Bad day

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Emma
Dopo quell'umiliante lezione con il prof Carlo tornai in sala relax più arrabbiata e tesa di quanto lo ero prima, andai a buttarmi sui divanetti rossi davanti alla televisione e mi misi le cuffiette iniziando ad ascoltare l'unica cantante che sarebbe stata in grado di tranquillizzarmi Alicia Keys. Quella era senza dubbio la giornata più brutta da quando ero ad Amici, oltre a tutta le pressione che avevo addosso a causa di quello che mi stava succedendo ci si metteva anche il prof Di Francesco a peggiorare le cose. In quel momento avrei solo voluto tornare a Malta e far finire tutto questo.

La sera, dopo aver finito tutte le lezioni, uscii per prima dalla scuola ed arrivai come un fulmine in hotel.
Mi buttai sul letto ed iniziai a pensare come quella giornata sarebbe potuta andare peggio, ma non mi veniva proprio niente in mente, non poteva andare peggio di così. Mi contraddì da sola quando andai a fare la doccia ed iniziò a squillami il cellulare, avevo tutto lo shampoo negli occhi ma sembrava proprio che chi stava chiamando non aveva pazienza di aspettare due secondi. Uscii dalla doccia tutta bagnata e con gli occhi che bruciavano, risposi nervosa al cellulare "Sì, chi è?" Dall'alto capo una voce mi urlò in preda al panico "Emma sono Lauren. Non so come, ma ho perso le chiavi, non le trovo più non so cosa fare! Mi vieni ad aprire perfavore?" Mi sbagliavo, quella giornata poteva andare peggio. Indossai di fretta l'accappatoio ed andai ad aprire la mia compagna per poi tornare di corsa sotto l'acqua.

Dopo aver fatto la doccia mi buttai sul letto con la faccia sul cuscino, avevo una tale rabbia addosso che avrei addirittura voluto soffocarmi con quel cuscino. "Emma vieni?" Mi richiamò Lauren per andare a cena "Non so se ne ho voglia sinceramente non ho neanche fame e non voglio farmi vedere da tutti gli altri in questo stato" Ero in uno stato pietoso con tutti gli occhi rossi a causa dello shampoo e i capelli tutti spettinati per averli asciugati male e di fretta in più avevo una faccia da drogata in astinenza a causa del mio umore. "Dai Emma" disse Lauren prendendomi per un braccio e tirandomi su dal letto "vedrai che si sistemerà tutto questa è solo una giornata da dimenticare da domani starai meglio, però se passi le ultime ore della tua giornata qua a non fare niente sarà ancora più pesante, devi occuparlo il tempo!" la teoria di Lauren in fondo aveva una logica "poi dobbiamo andare alla reception per chiedere se ci danno un altro paio di chiavi" accennai un sorriso solo al pensiero di dover restare con un paio di chiavi fino alla fine del pomeridiano, un' impresa!

Scesi le scale pur sapendo a cosa andavo incontro, tutti gli occhi puntati su di me a causa dello stato in cui ero. Cercai di superare i miei compagni, che erano già a tavola e che mi stavano fissando con un'aria schifata, per arrivare alla reception dove avremo dovuto chiedere l'altro paio di chiavi. Risultato? Non avevano un terzo paio di chiavi della nostra camera e avremmo dovuto dividere l'unico che ci rimaneva fino all'inizio del serale.

Andai a sedermi al tavolo con Lauren più incazzata di prima cercando di non dare troppo nell'occhio, ma non ci riuscivo proprio perché avevo tutti gli occhi dei miei compagni puntati su di me con uno sguardo interrogativo e agli altri adesso si era anche aggiunto Biondo, che era appena arrivato e cercava il mio sguardo peggio di uno stalker.

Finita la cena Lauren se ne andò, come al suo solito con Daniele ed io diventavo sempre più certa del fatto che quei due nascondevano qualcosa. Presi le mie cose e mi avviai verso le scale per tornarmene in camera, ma qualcuno mi fermò afferrandomi il polso, mi girai di scatto e vidi Simone davanti a me "Dove vai?" "Sono molto stanca vado a dormire" replicai, ma non feci neanche tempo di impormi che lui mi aveva già trascinato in veranda da tutti gli altri. Mi sedetti sulla poltrona vicino a Simone e mi misi ad ascoltare cosa dicevano i nostri compagni senza però intromettermi nei discorsi.

Passarono i minuti e io iniziavo a diventare sempre più stanca, quella giornata mi aveva distrutta. Appoggiai la mia testa sulla spalla del biondino vicino a me dimenticandoci di essere con gli altri. Inclinai la testa per arrivare all'orecchio di Biondo "Mi accompagni in camera?" Lui mi fece un cenno e ci alzammo senza dire niente a nessuno.

Entrammo in camera mia e chiusi la porta a chiave, Simone si era già andato a sedere su quello che era il mio letto ed io feci lo stesso mettendomi accanto lui e sospirando. "Che è successo oggi?" mi girai verso di lui per guardarlo negli occhi ma lui continuava a fissare il pavimento "non sembri te, sei spenta di solito qui sei quella che porta più allegria di tutti, che è successo?" ripeté la domanda aspettando una mia risposta che arrivò dopo qualche secondo di silenzio "Oggi è stata la peggiore giornata che abbia mai passato all'interno di questa scuola" questa volta ero io a fissare il pavimento mentre sentivo gli occhi di Biondo puntati su di me "sono stanca, ma non fisicamente bensì mentalmente e ti giuro che è molto peggio. Sento la pressione su di me sento di non essere quello che le altre persone vorrebbero, partendo dai miei genitori, li ho delusi e adesso è da una settimana che si fanno sentire poco e quando lo fanno sono freddi. In più ci si mettono i prof che dopo i miei continui sforzi non vedono mai un cambiamento in me, oggi è venuto Carlo e mi ha detto che deve ancora capire chi sono. Mi ha fatto cantare Calore e poi mi ha chiesto il significato del testo, ho avuto un blackout e non ho saputo dirglielo, sono scoppiata a piangere come una cretina, ma non perché non riuscivo a ricordarmi il significato del testo semplicemente perché ho la pressione addosso e ne sono stufa, non posso fare un passo che già tutti ci vedono qualcosa di sbagliato e vogliono di più. E poi guarda come sono conciata oggi sembro una scappata di casa ed è tutto lo stress ed il peso che sento che mi hanno ridotta così stasera. Non posso continuare in questo modo" girai di scatto la testa durante quella mia ultima frase incrociando lo sguardo preoccupato di Simone "Tu non devi ascoltare nessuno, devi andare per la tua strada e fare quello che senti chissenefrega se ti dicono che sei fredda o se ti dicono che li hai delusi, sei tu che scrivi la tua vita non gli altri" disse quelle parole mentre mi accarezzava la guancia ed io ero letteralmente ipnotizzata da lui, era incredibile quello che mi faceva questo ragazzo. Il suo tocco sulla mia guancia mi mandava in estasi e non riuscivo più a controllare i miei pensieri ed il mio corpo. Lo fissai negli occhi qualche secondo ripensando a tutte la parole che mi aveva appena detto e poi agii d'istinto. Lo baciai.

Finalmente sono arrivata al bacio, mi scuso se gli altri capitoli erano un po' noiosi o ripetitivi, ma dovevo arrivare a questo punto senza tralasciare niente. In più volevo dirvi che d'ora in poi darò meno importanza alle lezioni che facevano i ragazzi nella scuola per focalizzarmi di più sulla coppia ed arrivare al più presto al serale!

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