelli, prima di avvicinarmi e lasciarle un bacio sulle labbra. "Fede" La chiamo a bassa voce. "Sono tornato" Mormoro.
La sento mugolare e tolgo il lenzuolo dal suo corpo, prima di prenderla in braccio.
"Cosa sta succedendo?" Mormora e incrocia le braccia nel mio collo.
"Ti sto portando in camera" Le sussurro e lei annuisce ancora con gli occhi chiusi. Apro la porta con un calcio e mi avvicino sul letto prima di poggiarla delicatamente sul materasso. "Comunque sono riuscito a comprarti il cioccolato..." Le mormoro e mi tolgo la maglietta e i jeans.
"Grazie amore" Sussurra e io ridacchio leggermente prima di raggiungerla sul letto. "Domani avrai la tua ricompensa" Sorride e io annuisco, lasciandole un bacio nell'incavo del collo.
"Non ci pensare... dormi bene, piccola" Sussurro e la mia mano sgoiattola sul suo fianco e la attiro più vicino al mio corpo. La sento sospirare e poi incrocia le sue dita con le mie. "Buonanotte amore"

Pov's Federica

Mi sveglio e apro leggermente gli occhi ma li richiudo immediatamente per la luce troppo forte. Appoggio una mano sul lato opposto del letto e vedo che è vuoto. Mi siedo e mi stropiccio gli occhi prima di gettare di nuovo la testa sul cuscino. La porta si apre dolcemente e sbuca fuori il mio dolce maritino con una rosa fra le labbra e un vassoio con la colazione. "Buongiorno, principessa" Sorride e si avvicina sedendosi accanto a me.
Mi sfiora le labbra e mi lascia un dolce bacio, prima di sorridere. "Buongiorno" Mormoro. "Scusami se ieri sera mi sono addormentata" Mi scuso e lui scuote la testa.
Osservo attentamente il vassoio e c'è di tutto: latte, biscottini, cornetto, miele e il mio favoloso cioccolato.
"Penso mangerò questo..." Sorrido afferrandogli con le dita.
"Per prenderlo ho voluto litigare con un uomo" Mi spiega ridendo. "Ma sono riuscito a vincere io" Si vanta.
Tolgo l'involucro esterno e gli dò un morso, chiudendo gli occhi per il buon sapore. "È esattamente questo il cioccolato che cercavo..." Mormoro con la bocca piena e lui sorride soddisfatto.
"Non mi merito un premio?" Chiede con voce tenera e io annuisco.
"Prima però devo chiamare i nostri genitori per avvisarli della cena..." Gli dico e lui scuote la testa.
"La cena la faremo domani, così avremo più tempo per preparare tutto. Adesso devi pensare all'uomo che hai di fronte, ha bisogno delle tue coccole" Mormora e io alzo un sopracciglio, spostando il vassoio e cammino con le ginocchia verso di lui.
"Che vuoi fare?" Mormora e io mi metto a cavalcioni sul suo corpo. Strofino il mio naso contro il suo e le sue mani stringono i miei fianchi, prima di far scontrare le nostre labbra.
"Tu cosa vuoi fare?" Ribatto con tono di voce basso e il suo tocco mi fa letteralmente esplodere. Le sue dita sono così delicate sulla mia pelle e socchiudo gli occhi per godermi questa sensazione.
"Lo... sai..." Ansima fra i baci e mi lascia un succhiotto sul collo. "Me lo merito" Ridacchia e io annuisco, dandogli ragione. "Che dici, Paper?" Sussurra al mio orecchio e una serie di brividi mi percorrono la spina dorsale.
"Dico di si."

Ecco a voi!😋
Il nostro Riko è un genio!😏
Vi piace questo capitolo? Mi raccomando fatemelo sapere.🐝
Spero sarete contente che ho aggiornato🌟
Grazie di tutto, siete la vita🔐🌸
Vi voglio tanto bene💕
-Roberta🍰🍓

Dopotutto - Federica e Riccardo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora