No tears left

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Emma
La sera tornai in hotel con Lauren, per quanto ci provassi non riuscivo a nascondere il mio umore, stavo veramente male e avevo un senso di colpa addosso che mi distruggeva. Volevo solo fare la cosa giusta, il serale era vicino e volevo arrivarci con Simone questo era l'unico motivo per cui mi privai di lui, ma non aveva funzionato anzi ebbe solo l'effetto contrario.

Durante tutta la cena avevo gli occhi puntati addosso come se fossi un'estranea, volevo solo che quella giornata finisse. In più vedevo Simone spensierato e non capivo perché fosse cambiato d'umore così in fretta, rideva e scherzava con i suoi compagni, la cosa mi rassicurò un po' perché almeno non era più incazzato come il pomeriggio, ma dall'altro lato mi dava fastidio vederlo così mentre io invece ci stavo male. Dopo cena Lauren insistette per farmi rimanere in veranda, ma il mio umore me lo impediva in tutti i modi. Mi fermai un'attimo davanti alle scale prima di salire in camera, per guardare Simone che era nella hall, sembrava veramente felice come se avesse dimenticato tutto quello che era successo. Continuava a ridere con Einar, dopo qualche minuto arrivarono anche le ragazze e vidi una scena che mi fece letteralmente incazzare. Arrivò Sephora e subito Biondo si buttò fra le sue braccia con un sorriso che andava da un'orecchio all'altro. Oltre al mio mal umore in quel momento si aggiunse anche il nervosismo, la gelosia e la tristezza. Sembrava che si fosse dimenticato di me, continuava a tenere un braccio attorno alla vita della ragazza ridendo, insieme a loro c'erano anche Nicole, Grace e Carmen che non riuscivano bene a realizzare la situazione, sembravano straniere dal comportamento di Simone, come d'altronde lo ero io.

Corsi in camera e mi buttai sul letto, mi sentivo veramente male con l'umore a terra peggio della sera prima e continuavo a chiedermi come avrei fatto il giorno dopo ad affrontare le lezioni. Verso le undici tornò in camera anche Lauren e provai a mettermi a dormire. Non c'era modo di addormentarmi continuavo a pensare all'enorme errore che avevo fatto la sera prima e nella mia mente iniziarono a farsi spazio una serie di film mentali che mi facevano ancora più male. Pensavo a tutte le possibili spiegazioni per cui Simone era diventato così sereno la sera e i miei pensieri andavano a finire sulle cose più inimmaginabili.

Era ormai l'una e non c'era modo di addormentarmi, presi la giacca la infilai sopra il pigiama e andai sulla terrazza dell'hotel. Era una notte abbastanza limpida, senza nuvole e si vedevano tutte le stelle. Mi tranquillizzai un attimo osservando il cielo stellato, ma appena mi tornò in mente Simone il mio umore tornò quello di prima. Dei lacrimoni iniziarono a scendermi dagli occhi senza controllo continuavo a sentirmi dentro un risentimento per quello che avevo fatto. Cercai di sfogarmi e lasciar venire giù tutte le lacrime senza tenermi più niente dentro. Ad un tratto sentii dietro di me dei passi e cercai di asciugarmi le lacrime che mi avevano rigato il viso velocemente anche se sapevo che era inevitabile nascondere il rossore degli occhi. "Emma? Stai bene?" Riconobbi la voce, era Nicole. Mi alzai e andai verso di lei con la testa bassa, avevo un nodo alla gola per le lacrime che stavo trattenendo. Nicole mi prese il mento e me lo alzò in modo da guardarmi negli occhi. "È per Simo?" chiese retorica. Non riuscivo più a trattenermi e sentivo che da lì a poco sarei scoppiata in un lago si lacrime. Esitai qualche secondo e poi ripresi a piangere ritrovandomi fra le braccia della mia compagna, dovevo sfogarmi con qualcuno. "Ti va di raccontarmi cos'è successo?" Annuii con la testa slegandomi dalle sue braccia "Ieri è venuto il prof Carlo da me" iniziai con la voce spezzata e i singhiozzi fra una parola e l'altra. Spiegai tutto quello a cui avevo pensato prima di arrivare alla decisione della sera prima e Nicole sembrava capirmi. Era incredibile pensare che mi stavo aprendo con Nicole, solo qualche mese prima era come se ci fosse una guerra in corso fra noi due, lei non aveva mai accettato il fatto che Simone stesse con me, ma a distanza di un mese le cose erano cambiate e non poco. Prese ad asciugarmi le lacrime dalla guancia quando io finii di parlare. Mi guardò comprensiva sembrava quasi preoccupata per me "Emma sai che sono molto schietta, ti dico la verità all'inizio non mi andava molto giù il fatto che tu e Simo foste fidanzati" e non c'era bisogno che lo dicesse perché era abbastanza risaputo "però adesso vedo le cose in un altro modo e capisco che voi siete fatti l'uno per l'altra. Guardati, piangi a dirotto per lui" ammise con un mezzo sorriso sulle labbra "Capita a tutte le coppie di avere un momento di crisi è normale, però se ti senti in colpa e senti di aver sbagliato a fare questa scelta devi dirglielo perché sennò ci stai solo male e anche lui..." Alzai lo sguardo quando disse le ultime parole, quella sera non mi sembrava per niente che lui stesse male, anzi. "Stasera sono stata con lui" spiegò "era assente con  lo sguardo e si perdeva varie volte nei suoi pensieri così gli ho chiesto cosa aveva mi ha detto che ieri sera era successo qualcosa fra voi, ma non ha voluto aggiungere altro. In più mi ha anche detto che non stava molto bene, ma cercava di mascherarlo scherzando con gli altri e cercando di non pensare a te" capii in quel momento perché si comportò così dopo cena, stava solo mascherando il suo stato d'animo. Abbassai dinuovo lo sguardo non sapendo cosa rispondere "Emma veramente se non stai bene dovete parlarne, non puoi continuare così, sai che questo influisce anche sul tuo andamento nel programma. Il serale è vicino e non puoi permettere di sbagliare niente, a parer mio non puoi dare il 100% in questo stato" annuii alle parole di Nicole, aveva pienamente ragione. Ma sapevo già che non sarei riuscita a parlargli, non avrei saputo cosa dire, avevo paura della sua reazione e avevo paura di come sarebbe andata a finire.

Buonasera!
Emma e Simo sono appena tornati e sono a Roma, domani Emma ha un evento a Malta quindi credo che lei riparta al mattino.

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