Drug

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Biondo
L'ansia cresceva sempre di più, era venerdì e il giorno dopo ci sarebbe stata la puntata, le assegnazioni delle maglie verdi sarebbero iniziate ed ero pronto a tutto, sapevo che sarebbe stato impossibile per me entrare con il primo metodo ma almeno avevo una speranza in un possibile secondo metodo. Arrivai agli studi e subito ci comunicarono che il ballerino della mia squadra, Vittorio, avrebbe affrontato quel giorno la sfida. Ci posizionammo tutti sui divanetti per guardare la sfida in TV, io ero vicino a Luca ed uno scalino sotto c'era Emma davanti al mio compagno. La sfida iniziò, lo sfidante di Vittorio era molto bravo, anche se non ne capivo niente di danza mi sembrava che la tecnica dello sfidante fosse molto buona. Per quanto ci provassi però non riuscivo a stare attento alla sfida, continuavo a guardare Emma davanti a me, era proprio droga quella ragazza per me. Dopo qualche minuto passato a tenere gli occhi fissi su di lei, la mia ragazza si girò molto probabilmente dopo aver notato il mio sguardo su di lei. Prima le sorrisi poi le feci cenno di avvicinarsi, Emma non se lo fece ripetere due volte e venne fra le mie gambe esattamente davanti a me. La circondai con le mie braccia appoggiandole sulle sue spalle. Ormai avevo completamente perso il filo di quello che stava succedendo in studio, applaudivo solo quando Vittorio finiva di ballare, ma non sapevo esplicitamente se lui era in difficoltà o se stava superando la sfida al meglio. La persona che mi fece capire cosa stava succedendo fu il giudice che alla fine della sfida annunció il vincitore. Il mio compagno aveva vinto la sfida e poteva tornare in relax.

Subito dopo, un altro annuncio catturò la nostra attenzione, dovevamo dinuovo posizionarci davanti al televisore. Comparì la prof Celentano che iniziò come il suo solito a dire che Valentina non poteva fare la ballerina e subito dopo si spostò su Vittorio che aveva appena vinto la sfida, ma io iniziai a non ascoltare più quando la mia attenzione fu nuovamente rapita dalla ragazza Maltese, questa volta era seduta davanti a me dall'altro lato del televisore sul divanetto con Alessandro. Anche lei non stava ascoltando niente e si capiva perché al posto di guardare lo schermo aveva lo sguardo fisso sul pavimento. Ero in vena di fare il rompicoglioni così mi tolsi una scarpa e subito dopo gliela lanciai. Subito Emma si accorse di quello che volevo fare e cercò di fermare la mia scarpa con il piede e con l'aiuto di Alessandro che invano cercò di fermare l'oggetto con la mano. Da lì a poco la prof finì di parlare e io mi alzai per andare dalla mia ragazza e riprendermi anche la scarpa.

Emma
"A che pensavi?" mi chiese subito dopo essere venuto da me Simone. Stavo pensando a tutto quello che mi aveva detto la prof Turci e alla lezione del giorno prima con Elena, veramente ero bloccata? Non riuscivo a trovare una risposta a quella domanda.

Non volevo rispondere a Simone anche perché non volevo che sapesse di quella lezione. Sul mio viso comparì un ghigno malefico e lo sguardo del mio ragazzo era sempre più confuso. Mi abbassai di scatto e presi la scarpa che lui mi aveva appena lanciato per poi scappare nello spogliatoio delle femmine, nascosi la scarpa nella mia borsa che era nell'armadietto sapendo che lui non aveva la minima idea di quale fosse il mio armadietto. Andai verso la porta dello spogliatoio per uscire e trovai lì Simone ad osservarmi "Hai intenzione di ridarmi la scarpa oppure devo andare in giro scalzo?" Guardai negli occhi il mio ragazzo con un'espressione divertita "Questo è quello che succede se mi lanci una scarpa" in realtà non mi aveva dato molto fastidio ma avevo voglia di divertirmi un po' dopo tutto lo stress che mi creava quella scuola. Vedevo negli occhi di Biondo uno sguardo sempre più malizioso, lui era sempre pericoloso in qualsiasi circostanza e non mi avrebbe stupito se avrebbe fatto qualcosa di impensabile sotto le telecamere. Si avvicinò sempre di più a me fino ad entrare nello spogliatoio, io indietreggiai ed arrivai con le spalle al muro. Rimase a fissarmi corpo a corpo, avrei voluto lanciare un'occhiata in sala relax per vedere se qualcuno ci stava osservando, ma non riuscii a fare manco quello, ero ipnotizzata dai suoi occhi sui miei. Ad un tratto Simone fece quello che volevo fare io e con uno scatto si girò guardando in sala, nessuno ci stava vedendo. Il mio fidanzato mi prese per un polso e si fiondó verso i bagni in fondo allo spogliatoio tirandomi dietro di lui, entrò e fece entrare pure me. Volevo fermarlo, ma tutto quello che riuscii a fare era sorridere come un'ebete davanti a lui. Ero consapevole del fatto che le telecamere avevano ripreso tutto e per fortuna non c'erano anche in bagno. Biondo iniziò a baciarmi con foga ed io feci lo stesso con lui lanciandogli le braccia al collo. Non capivo come ma non riuscivo a dire niente per fermarlo, continuavo solo a baciarlo senza dire una parola ero come ipnotizzata e non me ne fregava niente del resto. Era come sempre, quando ero con lui non ci capivo più niente ed ero solo capace a seguirlo in quello che faceva anche se era sbagliato e anche se non volevo.

"Emma sei lì?" l'inconfondibile accento di Laurea ci fermò, mi prese un colpo appena sentii quelle parole, volevo scomparire. Molto probabilmente laia compagna aveva visto che non ero lì da sola perché si poteva vedere dalla fessura sotto la porta che c'era qualcun'altro.
"Cazzo" pronunciò Simone sulle mie labbra. Mi staccai dalla presa del mio ragazzo e schiarii la voce "Si" risposi "Sono venuti a chiamarti per andare a lezione" guardai Simone in panico, se anche ci fosse stata una minima possibilità che Lauren non avesse visto il mio ragazzo lì insieme a me, non potevo farla svanire così uscendo dal bagno con lui. Cercai di pensare velocemente "Ok dammi un attimo" dissi sperando che la mia compagna se ne andasse e così fu per fortuna. Sentii i passi di Lauren allontanarsi pian piano e dopo un po' uscii dal bagno dirigendomi in sala per la lezione.


Buonasera!
Questo capitolo è un po' diverso dagli altri, come genere, a me piace molto e spero che piaccia anche a voi.

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