Capitolo 44

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Maddie

Ricordo come se fosse ieri il giorno in cui Thomas mi ha chiesto di sposarlo. Sono passati 8 mesi da quel 30 settembre dello scorso anno, giorno del mio compleanno, e ricordo ogni cosa, ogni dettaglio e ricordo sopratutto ogni parola che mi disse. Mi ricordo che guardò mio padre prima di inginocchiarsi e chiedermelo e poi scopri che papà sapeva tutto, sapeva cosa Thomas volesse fare, era a conoscenza di tutto e aveva mantenuto il segreto, era riuscito a non dire niente neanche a mia madre. Quando la festa fini ci raccontarono come erano riusciti a non farsi scoprire e ci dissero che un giorno Thomas andò in studio da mio padre per parlargli della sua idea, andò da mio padre per chiedergli il permesso di sposarmi in pratica poi si misero d'accordo e un giorno andarono insieme a scegliere l'anello e poi Thomas mi raccontò di come i giorni antecedenti alla festa per il mio compleanno aveva provato il discorso davanti allo specchio ma una volta che si era ritrovato di fronte a me era sparito tutto, non ricordava niente del discorso che si era preparato e così ha improvvisato.
Non dimenticherò mai quel giorno, non dimenticherò mai l'emozione che ho provato ma non è niente in confronto a quella che proverò il giorno del matrimonio e a quella che ho provato poche settimane fa.
'Ehi!' Thomas entra in camera nostra con un vassoio pieno di cose da mangiare e subito lo poggia sul letto per poi sedersi accanto a me. 'Come ti senti?' Chiede baciandomi.
'Un po meglio di ieri.' Dico. 'Hai preparato tutto questo per me?' Chiedo.
'Ovvio!' Esclama. 'Devi mangiare sano e la colazione è il pasto più importante e non devi assolutamente saltarla.' Afferma.
'Grazie.' Dico per poi baciarlo.
'Oggi dovrebbero arrivare le ultime cose.' Mi informa. 'Poi dobbiamo solo svuotare gli scatoloni.' Aggiunge.
Ci siamo trasferiti nella nostra nuova casa da un mese quasi ma c'è stato un problema con i mobili che abbiamo comprato, la due camere e il soggiorno non sono arrivati in tempo così Thomas ha preso il letto che aveva nel suo vecchio appartamento e lo ha portato qui così che avessimo un posto dove dormire fino a quando non sarebbero arrivati tutti gli altri mobili.
Amo questo appartamento, ne abbiamo visti tanti ma nessuno mi piaceva, in ogni appartamento che abbiamo visto c'era qualcosa che non mi convinceva. Erano tutti molto belli e quasi tutti in centro ma non erano per noi, non so, speravo che una volta entrata in un appartamento mi sarei sentita a casa e tutti quelli che abbiamo visto prima di questo non mi davano quella sensazione, erano freddi. Quando siamo venuti a vedere questo avevamo perso le speranze di trovarne uno che ci piacesse, che piacesse a me perché ero io quella con i gusti difficili, così quando l'agente immobiliare ci ha portati qui eravamo un po' demoralizzati poi però siamo entrati e non so, mi sono sentita come se fossi a casa mia.
È un appartamento situato in centro, all'ultimo piano del palazzo ed è diviso su due livelli. Al primo piano c'è l'entrata che porta direttamente in soggiorno, poi c'è una cucina abbastanza spaziosa con un'isola al centro e poi c'è un piccolo bagno. In soggiorno poi ci sono le scale che portano al secondo piano dell'appartamento in cui ci sono due camere, un altro bagno con la vasca, un'altra piccola stanza che io e Thomas abbiamo deciso di usare come lavanderia e una terza stanza che per ora è vuota.
L'appartamento è pieno di finestre dalle quali entra tanta luce e la vista è bellissima, soprattutto la sera.
Lo abbiamo preso subito, quando ho detto a Thomas che lo amavo ha subito chiamato l'agente immobiliare per bloccarlo e subito siamo andati alla ricerca dei mobili perfetti per la nostra nuova casa.
'Dobbiamo togliere il letto quindi.' Dico prendendo un pezzo di brioche.
'Devo togliere il letto.' Precisa. 'Tu non devi fare assolutamente niente.' Dice.
'Beh se oggi arrivano gli altri mobili dovrò per forza fare qualcosa.' Dico. 'Non me ne starò con le mani in mano mentre tu fai tutto.' Affermo.
'Sarà proprio quello che farai invece.' Esclama. 'Ti metterai comoda e mi guarderai sudare oggi.' Aggiunge.
'Ricordati che questa sera andiamo dai miei e ci saranno anche i tuoi.' Dico.
'Glielo diciamo stasera?' Chiede.
'Si!' Rispondo. 'Abbiamo aspettato anche troppo secondo me.' Dico toccandomi la pancia.
'Lo sappiamo da un mese.' Afferma. 'Tua madre e la mia ci uccideranno per non averlo detto prima.' Aggiunge sorridendo.
Ho scoperto di essere incinta un mese fa. Avevo un ritardo ma pensavo fosse normale, non ci diedi molto peso all'inizio fino a quando una mattina mi sono svegliata e sono dovuta correre in bagno a vomitare anche l'anima quasi, stavo male, avevo la nausea ma anche in quel momento pensavo fosse influenza, un virus intestinale inizialmente ma il ciclo ancora non si faceva vedere quindi andai in farmacia, comprai tre test di gravidanza diversi, tornai a casa e li feci tutti e tre velocemente. Ero agitata, avevo paura di leggere il risultato sui test, mentre aspettavo che passassero i tre minuti cercavo di capire come mi sentivo, se sarei stata felice o meno di essere incinta ma non riuscivo a darmi una risposta. Io ero terrorizzata dall'idea di avere un bambino e questo Thomas lo sapeva benissimo, avevo paura di essere una cattiva madre per mio figlio e quindi ho sempre chiesto a Thomas di aspettare e lui non mi ha mai fatto pressioni, è sempre stato paziente con me. Passati i tre minuti feci un bel respiro e guardai i risultati, erano tutti e tre positivi, non ero del tutto sicura sull'attendibilità di quei test ma al 99% ero incinta. Quella stessa sera lo dissi a Thomas e gli dissi anche che non ero sicura di quei test, volevo fare un esame per avere la conferma e così il giorno dopo andammo in ospedale, feci tutti gli esami e la dottoressa mi diede la conferma, ero incita e non c'erano più dubbi al riguardo.
Io ero un turbine di emozioni quel giorno, ero felice di essere incinta, dentro di me stava crescendo un bambino e questa cosa mi rendeva così felice che il mio cuore sarebbe potuto scoppiare ma dall'altra parte ero terrorizzata, avremo avuto un bambino e la mia paura di non essere un ottima madre per mio figlio tornò a farsi strada nella mia mente ed era l'unica cosa che riuscivo a pensare.
Thomas era al settimo cielo, non l'ho mai visto così felice da quando lo conosco, aveva gli occhi lucidi e continuava a toccarmi la pancia, a guardarla.
'Diventeranno nonni!' Dico continuando ad accarezzarmi la pancia.
'E noi genitori.' Afferma Thomas. 'Non vedo l'ora che questo fagiolino esca fuori così da poterla vedere e riempire di baci.'
'Mancano 7 mesi.' Dico.
'Oggi sapremo qualcosa in più?' Chiede.
Stamattina farò la prima ecografia e Thomas spera già di sapere il sesso ma dubito che si vedrà, è molto presto.
'Non sapremo il sesso.' Dico sorridendo. 'Ci dirà più o meno quando finisco i nove mesi, se sta bene ma il sesso è presto credo.'
'Mi basta sapere che state bene entrambi.' Dice. 'Quindi stasera diremo che abbiamo finalmente scelto la data del matrimonio e che siamo incinti?' Chiede.
'Gli diremo entrambe le cose.' Confermo.
'Bene allora finisci la colazione che poi ci prepariamo per uscire.' Dice aiutandomi ad alzare dal letto.
'Agli ordini!' Esclamo prendendo la sua mano per poi alzarmi.

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