Capitolo 98

391 9 0
                                    

Ho sempre pensato, sin da piccolo, che se mai un giorno sarei andato via di casa avrei voluto che la mia nuova casa rispecchiasse un po' quella dei miei, quella disegnata da mio padre per mia madre.
Ho sempre amato quella casa, ho sempre amato la mia stanza perché ha sempre rispecchiato me, mio padre disegnò sui muri per me quando ero piccolo, prima ancora che sapesse di essere mio padre e già allora sembrava conoscermi meglio di chiunque altro perché non appena entrai in camera mia per la prima volta me ne innamorai, per non parlare della tenda che mi regalò poco tempo dopo, che è ancora lì, un po' rovinata certo ma sempre lì. Crescendo l'arredamento è cambiato, i muri sono stati ridipinti ma è stato sempre papà ha farlo e sempre senza il bisogno che io dicessi niente, gli dicevo che volevo cambiare colore alle pareti e lui si presentava la mattina dopo con la pittura e dipingeva mentre io restavo a guardarlo e sapeva sempre cosa volevo, cambiava i colori, j disegni sui muri ma la mia stanza è sempre rimasto il mio luogo sicuro dove potermi nascondere e questo anche grazie a lui.
La prima volta che vidi la casa che papà disegnò per noi ne rimasi incantato, non solo della mia camera ma di tutto. Era grande, più di quella in cui vivevo a New York e più di quella dei miei nonni a Londra, aveva così tante stanze e poi aveva un giardino immenso, enorme e la stalla. Mio padre nel progetto fece inserire una stalla per tenere dei cavalli, la passione di mia madre che poi ha tramandato a Am. Amavo quella casa, la amo ancora nonostante mi sia trasferito con Perrie nel suo appartamento e la amerò sempre e proprio perché la amo così tanto che ho sempre voluto averne una uguale, p comunque simile ed è proprio per questo che ho chiesto il favore a mio padre di disegnare per me un progetto, il progetto della nuova casa.
Non è stato facile convincerlo, inizialmente non mi ha neanche preso sul serio e infatti si è messo a ridere, poi però ha capito che non stavo scherzando affatto, che ero serio e allora dopo averlo pregato per un po' sono riuscito a convincerlo e insieme abbiamo creato ha casa pazzesca che già amo e spero che anche Perrie l'amerà perché non sa niente, sarà una sorpresa per lei.
In realtà nessuno sa niente, solo io e mio padre e Ethan ovviamente, mia madre sa solo che papà mi sta aiutando ma non ha la più pallida idea di come è venuto il risultato finale ed è impaziente di scoprirlo ma dovrà aspettare, la prima a vederla sarà la mia ragazza.
Devo ammettere che è stato divertente lavorare con mio padre alla realizzazione della nostra casa, mi chiedeva di continuo se andava bene ciò che stata disegnando, se ero sicuro di volere lui come progettista, continuava a ripetermi che non era un architetto, che l'unica casa che aveva disegnato era la nostra e non era neanche sicuro che fosse un bel lavoro nonostante la mamma continuasse a dirle quanto amava quella casa, quanto tutto noi l'amiamo. Io gli ho ripetuto fino allo sfinimento che ero sicuro, mi fidavo di lui e ho anche aggiunto che se l'avesse disegnata lui mi sarei sentito un po' meno distante da loro, era un modo per avere lui e la mia famiglia più vicini, l'ho detto per convincerlo ma era la verità, sono troppo innamorato della mia famiglia e lasciarli non è stata una cosa facile per me, è sembrato il contrario ma non è stato per niente, sopratutto con papà quindi vivere nella casa disegnata da lui mi avrebbe fatto sentire unito a lui. È un po' smielato, me ne rendo conto, ma non mi vergogno a dire che amo mio padre, che sono letteralmente innamorato di lui, anche di mia madre ovviamente ma con papà è sempre stato un po' diverso, abbiamo un rapporto molto particolare e sono felice che alla fine si sia convinto e mi abbia fatto questo enorme favore.
Subito dopo aver finito il progetto ho dovuto trovare un terreno dove costruire e la ricerca, durata qualche settimana, mi ha condotto proprio vicino casa dei miei. A qualche isolato di distanza, diciamo che casa mia e di Perrie è più vicina al centro città rIspetto a quella dei miei che è appena fuori città.
Trovato il terreno e una volta acquistato sono iniziati i lavori, e ogni giorno dopo le prove con la band andavo lì a vedere a che punto erano, come stavano procedendo e la prima volta che ci sono andato mi è tornato in mente il mio primo concerto con Jer, quando mi sedetti a guardare gli operai che montavano il palco, di come rimasi affascinato nel vedere come il palco prendeva vita piano piano, ed è successa la stessa identica cosa con casa mia. Ogni giorno andavo lì e vedevo qualcosa di nuovo, un pezzo in più che il giorno prima non c'era, fino a quando non ho visto il lavoro finito.
Ethan e mio padre mi hanno anche aiutato con l'arredamento, di tutta la casa e devo dire che mi piace tanto, la maggior parte delle cose le ho scelte io in base anche ai gusti di Perrie, ma è davvero venuta bene, anzi è proprio bella e spero davvero che le piaccia.
'Jade mi sta letteralmente tartassando da quando ha scoperto che ti sto aiutando.' Dice il mio migliore amico.
Siamo a casa per sistemare gli ultimi dettagli, stasera porterò qui Perrie per mostrarle la nostra nuova casa e voglio che tutto sia perfetto.
'Non le hai detto niente vero?' Chiedo.
'No.' Risponde. 'E sappi che il mio tenere la bocca chiusa mi è costato caro.' Dice.
'Che ti ha fatto fare?' Domando ridendo.
'Cosa non mi ha fatto fare vorrai dire.' Afferma. 'Niente sesso!' Esclama. 'A stento posso toccarla e diventa difficile tenere le mani a posto quando la tua migliore amica si presenta in camera da letto con un baby doll rosso e tanto, tanto eccitante.' Spiega.
'Non voglio sapere queste cose.' Dico.
'Oh tu le saprai invece!' Afferma. 'È colpa tua se vado in bianco ogni sera e se faccio tre docce fredde al giorno.' Dice.
'Beh guarda il lato positivo.' Dico mettendo l'ultimo cuscino sul divano. 'Abbiamo finito!' Esclamo facendo un passo indietro così da poter avere una perfetta visuale.
'Finalmente!' Esclama buttandosi a peso morto sul divano.
'Alzati subito!' Esclamo tirandolo per la maglia così da farlo alzare.
'Ma ehi!' Si lamenta. 'Non dirmi che sei uno di quelli non fa sedere nessuno sul suo divano? Perché se è così la nostra amicizia finisce qui, non importa quanto ti voglio bene e quanto sarà doloroso starti lontano.' Dice.
'Non sono quel tipo di persona.' Dico. 'Solo voglio che sia tutto perfetto per quando lo vedrà Perrie.' Aggiungo. 'Poi puoi lanciarti quanto vuoi sul mio divano.'
'Ora ti riconosco.' Dice sorridendo. 'Ora che si fa?' Chiede.
'Ora mi porti a casa perché devo preparare le valigie e tutti gli scatoloni da portare qui prima che Perrie finisca di lavorare.' Affermo.
'Ma quando tornerà a casa e la vedrà vuota capirà che qualcosa non va.' Dice mentre usciamo di casa.
'Infatti non tornerà a casa.' Dico. 'Ora noi andiamo da me, tu mi aiuterai così finiamo prima e poi andrò a prendere Perrie al cafe, Jade farà in modo di tenerla impegnata il più a lungo possibile.' Spiego.
'Oh quindi andrai a prenderla e la porterai direttamente qui.' Dice salendo in auto.
'Esatto!' Esclamo. 'Ora andiamo.' Dico. 'Abbiamo poco tempo.' Detto ciò mette in moto per poi partire.

Fool For You 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora