Marzo 2036
Cantare è la mia passione e vorrei che un giorno fosse il mio lavoro. Vorrei vivere di musica ogni giorno, cantare, scrivere, suonare, sono tutte cose che amo fare e mi piacerebbe che un giorno questa mia passione diventasse anche il mio lavoro e so che dipende da me, che cantare al cafe non mi porterà molto lontano ma ammetto che non ho il coraggio di fare qualcosa per cambiare questa situazione, non ho il coraggio di mandare un mio demo a qualche casa discografica e sperare di essere contattato, ho troppa paura di restare deluso.
Ho iniziato a cantare quando avevo più o meno 6 anni, prima canticchiavo qualche canzone che sentivo alla radio, niente di più, poi crescendo iniziavo a cantare qualsiasi cosa, facevo dei piccoli concerti a casa dove i miei fan erano i miei genitori che applaudivano ad ogni canzone e secondo loro ero bravo ma non gli ho mai creduto del tutto, erano costretti a dirlo quindi non pensavo di essere bravo davvero poi ero piccolo, mi divertivo ma non avevo ancora idea di cosa fare della mia vita, non sognavo di diventare un cantante, quello è arrivato dopo quando mio zio Niall ha iniziato a farmi usare la chitarra. Mi ha insegnato lui ad usarla e piano piano, da autodidatta ho imparato anche a suonare il pianoforte e quando sapevo usare abbastanza bene entrambi ho iniziato a scrivere canzoni, buttavo giù tutto quello che mi passava per la testa, componevo la musica e l'unico a cui le facevo ascoltare era mio padre, non so perché ma era l'unico a cui le facevo sentire poi ho iniziato a farle sentire anche a mia madre e un giorno Hazel mi ha chiesto di fare un disco con tutte le mie canzoni perché gli piacevano tantissimo e quando andava in auto con papà o con mamma voleva ascoltare la mia voce e dovetti accontentarla perché quando vuole una cosa non si arrende fino a quando non la ottiene e così le feci quel disco ma non l'ho mai mandato a nessuno e non ho intenzione di farlo, non ora almeno. Prima di fare un passo del genere devo essere sicuro che la mia musica possa avere una possibilità e per ora credo che questa possibilità non ci sia, credo che posso ancora migliorare e ho intenzione di farlo e poi un giorno, forse, manderò qualcosa a qualche casa discografica.
'Tutto bene?!' Chiede Perrie sedendosi su uno degli sgabelli davanti al bancone.
'Si perché?' Chiedo per poi baciarla.
'Sei pensieroso.' Afferma. 'Sono dieci minuti che strofini lo stesso bicchiere.' Mi fa notare indicando il bicchiere che tengo tra le mani.
'Niente di che.' Dico mettendo il bicchiere al suo posto.
'Sicuro?' Chiede. Annuisco per poi versarle il caffè. 'Ho incontrato tua madre stamattina.' Dice bevendone un sorso.
'Dove vi siete incontrate?' Chiedo.
'Al lavoro.' Dice. 'Dovremmo fare una sorta di shooting prova diciamo.' Aggiunge. 'Vogue vuole delle foto per parlare della nuova collezione di Grace e lei ha bisogno di alcune modelle per fare le foto e vuole fare una sorta di prova per poi scegliere le modelle che poseranno per Vogue.' Spiega.
'Cosa c'entra questo con mia madre?' Chiedo.
'Niente.' Risponde. 'L'ho incontrata lì e mi ha invitato da voi questa sera.' Dice. 'A cena a casa vostra.' Precisa.
'Perché?'
'Non ne ho la più pallida idea.' Dice. 'È il compleanno di qualcuno?' Chiede.
'No.' Rispondo. 'Vorrà solo fare una cena tutti insieme.' Dico. 'Ti adorano tutti quindi vogliono averti sempre a casa.' Aggiungo.
'Ma smettila.' Dice colpendomi sul braccio con un leggero pugno.
'Devo tornare al lavoro.' Affermo. 'Mi hanno abbandonato entrambi.' Mi lamento andando poi a pulire un tavolo che si è appena liberato.
'Perché sei da solo oggi?' Chiede Perrie.
'Summer è andata via.' Rispondo. 'Si è trasferita in Spagna.' Lavorava con noi da tantissimo tempo ma un mese fa ci ha detto che sarebbe andata via per seguire io suo ragazzo in Spagna, dovevamo trovare qualcuno che prendesse il suo posto ma non abbiamo ancora trovato nessuno.
'Jade e Ethan?' Chiede.
'Non ne ho la più pallida idea.' Affermo. 'Ethan non ha ancora deciso cosa fare con la foto e credo che sia andato a parlare ancora una volta con mio padre e Jade è andata con lui ma non ne sono sicuro.' Dico.
'Quindi sei da solo.' Afferma. 'Posso aiutarti?' Chiede.
'Intendi aiutarmi qui servendo i tavoli e lavando i bicchieri?'
'Se è questo che ti serve si.' Dice. 'Dimmi cosa devo fare dai.' Esclama alzandosi e pronta a mettersi al lavoro.
'Beh prima è meglio se metti questo.' Dico passandogli il grembiule. 'Poi per ora puoi prendere le ordinazioni.' Aggiungo mostrandole il tablet. 'Sai già come si usa giusto?'
'Si lo so.' Dice. 'Sarò bravissima vedrai.' Afferma per poi andare a prendere la sua prima ordinazione.
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Fool For You 2
FanfictionSequel di Fool For You. James e Ethan sono cresciuti e con loro anche tutti gli altri. Sono passati cinque anni da quel viaggio fatto insieme per il loro compleanno e molte cose sono cambiate e molte altre cambieranno. Ci saranno incontri importanti...