Capitolo 75

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Dicembre 2036

Thomas

Natale si avvicina e ogni anno è sempre più difficile trovare un regalo da fare a Maddie. Non perché ha gusti difficili o desidera regali costosi ed esagerati, anzi ha sempre amato le cose semplici e niente di troppo costoso, per lei l'importante è che sia fatto con il cuore. È sempre più difficile perché stiamo insieme da tanti anni ormai e trovare qualcosa di nuovo che le piaccia e allo stesso tempo non sia sfarzoso o esagerato diventa sempre più complicato, non solo per Natale ma anche per altri avvenimenti come il suo compleanno o San Valentino.
Penso a cosa regalarle da quasi un mese, ho pensato a tante cose e ho anche fatto una lista valutando i pro e i contro di ogni regalo, stavo davvero impazzendo fino a due giorni fa quando ho avuto un'illuminazione se così si può definire.
Eravamo a casa, avevamo appena finito di cenare e ci stavamo rilassando sul divano e stavamo parlando del nome per la piccola, siamo indecisi tra due nomi e stavamo valutando quale era meglio per lei, e mentre lei parlava io le accarezzavo i capelli e l'ascoltavo ma allo stesso tempo la mia mente era al lavoro, pensava al suo regalo ed è stata lei stessa a darmi l'idea in realtà, non si aspetta minimamente questo regalo e sono davvero curioso di vedere la sua faccia quando lo vedrà.
Non è stato facile, ho avuto bisogno dell'aiuto di entrambi i nostri genitori, ovviamente senza che Maddie si accorgesse di niente e fortunatamente è andato tutto secondo i piani, Maddie non ha capito assolutamente nulla e il mio regalo è definitivamente pronto per lei.
Per quanto a Natale manchino ancora molti giorni il regalo Maddie lo riceverà in anticipo, esattamente questa sera non appena tornerà a casa.
Sono stati due giorni davvero impegnativi e sopratutto frenetici, ho avuto l'aiuto di mio padre e di Louis ma sono stati comunque due giorni, tre con oggi, molto faticosi. Volevo che ogni cosa fosse come desiderava lei, anche i minimi particolari e spero davvero di aver fatto un buon lavoro e sopratutto di non aver sbagliato niente, ci tengo davvero a questa cosa e voglio che sia tutto perfetto, come lei lo aveva immaginato.
Certo nasconderle qualcosa è impossibile, sopratutto se il regalo è nella stanza accanto alla nostra camera da letto, ma sono riuscito a tenerla lontana da questa stanza, a fare tutto senza essere scoperto, credo di non essere mai stato così discreto in tutta la mia vita, sopratutto non sono mai stato così bravo a tenere un segreto, sopratutto con mia moglie visto che riesce a capire che nascondo qualcosa solo guardandomi. È stata un'impresa, letteralmente ma è giunta al termine e non vedo l'ora che arrivi questa sera per mostrarla anche a lei.
'Abbiamo finito?' Chiede mio padre alzandosi dal pavimento seguito da Louis.
'Direi di si.' Dico guardando il lavoro finito.
'È venuta davvero bene.' Dice Lou sorridendomi. 'Sarà felicissima sicuramente.' Aggiunge.
'Lo spero!' Affermo. 'Manca un'ultima cosa che però riceverà a Natale.'
'Cioè?' Chiedono entrambi.
Mentre preparavo questo regalo per Maddie ho avuto un'idea e ho deciso di metterla in pratica ma mentre questo regalo lo riceverà in anticipo l'altro lo avrà a Natale.
'Una sorpresa che avrà a Natale.' Dico.
'Non ci dirai altro ho capito.' Dice papà arrendendosi.
'Sappiamo già troppo.' Aggiunge Louis ridendo. 'Se non hai più bisogno di noi ti lasciamo.' Dice.
'Me la caverò.' Dico. 'Grazie ancora per l'immenso aiuto che mi avete dato.' Affermo. 'Questa sera chiamerò anche mamma e Hope per ringraziarle.' Aggiungo.
'Saranno felici di sentirti.' Dice papà. 'Allora noi andiamo.' Aggiunge mentre torniamo tutti e tre in salotto. 'Se ti serve qualcosa chiamaci.' Si raccomanda per poi salutarmi e uscire insieme a Louis lasciandomi solo.
Mancano ancora pochi dettagli affinché tutto sia davvero perfetto quindi torno di sopra e mi metto al lavoro in attesa che la mia meravigliosa moglie torni a casa.

Dire che sono esausto è riduttivo. Sono davvero stanchissimo ma ne è valsa la pena, farei qualsiasi cosa per Maddie quindi è stato faticoso ma una fatica piacevole diciamo.
Sono davvero agitato, dovrebbe tornare a momenti e ammetto di essere in ansia, non so davvero quale sarà la sua reazione e un po' mi spaventa questa cosa perché è vero che la conosco da anni ormai ma lei ogni volta riesce a sorprendermi, ogni volta fa o dice qualcosa che mi lascia senza parole, non è mai scontata e questo l'ho imparato con il tempo, anche a mie spese ma è anche vero che la amo da morire, con lei non mi annoio mai e nessun giorno è uguale al precedente, è una continua sorpresa stare con lei e per quanto a volte sia spaventoso è anche bellissimo perché mi stupisce anche con piccoli gesti, che sono forse quelli più importanti e belli.
Sono talmente nervoso che non faccio che andare avanti e indietro da quando ho finito di preparare il suo regalo, non sono mai stato così agitato, neanche il giorno del nostro matrimonio, anche se avevo paura che potesse cambiare idea.
La serratura della porta mi fa bloccare, è arrivata e avevo chiesto a Hope di scrivermi quando l'avrebbe riaccompagnata a casa così guardo il telefono e vedo se ci sono messaggi o chiamate e effettivamente un messaggio c'è, di Hope che mi avvisa che Maddie è appena entrata nel nostro palazzo. Ero così nervoso da non aver sentito neanche il telefono suonare, direi che iniziamo bene, alla grande.
'Ehi!' Mi saluta chiudendosi la porta alle spalle.
'Ciao piccola.' La saluto avvicinandomi a lei e lasciandole un bacio per poi abbassarmi di poco e baciare nuche l'altra mia piccolina che dovrebbe uscire a momenti, è davvero questione di giorni secondo la dottoressa, in realtà anche di ore.
'Sono stanchissima!' Esclama sedendosi sul divano.
'Cosa avete fatto?' Chiedo sedendomi accanto a lei e portando le sue gambe sulle mie per toglierle le scarpe e massaggiarle i piedi.
'Prima colazione al cafe, poi siamo state in centro per comprare dei vestitini alla piccola, ho detto loro che ne ha così tanti che non riusciremo a metterglieli tutti ma le conosci, quando si mettono in testa una cosa non ascoltano nessuno così abbiamo comprato un po' di cose.' Dice indicandomi le buste vicino alla porta. 'Sono così carini.' Aggiunge riferendosi ai vestiti.
'Immagino.' Dico ridendo. 'Che ne dici di andare a portare i vestiti di sopra e poi ci facciamo un bel bagno rilassante?' Propongo.
'Direi che ti amo da morire.' Afferma baciandomi.
'Andiamo!' Detto ciò mi alzo dal divano porgendo a lei una mano che subito afferra per poi alzarsi. Prendo le buste accanto alla porta e insieme saliamo ma mentre lei va a destra io vado a sinistra.
'Che fai?' Chiede. 'La camera della piccola è di qua.' Dice indicandomi la porta.
Io non rispondo, semplicemente continuo per la mia strada e lei non capendo le quale motivo sto andando in un'altra stanza mi affianca.
'Thomas che stai facendo?' Domanda.
Ancora una volta non rispondo, apro la porta ed entro seguito da lei che all'inizio non si rende conto di niente ma basta un secondo per capire perché sono venuto in questa stanza.
'Oh mio Dio!' Esclama incredula. 'Quando hai fatto tutto questo?' Domanda.
'In due giorni, tre con oggi.' Spiego.
'È meravigliosa!' Afferma. 'Dio è tutto così perfetto.' Aggiunge. 'Perché?' Chiede.
'È il mio regalo di Natale per te e la piccola.' Dico. 'È un po' in anticipo lo so ma la piccola potrebbe nascere a giorni e ha bisogno della sua stanza anche se credo che la terremo più tempo in camera nostra che qui ma volevo comunque che fosse pronta per il suo arrivo.' Spiego. Sono agitatissimo anche se ha detto che le piace.
'Il nostro regalo di Natale?' Chiede.
'Esatto!' Confermo. 'Tu ne avrai anche un altro a Natale ma non ti dirò altro.' Affermo deciso. 'Ti piace davvero?' Chiedo.
'Scherzi?! È meravigliosa Thomas.' Dice guardandosi intorno. 'È tutto come lo volevo.' Afferma.
La stanza è molto illuminata grazie alla presenza delle due grandi finestre. Sul lato sinistro c'è una culla bianca con le lenzuola rosa, accanto alla culla c'è una poltrona e alla destra della stanza c'è un piccolo comodino bianco. Avevamo visto la culla insieme, saremmo dovuti andare a prenderle nei prossimi giorni ma io ho anticipato il tutto.
'Spero di aver fatto un buon lavoro.' Dico.
Dipingere le pareti non è stato affatto facile, ho avuto bisogno dell'aiuto di Zayn e devo dire che il risultato non è affatto male, almeno credo.
'Hai fatto un bellissimo lavoro.' Dice guardandomi. 'Piacerà anche alla nostra piccolina.' Aggiunge portandosi le mani sulla pancia. 'Perché hai scelto questa stanza?' Chiede. 'Avevamo deciso di usare l'altra.'
'Lo so ma entrando qui mi sono come innamorato di questa stanza.' Dico. 'È piena di luce e mi sono immaginato la nostra piccolina che gioca sul tappeto, mi sono immaginato te seduta sulla poltrona che la tieni stretta tra le braccia e le canti un ninna nanna e la luce della luna ad illuminarvi e niente mi sono innamorato sempre di più e ho deciso di fare qui la sua stanza.' Spiego. 'Poi nell'altra c'era il rischio che tu entrassi.' Aggiungo.
'Anche qui potevo entrare.' Dice.
'Ho fatto in modo di evitarlo.' Dico sorridendo. 'Quindi ti piace?' Chiedo ancora.
'È stupenda, bellissima, meravigliosa, perfetta non ci sono parole per descriverla.' Afferma.
'Ti amo.' Dico prendendole il viso tra le mani per baciarla ma non mi da il tempo di avvicinare le mie labbra alla sue che mi spinge indietro puntando i suoi occhi nei miei.
'Che succede?' Chiedo. Ha uno sguardo che non mi piace.
'È..è il momento.' Dice in un sussurro.
'Il momento?' Chiedo. 'Che momento?'
'Quel..quel momento Thomas.' Afferma. 'Mi si sono rotte le acque.' Dice abbassando lo sguardo.
'Oh mio Dio!' Esclamo. 'Ok calma. Fa dei respiri profondi.' Dico. 'Ora andiamo in ospedale e andrà tutto bene.' Aggiungo. 'Riesci a camminare?' Chiedo.
'Credo..credo di sì.' Dice provando a camminare.
'Vieni qua!' Esclamo prendendola in braccio.
Scendo le scale velocissimo ma stando attendo ad ogni passo e quando arrivo in garage apro la macchina per farla salire e subito dopo vado al lato del conducente.
'Devo..devo avvisare i miei.' Dice. È terrorizzata, lo sento dalla voce ma non capisco perché.
'Mad che hai?' Chiedo mettendo in moto e uscire dal garage. 'Perché sei terrorizzata?'
'Ho..ho paura.' Confessa.
'Piccola andrà benissimo.' Dico cercando di tranquillizzarla. 'Ora chiamo tua madre, lei chiama i miei e ci raggiungeranno in ospedale.' Affermo mentre chiamo Hope.

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