Capitolo 18

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Rose

Il Natale a casa Tomlinson è una vera e propria festa perché oltre al Natale si festeggia il compleanno di papà e lui ci tiene a stare tutti insieme, sia per il suo compleanno che il giorno dopo. Inizia a preparare la sua festa quasi un mese prima, fa una lista di invitati, che poi sono sempre gli stessi ogni anno, compra una quantità di cibo che ci basta per più di due mesi, bottiglie di vino e spumante che potremmo aprire una cantina e fa una lista di regali, un po' come la lista nozze degli sposi. Nessuno segue la lista se non mia madre, ognuno gli regala quello che vuole e lui lo sa ma si ostina a fare una lista ogni anno. Il giorno del suo compleanno, non importa che sia la vigilia, lui vuole che tutti siano presenti alla sua festa e casa nostra diventa un casino perché ci sono tutti e siamo tanti ma è anche bello stare tutti insieme, certo facciamo un po' di confusione, stiamo stretti anche se la casa è enorme ma ce ne freghiamo, pensiamo a divertirci e stare bene. Potremmo fare un film, Natale a casa Tomlinson o addirittura una serie televisiva, Casa Tomlinson Evans. Ci sarebbe da divertirsi, ogni giorno ne succede una in casa nostra, papà ogni giorno ne combina una delle sue, mamma sembra una persona tranquilla ma non è lo per niente, stare con papà non è facile e in qualche modo si è adattata a lui, a volte è anche peggio, non ci si annoia mai, siamo una famiglia molto attiva e divertente.
Papà è il maestro del divertimento, inizia dalla mattina, appena sveglio inizia a canticchiare per svegliarci tutti, non importa se nessuno di noi ha scuola, lui canta e di conseguenza ci svegliamo tutti la maggior parte delle volte, mamma inizia a strillargli dietro non appena lui apre bocca perché quando non abbiamo scuola lei ci lascia dormire in pace al contrario suo che vuole svegliarci a tutti i costi. Una volta, una domenica mattina, pretendeva di fare colazione tutti insieme, Maddie stava ancora con noi, Noah però non aveva intenzione di alzarsi, la sera prima era uscito con Theo e altri ed era tornato tardi e ovviamente voleva dormire ma papà non la pensava come lui così andò a svegliarlo ma dopo i primi due tentativi decise di svegliarlo a modo suo, andò in bagno, prese un secchio, lo riempi d'acqua fredda e glielo gettò addosso. Acqua fredda ed eravamo a gennaio con la neve ovunque, da quel giorno ogni volta che papà si avvicina a Noah per svegliarlo lui si alza subito, ha paura di ricevere un altro secchio d'acqua gelata addosso. Mamma non ha parlato a papà per due giorni per quello, si arrabbiò tantissimo perché poi a Noah venne il raffreddore. Devo ammettere che fu divertentissimo assistere alla scena, Isabelle non faceva che ridere e incitare papà mentre Lucas se ne stava in braccio a mamma senza capire bene cosa stava succedendo, Maddie invece era scioccata da quello che stava facendo papà, come mamma che poi lo ha rimproverato tantissimo. Con me non lo ha mai fatto per fortuna, lo avrei ucciso altrimenti, io non sono Noah che è calmo e tranquillo, siamo gemelli ma sotto molti aspetti siamo completante diversi.
Il compleanno di papà e andato, e anche Natale, ora manca solo capodanno e non so ancora come lo festeggeremo, credo sempre tutto insieme, questa volta senza i nonni come facciamo al compleanno di papà, solo che non so dove, ogni anno cambiamo posto, a volte a casa nostra, altre volte a casa di altri o alcune volte in qualche ristorante, dipende da cosa decidono gli adulti, a noi va bene tutto.
'Esci?' Mi chiede papà non appena scendo in soggiorno. È sul divano con Lucas a fare non so cosa, non li avevo neanche notati, pensavo fosse uscito con mamma.
'Mi vedo con Charlotte al cafe.' Dico raggiungendolo per poi lasciargli un bacio sulla guancia, sia a lui che a Lucas.
'Noah?' Chiede.
'È di sopra in camera sua.' Rispondo. 'Non sei andato con mamma?' Chiedo.
'È andata con Maddie e Isabelle da Grace, torneranno a momenti.' Dice. 'Tu pranzi fuori con Charlotte?' Chiede.
'Credo di sì.' Detto questo gli lascio un altro bacio per poi uscire di casa e dirigermi al cafe dove mi aspetta Charlie.

Quando arrivo è già lì e ha già ordinato per entrambe così la raggiungo subito.
'Ehi!' La saluto sedendomi di fronte a lei. 'Grazie.' Dico riferendomi al cappuccino.
'Non sapevo se volevi anche qualcosa da mangiare quindi non ti ho preso niente.' Dice.
'Mi basta il cappuccino.' Dico per poi berne un po. 'Di cosa volevi parlarmi?' Chiedo. Mi ha chiamato ieri sera per dirmi di incontrarci stamattina perché doveva assolutamente dirmi una cosa.
'Matt mi chiesto di uscire!' Afferma tutto d'un fiato.
'Che cosa?!' Chiedo un po' sconvolta.
'Matthew mi ha chiesto di uscire!' Ripete.
'Quel Matthew?' Chiedo. 'Matthew Gray? Quel grandissimo figo che segue il nostro stesso corso di storia?' Devo essere sicura di aver capito bene.
'Proprio lui!' Afferma.
'Quando te lo ha chiesto? Come te lo ha chiesto? Cosa più importante, tu cosa hai risposto?' Chiedo.
'A quanto pare ha il mio numero perché ieri sera, prima che ti chiamassi, mi è arrivato un messaggio ma io non avevo il suo numero quindi non avevo la più pallida idea di chi fosse, così ho risposto chiedendo chi era ovviamente e quando ho letto il suo nome ho urlato, talmente forte da svegliare Vicky e far spaventare i miei, quando mi hanno chiesto che stava succedono mi sono inventata una scusa comunque dopo che mi ha detto che era lui e senza troppi giri di parole mi ha chiesto di uscire.' Spiega.
'Tu cosa hai risposto?' Chiedo. 'Sono pronta a colpirti Charlotte!' Affermo alzando una mano pronta a colpirla.
'Ho detto si.'
'È la risposta esatta tesoro!' Esclamo mettendo giù il braccio per poi abbracciarla. 'Hai un appuntamento con quel gran figo di Matthew!' Aggiungo poi sciogliendo l'abbraccio.
'C'è un'altra cosa..' Dice abbassando lo sguardo. Quando fa così deve dirmi qualcosa che non mi piacerà, me lo sento.
'Che hai combinato?' Chiedo.
'Io niente.' Si difende subito. 'Mi ha chiesto di uscire ma c'è un problema.' Dice.
'Quale sarebbe questa problema?'
'Ha un amico che si è trasferito da poco e non vuole lasciarlo solo così mi ha chiesto se avessi un'amica da portare con noi.' Lo sapevo.
'No!' Dico subito. 'Non pensarci neanche Charlotte!'
'Perché no?' Chiede. 'Se tu non vieni con noi non usciremo insieme o comunque usciremo ma ci sarà il suo amico e sarà imbarazzante.' Quando fa così la odio.
'Senti è risaputo che gli amici dei ragazzi sexy sono brutti e per quanto ti voglio bene Charlie non ci penso neanche ad uscire con uno che neanche conosco.' Odio gli appuntamenti al buio, mi piace conoscerla una persona, sapere chi è.
'Lo so che odi queste cose ma puoi fare un'eccezione per me?!' Chiede con gli occhi da cucciola. 'Ti prego Rosie.' Quando vuole ottenere qualcosa mi chiama Rosie, fa la dolce con gli occhi teneri.
'Non chiamarmi Rosie.' Dico seria.
'Giuro che se è brutto, antipatico, se non ti piace e ti senti in imbarazzo o qualsiasi altra cosa ti metta a disagio andiamo via subito.' Afferma.
'Lo faccio solo perché sbavi dietro a Matt da quasi un anno ormai.' Affermo.
'Io non sbavo dietro a nessuno.' Esclama abbassando poi lo sguardo.
'Non sai mentire Charlotte!' Esclamano finendo di bere il mio cappuccino.
'Che amica simpatica!' Dice.
'Quando ci sarà questo appuntamento?' Chiedo.
'Sabato!' Esclama.
'Tra due giorni?' Chiedo sconvolta. Devo cambiare amicizie, non importa che la conosco da una vita.
'Si!' Afferma. 'Lo ha proposto lui, il 30 c'è una specie di festa in un pub in centro non lo so comunque tra due giorni.' Conclude.
'Dovrai farmi santa.' Dico. 'Una statuate d'oro devi farmi Charlotte.'
'Farò tutto quello che vuoi.' Dice. 'Ora andiamo a cercare qualcosa da mettere?' Chiede. Sta cercando di riparare al danno, è furba ma dovrà fare molto di più per farsi perdonare, sopratutto se sarà una serata disastrosa.
'Andiamo!' Esclamo.
Cosa non si fa per un'amica.



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