107. Ricordi frantumati.

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Pov's Riccardo

Le mani tremano, il cuore ancora di più. Mi sento morire e vorrei semplicemente urlare e ricevere delle risposte.
"Salve, può dirmi cosa sta succedendo qui?" Chiedo a un uomo in divisa e lui mi scruta attentamente.
"Mi dispiace, ma non posso dirle nulla..." Risponde guardando la porta di casa mia, completamente spalancata.
"Cosa diavolo sta dicendo? Sono il proprietario della villetta!" Sputo. Se non fosse stato un agente gli avrei già mollato un pugno sul naso. "Sono Riccardo Marcuzzo" Lo informo.
Lo vedo corrugare la fronte e poi sospirare leggermente prima di guardare il cielo sopra di noi.
"Delle persone si sono intrufolate in casa sua" Mi spiega e sento il sangue congelarsi all'istante.
"C-cosa?" Balbetto. "Dio mio, ma... non è possibile"
"Ci hanno chiamato i vicini poco fa" Mi dice e io passo una mano fra i miei capelli.
"Mi dica che siete riusciti a prenderle" Mormoro e sento il mio cuore diventare piccolissimo per la risposta.
"Fortunatamente si" Dice. Mi sento decisamente più leggero.
Il suo sguardo finisce sulla porta e altri due agenti tengono le mani dei due delinquenti, ferme dietro le loro schiene. Avanzo velocemente verso di loro e li guardo. "Signor Marcuzzo, la prego di non fare cazzate" Mi consiglia l'uomo appoggiando una mano sul petto, cercando di allontanarmi.
"Siete dei bastardi!" Urlo e vorrei proprio ucciderli. Stringo i pugni e sento la rabbia aumentare immediatamente.
I loro visi diventano immediatemente pallidi e chiudono piano gli occhi. Li scruto attentamente e mi sembra di averli visti qualche volta in giro per Roma. Sento la vista annebbiarsi e colpisco forte la pancia di uno dei due, arrabbiato. "Dovete ringraziare Dio che c'è la polizia!" Li minaccio e l'uomo si lamenta dal forte dolore.
L'agente mi stringe piano la spalla, scostandomi da loro e io sospiro. "Riccardo!" La voce piccola e spaventata di Federica, mi fa voltare velocemente e la vedo completamente in lacrime con Sophie fra le sue braccia.
I due ladri vengono messi in macchina e io davvero, non oso immaginare cosa sarebbe successo se non avessero chiamato la polizia.
Corro verso la mia donna e la stringo fra le mie braccia. Sento dei singhiozzi provenire dalle sue labbra e accarezzo piano i suoi capelli. "Shh, piccola. È andata bene" La consolo e lei scuote la testa. "Non piangere, altrimenti Sophie si spaventa. Ci sono io qui" Le sussurro.
"Che cosa è successo?" Domanda e si passa le dita sulle guance, asciugandosi le lacrime.
"Quei brutti bastardi si sono intrufolati in casa nostra, ma per fortuna non hanno avuto il tempo materiale di derubarci perchè sono arrivati gli agenti" Le spiego brevemente e i suoi occhi sono tristi e privi di emozioni.
"Non ci posso credere" Sussurra e io la stringo di nuovo fra le mie braccia.
"Stai tranquilla, piccolina. Passa tutto, affronteremo anche questa" La consolo e lei annuisce.
Sposta lo sguardo verso la porta d'ingresso e io le faccio segno di aspettare, prima di avvicinarmi al poliziotto e stringere la sua mano, ringraziandolo educatamente.
Poco dopo, con passi veloci, raggiungo Federica e la vedo sospirare piano. "Dammi la mano" Ordino e incrocio le nostre dita, prima di iniziare a camminare verso casa nostra.
Quando varchiamo la soglia, il salotto è letteralmente messo a soqquadro. La luce è accesa, ci sono alcune cose sul pavimento e altre sul divano. Un sacco nero è posizionato proprio sul tappeto e la fotografia del nostro matrimonio ha il vetro rotto in mille pezzi ed è gettato per terra. "Dio mio, ma cos'hanno combinato?" La sua voce viene interrotta da un singhiozzo e mi sento un nodo alla gola che mi impedisce di parlare.
"Non piangere, non farlo ti prego. Non crolliamo proprio adesso" La mia voce suona quasi come un bisogno.
"Potevano portarci via tutto, Riccardo! Ti rendi conto?" Alza la voce e la piccola Sophie si sveglia. I suoi occhi azzurri si aprono dolcemente e mi guarda prima di far sbucare un piccolo sorriso fra le sue labbra.
"Guarda Sophie e dimentica il resto. Fallo per me" Le dico a voce bassissima.
La mia mano accarezza la sua schiena e appoggia il fianco sul mio corpo prima di scoppiare a piangere.
"Hanno rovinato tutto" Mormora.
"Lo so, amore mio ma sistemeremo tutto, te lo prometto. Di quei due delinquenti se ne occuperà la polizia" Le dico a bassa voce.
La vedo annuire e si stacca dal mio corpo prima di incastrare i suoi occhi con quelli di Sophie. "Falle tornare il sorriso a mamma" Le sussurro alla piccola e lei sgambetta dolcemente prima di aprire la boccuccia. Il dito di Federica viene stretto saldamente dalla piccola manina di Sophie e lei sorride leggermente, guardandomi.
"Mam-ma" La piccola e tenera voce di nostra figlia ci fa scoppiare letteralmente il cuore.
Una lacrima percorre la guancia di Federica e io spalanco la bocca per la tenera parola che ha appena detto.
"Ho sentito bene?" Domando spalancando gli occhi.
"Si, ha detto mamma!" Esclama con un sorriso la mia donna e le sue braccia si alzano tenendo saldamente stretto il piccolo corpo di Sophie. "Amore mio" Sussurra lasciandole teneri baci sulla guancia.
Stringo il suo piedino coperto dal calzino e mi chino per lasciare un bacino su di esso. "Visto, piccola? Dopo una cosa brutta e triste, ne accade una bella e emozionante"
"Già" Sospira e tira su con il naso.
"So che pensi che non è fottutamente giusto quello che è successo, ma la vita è così. Accadono le cose belle e quelle brutte. Ma sono entrambe importanti per viverla al meglio" Le dico.
Lo penso davvero. L'ho sempre pensato.
"Lo so, ma... perché non può essere tutto più semplice?"
"Perché la vita vuole capire se siamo abbastanza forti per affrontare gli ostacoli." Le spiego. "Ma siamo insieme e nulla ci fa paura" Aggiugo. "Anche con la casa sottosopra e le lacrime, cercheremo di affrontare il tutto con il sorriso e il cuore che pulsa d'amore. L'importante è l'unione" Le dico sinceramente. "Siamo la più grande squadra del mondo, non ci fermiamo mica al primo scontro!"
Un piccolo sorriso ma luminoso appare sulle sue labbra, ormai rosse e lucide. "So che non lo faremo" Le sue dita accarezzano dolcemente le mie, prima di incrociarsi.
"Solo insieme possiamo farcela" Le dico. Io sono la sua forza, lei è la mia. E sarà sempre così. "Vieni qui, amore mio" Apro le braccia e le mie due piccole donne si intrufolano dentro.
Le stringo forte. E le mie labbra si posano dolcemente sulle loro fronti, lasciando un piccolo bacio. "Mangiamo qualcosa e poi cerchiamo di sistemare casa" Le dico a Federica e accarezzo le sue braccia con le mie mani calde.
"Va bene" Mormora a voce bassa. "Riccardo?" Mi chiama stringendo la mia mano.
"Mmmh?"
"Sappi che siete il motivo per cui io non mollo" Mormora. La sua voce è piccola, dolce e tremante. I suoi occhi sono lucidi e le guance sono rigate dalle lacrime. Le labbra completamente asciutte e secche. Il respiro pesante e spezzato.
"Anche voi, amore. Anche voi."

Che cariiii😍😭
Quanto sono belli!!❤
Che dite? Vi piace?😭 Spero di si.🏹
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Un bacio grande a tutte e buon pomeriggio💎🎈
-Roberta⛲❄

Dopotutto - Federica e Riccardo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora