Capitolo 83

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Sono nato a New York, cresciuto a Londra ma per quanto io ami entrambe le città nessuna delle due è paragonabile alla mia Irlanda. Ci veniamo ogni anno, da quando sono nato ed è sempre bello passare del tempo qui, anche solo pochi giorni, mi piace proprio passare le giornate qui anche se in questo caso è per lavoro ma non importa. Sono riuscito a convincere Josh a farmi restare a casa dei miei nonni, ci è voluto tutto il viaggio in aereo ma ci sono riuscito, ovviante ad una condizione cioè che Steve restasse con me e ho accecato senza pensarci, ho avvisato mia nonna che era felicissima all'idea di avermi intorno per tre giorni e quando le ho detto che Steve avrebbe dormito a casa sua mi ha assicurato che non ci sarebbero stati problemi, in realtà mi ha anche proposto di far stare tutti da loro e pensandoci non era una cattiva idea ma secondo Josh invece lo era eccome. Se restavamo tutti a casa di mia nonna c'era più possibilità che tutti lo venissero a sapere mentre se tutti gli altri andavano in hotel casa dei miei nonni non sarebbe stata circondata da fan e giornalisti, e come sempre aveva ragione lui così siamo rimasti che solo io e Steve avremmo dormito da loro mentre tutto gli altri sarebbero stati in hotel. Ovviamente ha organizzato anche questo nei minimi dettagli, domani ad esempio prima di andare agli studi televisivi Steve mi porterà in hotel dove mi preparerò e poi uscirò dall'entrata principale così da far credere che ho dormito lì e casa di nonna è al sicuro. Devo ammettere che ha avuto un'idea geniale, se tutto va come ha previsto lui nessuno sospetterà che io non dorma in albergo con tutti gli altri, il vero problema è far andare tutto come ha previsto lui, cosa non facile conoscendo la mia capacità di arrivare in ritardo ma non voglio far saltare tutto quindi mi impegnerò per arrivare in orario, ho avvisato mia nonna a che ora svegliarmi la mattina e se non lo faccio le ho ordinato di tirarmi giù dal letto, letteralmente e so che lo farà, anche lei odia chi arriva in ritardo.
Non so come Josh ha organizzato questi due giorni, non so niente e per tutto il viaggio in aereo è stato al telefono quindi non ho potuto chiedere molto e neanche gli altri ragazzi sanno molto, ma ora siamo arrivati nella mia amata Irlanda e qualsiasi cosa è in programma per oggi o domani a me va bene.
'Con chi sei stato al telefono tutto il tempo?' Chiedo mentre scendiamo dall'aereo.
'Lavoro per te.' Dice e finalmente mette via il telefono. 'Appena ho la risposta che sto aspettando ti dico tutto.' Aggiunge.
'In che senso?' Chiedo prendendo la mia valigia. 'Di che parli?'
'Non è ancora niente di sicuro e voglio dirti tutto quando ho la certezza.' Afferma.
'Va bene non chiedo altro.' Dico. 'Che facciamo ora?'
'Andiamo in albergo e una volta li saluti i fan e tutto il resto e poi Steve ti porta da tua nonna.' Dice.
'E come faccio ad uscire dall'albergo senza essere visto?' Domando mentre usciamo dall'aeroporto dove ci sono molte fan ad aspettarmi.
'Ho pensato anche a questo.' Dice. 'Ti spiego tutto dopo.' Aggiunge. 'Steve è nelle tue mani.' Afferma uscendo dall'aeroporto insieme agli altri mentre io saluto i fan e Steve mi sta dietro, come sempre.

Ogni volta sono sempre di più le fan che mi aspettano in aeroporto e sotto gli hotel, è incredibile il supporto che mi danno e la pazienza che hanno ad aspettare anche ore pur di vedermi solo per cinque minuti. Non ci sono parole per descrivere quanto tutto questo sia importante per me, ringraziarle non basta perché è davvero tanto l'amore che hanno per me, riesco a percepirlo e la cosa è reciproca. Non sarei nessuno senza di loro, senza il loro costante supporto. È sempre un piacere per me fermarmi a parlare, scattare foto o firmare autografi, è il minimo che io possa fare e non importa se sono dieci o cento, se è possibile mi fermo con ognuna di loro ma ci sono volte, come oggi, nel quale è impossibile perché i tempi sono brevi e non c'è tempo per fare una foto con tutte e mi dispiace perché sono qui per me ma so che lo capiscono e non me ne fanno una colpa, sono davvero fantastiche.
Una volta che Steve mi ha letteralmente trascinato verso l'uscita saliamo in auto che subito parte diretta in hotel immagino e per tutto il tragitto non faccio che pensare a cosa sta organizzando Josh di così segreto per me, cioè vuole avere una conferma prima di dirmelo ma non può fare così, mi uccide e ormai dovrebbe saperlo che odio non sapere le cose, odio l'attesa e non mi piace sapere le cose per metà o addirittura non conoscere niente di una determinata cosa che mi riguarda. Il mio manager questo lo sa benissimo e fino ad ora mi ha sempre detto tutto, abbiamo sempre deciso tutto insieme e se ha un'idea prima di metterla in pratica ne parla con me per avere la mia opinione, non tutti lo fanno e sono felice che Josh sia così ma questa volta sta organizzando qualcosa alle mie spalle e senza aver chiesto la mia opinione e non ho la più pallida idea di cosa possa essere.
'Stai male?' Mi chiede Steve ad un tratto.
'No perché?' Sto benissimo a parte un po di stanchezza ma quando mi sono guardato allo specchio la mia faccia non era così orribile.
'Non hai detto una parola da quando siamo in macchina.' Dice. 'James Malik che riesce a stare zitto per più di cinque minuti è una novità alla quale non sono abituato.' Aggiunge. 'E so che me ne pentirò tra meno di un secondo ma ti preferisco chiacchierone che silenzioso.'
'Sto solo pensando a cosa sta organizzando Josh.' Spiego il perché del mio silenzio. 'In più è da stamattina che sto chiamando Perrie ma non risponde.' Aggiungo. Le ho anche scritto ma anche in questo caso non ho ottenuto risposta.
'Sarà impegnata.' Dice mettendo fine alla discussione.
Potrebbe essere in effetti, però non mi ha detto niente quindi è strano ma è anche vero che ci siamo sentiti poco in questi ultimi giorni perché quando tornavo in hotel ero sfinito e mi addormentavo mentre lei mi parlava e so per certo che non è per questo motivo che non risponde, in realtà potrebbe anche avermi detto di avere degli impegni per oggi ma io ormai già dormivo, ci sentiremo sicuramente questa sera quindi sono tranquillo.

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