Capitolo 89

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Per molto tempo mia zia mi ha chiesto di sfilare per lei, così come lo ha chiesto a Ethan e a tutti noi ma ne io, ne tantomeno suo figlio, abbiamo mai accettato e mai avrei pensato di farlo e invece l'ho fatto. Ieri ho sfilato per lei solo per poter fare una sorpresa a Perrie, solo per lei e lo rifarei altre mille volte. Quella ragazza ha la capacità di farmi fare qualsiasi cosa, anche senza chiedere, ha la capacità di rendermi forte e debole allo stesso tempo, lei riesce mi rende me stesso, è questa la sua capacità, lei riesce a farmi sentire me stesso anche mentre faccio cose che non farei mai. Su quella passerella non mi sono sentito in imbarazzo come avevo immaginato, non avevo paura di cadere i di sembrare ridicolo, avevo lei al mio fianco e stavo benissimo, non potevo essere più felice ed ero me stesso. È stato divertente sfilare, vedere il suo stupore quando mi ha visto ma se mia zia dovesse chiedermi di sfilare ancora per lei la mia risposta sarebbe un no secco, non lo rifarei mai ma se invece il mio sfilare per mia zia rendesse felice la mia ragazza allora sfilerei ogni giorno, lo farei solo per lei.
Questa piccola vacanza a Parigi ci voleva proprio, lei ama questa città, io amo lei e prima di buttarmi a capo fitto nelle prove per il tour ci godiamo questi due giorni qui rilassandoci un po'.
Dopo la sfilata siamo subito venuti in hotel, eravamo entrambi stanchi e abbiamo deciso di far iniziare la nostra breve vacanza da ieri. Siamo stati fuori tutto il giorno e abbiamo visitato tutto ciò che Perrie aveva voglia di vedere, mi ha fatto camminare tantissimo e ieri sera non appena siamo tornati in albergo sono crollato, non avevo neanche la forza di spogliarmi. Sono stato bravo però, non mi sono lamentato neanche una volta ma oggi non ho intenzione di fare la stessa cosa, ieri Perrie voleva che fosse una giornata normale, che facessimo letteralmente i turisti e io sono stato felice di accontentarla, per quanto poteva essere normale con Steve che ci seguiva e le fan che ogni tanto ci fermavamo però devo ammettere che è stata una piacevole giornata, nonostante le interruzioni delle fan siamo riusciti a vedere tutto e si è divertita tantissimo, ha scattato non so quante foto e vederla sorridere, vederla felice ha reso felice anche me. Ero stanco, stremato ma vedere il sorriso sul suo volto, la felicità nei suoi occhi mi ha fatto dimenticare la stanchezza, almeno fino a che non mi sono lanciato sul letto con i piedi in fiamme.
Stamattina abbiamo fatto più o meno la stessa cosa, siamo usciti dopo aver fatto colazione è abbiamo camminato fino all'ora di pranzo poi l'ho convinta, quasi pregata in realtà, di tornare in camera per riposarci un po' e ora ci stiamo preparando per uscire a cena, non sa ancora dove andremo, non le ho detto niente anche se continua a chiedere.
'Perché non vuoi dirmi dove andremo?' Mi chiede uscendo dal bagno.
'Non è così importante saperlo.' Dico mentre indosso la camicia.
'Certo che è importante!' Esclama voltandosi verso di me. 'Come posso sapere cosa indossare se non mi dici dove andiamo?!' Dice. 'Se metto un vestito elegante e andiamo in un fast food sembrerò una snob con la puzza sotto il naso, se invece metto un jeans e una maglia e andiamo in un ristorante elegante sembrerò una sciattona e le persone mi guarderanno malissimo e sarò derisa tutti e sarà solo colpa tua..'
'Ferma!' Esclamo avvicinandomi a lei. 'Qualsiasi cosa indossi sei bellissima e poi non importa cosa pensano gli altri.' Dico.
'Tu sei di parte.' Dice voltandosi verso l'armadio per scegliere cosa mettere.
'Metti questa!' Esclamo indicando una gonna rossa.
'Questa gonna ha questo maglione e questa giacca.' Dice mostrandomi tutto il completo.
'Il rosso è perfetto per te!' Esclamo baciandola. 'Steve ci sta già aspettando giù quindi fai presto.' Aggiungo tornando a sedermi sul letto per mettermi le scarpe.
'Ma neanche un indizio?' Insiste.
'Assolutamente no!' Esclamo sorridendole.
Sbuffa ma non insiste, si cambia e non appena ha finito scendiamo nella hall dice c'è Steve ad aspettarci.
'Possiamo andare?' Chiede. Entrambi annuiamo dopo di che ci fa segno di seguirlo e ci conduce fuori dove ha parcheggiato l'auto che abbiamo noleggiato non appena siamo arrivati qui a Parigi.
'Non dici a Steve dove deve portarci?' Chiede Perrie quando anche io salgo in auto.
'Serve sa già tutto.' Rispondo. Se ha smesso di insistere è solo perché credeva che avrei poi detto a Steve dove saremmo andati e di conseguenza lei avrebbe capito ma io ho detto già tutto a Steve oggi pomeriggio quindi ora sa già dove andare. 'Non provare a storcere informazioni a Steve, non ti dirà niente.' Affermo guardandola.
'Oh ma dai!' Esclama rassegnata.
'Mi dispiace signorina ma James mi ha fatto promettere di non dirle niente e purtroppo lavoro per lui.' Dice il mio bodyguard.
'Grazie amico.' Dico. So che scherza, Steve mi vuole bene anche se non lo ammetterebbe mai.
'Siamo arrivati!' Esclama fermando l'auto. Perrie subito guarda fuori cercando di capire dove siamo ma vede poco e non riesce a rendersi conto. Steve va subito ad aprirle la porta e una volta fuori dalla macchina capisce tutto.
'Adesso sai dove siamo!' Esclamo prendendola per mano. 'Steve ti chiamo quando abbiamo finito di cenare.' Dico.
'Se succede qualcosa chiamami subito.' Si raccomanda, dopo di che risale in auto e va via.
'È da ieri che voglio venire sugli Champs-Élysées ma tu hai sempre detto di no.' Dice guardandomi.
'Tu volevi andarci di giorno e secondo me di sera è più bello quindi ho organizzato questa piccola sorpresa.' Dico sorridendole. 'Vuoi prima fare una passeggiata e poi mangiamo o il contrario?' Chiedo.
'Prima camminiamo un po.' Afferma e così ci incamminiamo sugli Champs-Élysées.

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