Modalità aereo

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Emma
La mattina mi svegliai presto, avevo l'aereo alle 10.30, così presi le valigie che avevo preparato la sera prima e mi diressi verso la sala da pranzo per fare colazione. Non vedevo l'ora di rivedere la mia famiglia, feci colazione in 2 minuti, anche se non ero in ritardo volevo andare in areoporto subito. Salutai tutti con un abbraccio e mi diressi in areoporto con un taxi. Arrivai mezz'ora prima e ovviamente l'aereo era in ritardo e arrivò alle 11. Dovetti stare in areoporto per un'ora non sapevo cosa fare, credo di aver fatto il giro di tutto l'edificio per almeno 10 volte.

Quando arrivò salii sull'aereo, presi le mie cuffiette srotolandole con velocità, in quel momento volevo solo sprofondare nei miei pensieri e il modo migliore per farlo era ascoltando un po' di musica. Amo viaggiare proprio per questo, quando viaggio anche la mia mente viaggia.

L'aereo decollò e la mia mente iniziò ad andare dove voleva, ma un pensiero superó gli altri, il mio ragazzo. Non sapevo ancora cosa fare con Keanu e cosa più importante non sapevo se lo amavo ancora o no. Avevo paura a pensarci, tutte le volte che mi veniva in mente lui cercavo di scacciare il pensiero occupando la mia mente con altri, ma adesso ero a solo un'ora da lui e dovevo prendere una decisione. Una cosa era certa non sentivo più quello che sentivo prima per lui, però non sapevo per certo di non amarlo più, è per questo che avevo paura anche solo a pensare a questa situazione. Era un casino. La mia testa era un casino. Non capivo più niente. La musica. I miei pensieri. Ero in una confusione assoluta. Per la prima volta non vedevo l'ora di scendere da quell'aereo. Sapevo che pensare a cosa fare con il mio ragazzo mi avrebbe mandata in tilt e infatti fu così. Cercai di fare mente locale e tornare a concentrarmi su quell'argomento. Allora, in quei ultimi giorni non lo avevo più sentito, e cosa ancora più strana non mi mancava e non sentivo il bisogno di chiamarlo. Lo amavo ancora o no? Di sicuro non sarei riuscita a rispondere a quella domanda con quella confusione che mi ritrovavo in testa.

Staccai di netto le cuffiette dal cellulare e finalmente decisi cosa fare o meglio decisi di rimandare ancora una volta quella decisione, ma sapevo che era la cosa migliore. Solo rivedendolo dal vivo avrei capito cosa provavo per lui.

Mi mancava ancora mezz'ora di viaggio e volevo passarla bene come tutti i miei viaggi. Rimisi le cuffiette e lasciai la riproduzione casuale su Spotify in modo da stare con la mente completamente libera, con canzoni che non conoscevo o con cui non avevo niente o nessuno da associare.

Partì subito una canzone che mi sembrava famigliare, ma non mi ricordavo come si chiamava o di chi era. Non volevo vedere che canzone era proprio per quello a cui avevo pensato prima, dovevo completamente allontanarmi da tutti i pensieri che avevo in quel momento. Ma quando il cantante iniziò a cantare, fu tutto inutile quel viaggio era proprio impossibile!
Era Biondo, modalità aereo nessuna canzone più azzeccata! Ero tentata a cambiare quella canzone, ma non ci riuscii e non riuscii neanche a mantenere l'obbiettivo che mi ero imposta prima.

Ovviamente il mio pensiero cadde su Simone. Era un amico inaspettato, mai mi sarei immaginata di legare tanto con un ragazzo così diverso da me, siamo il caldo e il freddo (ovviamente qui il freddo è lui), il bianco e il nero, il nord e il sud. Niente in comune, o quasi. All'inizio pensavo di non aver niente in comune con lui, ma una curiosità sulla sua personalità mi portava a volerlo conoscere e infatti più l'ho conosciuto più ho scoperto che abbiamo in comune moltissime cose pur essendo così diversi, partendo dal fatto che piace il sushi a tutti e due. Lo scoprii una sera in cui tutti volevano ordinare la pizza perchè era il piatto preferito di tutti tranne il mio e il suo. Fummo gli unici a proporre di ordinare il sushi. Come finì? Mangiammo tutti la pizza e la sera finì con Biondo che mi sussurrò all'orecchio "ti porto io a mangiare il sushi una sera" con quel suo sorrisetto malizioso. A pensarci mi scappò un sorriso che però fu subito sostituito da un'espressione triste quando pensai al fatto che era a rischio di uscire e la cosa che mi faceva stare ancora più male era di non essergli stata vicino ieri per il mio stupido orgoglio di non volere andare a porgli le mie scuse. Sì, l'ho detto il mio orgoglio non ho mai voluto ammetterlo ma sì, in alcuni momenti sono una ragazza orgogliosa e ieri mattina fu proprio quello a frenarmi dall'andare a parlargli, il mio stupido orgoglio.

Senza neanche accorgermene atterrai all'areoporto di malta, in quell'ultima mezz'ora in cui pensai a Simone non avevo praticamente sentito più la musica infatti mi persi subito dopo modalità aereo e se dovessi dire cosa ho ascoltato fino adesso non saprei neanche dirlo.

Ciaoo, so che questo capitolo è corto, ma è solo di "passaggio" per il prossimo.
Domani sera SEMIFINALE voglio vedere Emma in finale quindi tutti a votare!!

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