Ne è valsa la pena

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Biondo
Finalmente era arrivato il mese che io chiamo "della prova del nove". Era giovedì e mai nella mia vita il mese di marzo è stato così importante , sapevo benissimo che a partire dal primo di marzo avrei dovuto mettermi sotto a studiare e non avrei dovuto sbagliare di una virgola per riuscire ad arrivare al serale. Sapevo benissimo quali erano i prof che mi volevano serale quelli che non mi volevano e quindi sapevo benissimo chi è che dovevo convincere Ero super motivato e nessuno mi avrebbe impedito di arrivare al mio obiettivo, due sere fa quando rimasi con Emma dopo essere stati al Gianicolo, andammo in un sushi bar a prendere del sushi in modo da mangiare in fretta e tornare prima del coprifuoco in hotel e mi ricordo benissimo cosa mi disse prima che entrasse in camera "Non pensare ad altro concentrati solo sul tuo obiettivo finale, so che ce la puoi fare" quella frase così banale detta da lei era qualcosa di veramente importante quelle poche parole furono per me una motivazione veramente grande. Emma era diventata per me un una specie di Musa per la mia musica e quindi ogni sua parola, ogni sua affermazione per me era come una motivazione in più un qualcosa per andare avanti. Mi fidavo di lei e sapevo che non mi avrebbe mai mentito quindi se lei diceva che io ce la potevo fare dentro di me me lo sentivo ancora di più. Avevo voglia di arrivare alla fine di questo mese quanta la voglia che avevo di fermare il tempo lì, da una parte ero motivato e volevo andare al serale a tutti i costi volevo arrivarci prima di tutti e volevo far vedere finalmente a tutti che quella che facevo era veramente arte. Ma dall'altra parte avevo paura, avevo paura di un sacco di cose: di non riuscire ad arrivare al serale per le mie scarse capacità nel l'intonazione e nella tecnica e avevo soprattutto paura di arrivarci senza Emma al mio fianco. Io senza di lei Non avrei saputo veramente cosa fare, sarei andato di sicuro in panico e avrei fatto una delle mie solite cazzate quindi non potevo proprio pensare di essere magari in una casetta e lei nell'altra oppure io dentro lei fuori o viceversa. Marzo sapevo che sarebbe stato un mese molto duro soprattutto fisicamente ma adesso mi stavo accorgendo che psicologicamente era più duro di qualsiasi altra cosa, era solo il primo marzo e io sarei dovuto arrivare alla fine del mese e arrivare in quello studio, nello studio del serale in cui ci sarebbero state migliaia di persone a urlare il mio nome e quello dei miei compagni Era una sensazione troppo bella che solo a pensarci mi faceva già sognare, però le paure erano tante, tante quanto la voglia di arrivare in quello studio sapevo che non potevo abbassare la guardia e avrei dovuto lavorare per arrivare dove volevo. Da subito quel giovedì passai tutto il giorno fra una lezione e l'altra a ripassare i brani, ero tutti i giorni sotto esame non mi sarei fatto scappare questa opportunità.

In quel momento mi trovavo seduto nella hall dell'hotel a fissare un punto vuoto pensando al mio futuro "Hei stasera dormi da me?" Emma mi risvegliò da quel limbo in cui ero caduto da circa mezz'ora mi girai di scatto con un sorriso sulle labbra che manco avessi vinto Amici, prima di rispondere "Aspettavo solo questo shawty"

Emma
La sera dopo aver cenato io e Simone ci rifugiammo subito in camera mia. Lauren dopo l'ultima volta mi doveva ancora ricambiare il favore e questa sera sarebbe stata perfetta, sapevo benissimo quanto fosse in paranoia il mio fidanzato per quello che sarebbe successo questo mese ed in fondo lo ero anch'io. Alla fine di marzo avremmo scoperto, tra virgolette, quale sarebbe stato il nostro futuro, avremmo scoperto se saremmo arrivati al serale e io approfittai di quella sera per parlarne con lui per sfogarmi, liberarmi e in qualche modo scaricare tutto lo stress.

Simone come al suo solito si presentò in camera mia con uno dei suoi soliti cappellini che chiamava swag, io non persi un attimo e glielo rubai, sapevo quanto gli dava fastidio quando gli si rovinava il suo stile swag, però questa volta ebbe un'altra reazione. Si avvicinò a me dopo che mi misi il suo cappello e mi accarezzò le guance "Quanto sei bella" un attimo dopo avevo le sue labbra sopra le mie, Simone mi stupiva ogni volta.

Ci sedemmo sul letto ed io iniziai a sputare fuori le parole senza controllo come avevo fatto quando mi aveva portata al Gianicolo. "Non so come andrà a finire questa esperienza, ma io sono comunque felice. Ho superato un sacco di cose, un sacco di paure e paranoie qui dentro e questo è anche grazie a te" incrociai il suo sguardo per un attimo e vidi i suoi occhi brillare, mentre aveva un sorriso sincero sulle labbra, non lo avevo mai visto così "già quando eravamo solo amici mi hai aiutata tanto con gli altri ragazzi, ma anche con me stessa, mi hai aiutata a tirare fuori il carattere. Insomma, volevo solo dirti che è stato difficile arrivare a questo" mi riferivo al fatto che prima di fidanzarci ne era passata di acqua sotto ai ponti e sperai che avesse capito cosa intendevo anche se non lo avevo detto proprio in modo specifico "è passato tanto tempo ed ho ferito tante persone, ma ne è valsa la pena"

Buonasera guys!
So che questo capitolo non è bellissimo, ma vi prometto che il prossimo sarà meglio, diciamo che in questo ultimo periodo non ho tante idee ed è anche per questo che non posto tutti i giorni. Scusatemi veramente, ma non so che ho in sti giorni.

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