Capitolo 71

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Novembre 2036

In casa la più coccolata è sempre stata Hazel, essendo la più piccola è sempre stata riempita di coccole da tutti noi, sopratutto da papà e da me, siamo deboli quando si tratta di quella piccola peste, le basta uno sguardo per farci sciogliere, per farci cadere ai suoi piedi. Era così anche con Am, anche lei era coccolata da tutti ma Hazel ci rende deboli, pendiamo dalle sue labbra, papà più di tutti. Mamma lo rimprovera sempre per questo, non riesce a tenere il punto con Hazel, proprio non ci riesce e lei lo sa, sa di averlo in pugno e ogni volta che vuole qualcosa va da papà, sicura che qualsiasi cosa chiede la otterrà. Avrà anche solo 6 anni ma ci mette in riga a tutti, è un peperino, una piccola peste che però amiamo più della nostra vita. Quando mi vide fare le valige per trasferirmi con Perrie si mise a piangere, non voleva farmi andare via e si attaccò, letteralmente, alle mie gambe. Non si staccava, qualsiasi cosa dicessi per farla tranquillizzare lei restava attaccata alle mie gambe, non voleva proprio lasciarmi, dovette intervenire papà, la prese e la portò in camera sua cercando di calmarla. Vederla piangere mi fece malissimo, stavo per piangere anche io e infatti me ne andai in fretta prima che lei potesse tornare e prima che facesse piangere anche me. Non volevo piangere, stavo cambiando casa, neanche fosse lontanissimo poi, non stavo andando in guerra e ammetto che un comportamento simile me lo sarei aspettato da mia madre, non certo da Hazel ma come sempre riesce a sorprenderci. Quel giorno le ripetetti non so quante volta che sarebbe potuta venire qui tutte le volte che avrebbe voluto, le sarebbe bastato chiamarmi e mi ha preso in parola, mi chiama tutte le mattine, non ne salta una e pretende di parlare anche con Perrie, vuole parlare con entrambi tutti i giorni e ha deciso lei che una volta a settimana starà tutta la giornata con me, dormirà pure qui, non ha voluto sentire ragioni, era tutto deciso e io, ovviamente, non ho potuto che assecondarla, sono debole quando si tratta di quella piccola peste, lo so.
Oggi è il giorno che ha deciso di passare con me, e con Perrie anche se lei questa mattina ha delle cose da fare, verrà qui a momenti e passeremo tutta la giornata insieme, e la notte perché deve dormire con me visto che non può farlo più. Il giorno lo stabilisce lei, non ammette repliche, lei sceglie il giorno e se sono occupato devo liberarmi, è stata chiara su questo e non importa se mamma ha cercato di dirle che anche io ho un lavoro e delle cose da fare, lei è rimasta ferma sulla sua decisione e non cambia idea, è testarda, un po' come lo siamo tutti anche se forse lei lo è di più.
'A che ora arriva Hazel?' Chiede Perrie entrando in cucina. Vivere con lei è fantastico, non che avessi dubbi al riguardo ma ha superato ogni mia aspettativa e sono sempre più felice di aver preso questa decisione.
'Mamma la porta qui prima di andare al lavoro.' Dico per poi baciarla. 'Buongiorno!'
'Buongiorno!' Ricambia il saluto e mi lascia un altro bacio veloce per poi sorridermi. 'Io devo scappare.' Dice. 'Volevo aspettarla ma sono in ritardo e Grace odia le persone che arrivano in ritardo.' Afferma. 'Poi è già furiosa perché il profumo doveva essere pronto tre giorni fa e siamo in ritardo per girare lo spot quindi se arrivo anche un minuto in ritardo mi licenzia.' Aggiunge mentre si infila il cappotto.
'Ti aspetteremo qui!' Esclamo. 'Non hai fatto colazione.' Le ricordo.
'Ci sarà anche Jade quindi dopo andremo al cafe e mangerò qualcosa li.' Dice sorridendomi per rassicurarmi.
'Mi fido.' Dico. 'Vai prima che arrivi Hazel e allora si che arriverai in ritardo.' Aggiungo.
'Dovrei tornare nel pomeriggio.' Dice. 'Non so se Grace vuole fare tutto oggi o solo una parte.'
'Io e Hazel staremo qui tutto il giorno e prepareremo la cena.' Affermo.
'Ok allora vado!' Detto ciò mi saluta per poi uscire di casa lasciandomi solo, almeno per il momento.
In realtà non sono completamente solo, c'è Teddy con me, la piccola cagnolina che Perrie ha portato a casa una settimana fa. L'ha trovata fuori al cafe, senza collarino e che vagava per la città impaurita e così l'ha portata a casa e quando l'ho vista entrare con quella palla di pelo stretta tra le sue braccia mi è tornato in mente il giorno in cui io e Ethan trovammo Wolf fuori scuola e Ethan lo portò a casa con se tenendolo stretto tra le braccia. Ovviamente l'abbiamo portata da un veterinario e dopo esserci assicurati che stesse bene e aver fatto tutto il necessario abbiamo deciso di tenerla e il nome lo ha scelto Hazel, che ama quel cane e l'amore è reciproco, si amano dal primo momento che si sono visti, ma d'altronde è impossibile non innamorarsi di Hazel. Amo così tanto quella piccola peste che per lei mi sono dato all'arte culinaria, pretende di fare colazione con me, vuole fare proprio tutto, come se fossi ancora a casa con loro e non vuole che vada a comprare qualcosa, assolutamente, devo essere io a preparare la colazione, come fa mamma ogni mattina. Di solito è Perrie che si occupa di queste cose, io il massimo che so fare sono dei pancake, e anche questi non è che mi vengono sempre bene ma ci sto provando, apprezzerà il pensiero.
Il campanello suona proprio quando finisco di preparare l'impasto dei pancake così lascio tutto e vado ad aprire, con Teddy che mi segue ad ogni mio passo.
'Buongiorno!' Esclamo aprendo la porta trovandomi davanti mia madre che tiene lo zaino di Hazel e quest'ultima che senza neanche salutarmi si fionda su Teddy.
'Buongiorno!' Mi saluta mia madre entrando in casa. 'Pronto per questa giornata?' Domanda divertita lasciando lo zaino di Hazel sul divano.
'Beh stavo preparano i pancake quindi dire che sto iniziando con il piede giusto.' Affermo. 'Che c'è lì dentro?' Chiedo.
'Dei vestiti puliti, il suo amato pigiama di Frozen e vari giochi che si è voluta portare.' Dice.
'Quando portiamo Teddy al parco?' Chiede la piccola peste che è ora si è ricordata di me.
'Dopo aver fatto colazione.' Rispondo.
'Mi saluti piccola?' Domanda mamma abbassandosi sulle ginocchia per essere alla sua altezza. 'Fai la brava e non far arrabbiare James e Perrie.' Si raccomanda.
'Io sono brava.' Dice per poi abbracciare nostra madre e lasciarle un bacio sulla guancia.
'Bravissima!' Esclamo.
'Allora vado.' Detto ciò mia madre saluta anche me per poi andare via.
'Facciamo colazione?' Domando a mia sorella dopo aver chiuso la porta alle mie spalle.
'Siiiii!' Esulta contenta. 'Che mangiamo?' Chiede seguendomi in cucina.
'Abbiamo i pancake da fare, poi ci sono i biscotti alle mandorle, i tuoi preferiti e poi latte se lo vuoi o del succo d'arancia.' Elenco aiutandola a sedersi su uno degli sgabelli intorno alla cucina.
'I pancake e biscotti.' Dice. Non avevo dubbi, se c'è una cosa che Hazel ama più dei pancake sono i biscotti alle mandorle.
'Da bere?' Chiedo mentre accendo il fuoco.
'Arancia.' Afferma.
'Allora sai che facciamo?' Dico voltandomi verso di lei. 'Mentre io cuocio i pancake tu premi le arance.' Propongo.
'Siiii.' Esulta ancora. 'Spremo io.' Dice tutta eccitata.
'Allora vieni qua.' Dico spostando lo sgabello, con lei seduta sopra, vicino a me per poi prenderle lo spremiagrumi e le arance. 'Ne facciamo un po anche per Perrie?' Propongo.
'Si.' Risponde. 'La mettiamo nel frigo e quando torna la beve.' Aggiunge.
'Perfetto!' Esclamo tagliando a metà le arance. 'Puoi iniziare.' Dico. Mentre lei, con le sue manine piccole, preme le arance io preparo i pancake.

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