GIORNO 4

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MATTINA

"Ehi!" una mano sulla mia spalla mi distrae dai miei pensieri e mi volto: Mauro. "Ti ho portato un caffè!" dice con un grande sorriso stampato in faccia, mentre mi porge un'enorme tazza di caffè. "Grazie!" gli sorrido e la prendo tra le mani. "Ieri ho visto che lo bevevi all'americana così...". "E' perfetto!" dico. "Posso?" chiede indicando la sedia in vimini accanto alla mia. "Ma certo" rispondo prendendo un bel sorso di caffè. Lui si accomoda e sospira. "Dormito bene?" chiede. "Si, a dire il vero da quando sono qui dormo benissimo, sarà che non ho i pensieri e lo stress del lavoro" rispondo con totale sincerità. "Periodaccio?" chiede interessato. "Periodaccio no, però prima di entrare avevo un incarico grosso e ce l'ho messa tutta per soddisfare le aspettative dei miei clienti così mi sono stressata e ho passato qualche notte insonne, sto recuperando tutto qui" spiego, ovviamente omettendo quanto fosse rompi coglioni quei due. "E alla fine ce l'hai fatta?" chiede. "Si, sono stati contenti e anche io" rispondo, alla fine, nonostante tutto mi hanno anche pagato un extra per il lavoro e la cosa mi ha reso molto felice. "Mi fa molto piacere, anche il mio è stato un periodo allucinante, con la scusa che entravo qui, ho finito dei progetti in un batter d'occhio. Pensavo quasi di morire" spiega scuotendo la testa, probabilmente al ricordo di quelle giornate passate a disegnare e progettare. "Beh diciamo che questa allora è una meritata vacanza" battiamo le tazze come per brindare e sorseggio ancora un pò di caffè. "E oltre al tuo lavoro, che ti piace fare? Hai hobby?" mi chiede interessato e sono contenta perchè temevo avrebbe iniziato di nuovo a farci pubblicità urlando come un pazzo. "Purtroppo con il lavoro non posso avere un hobby fisso, ma mi piace andare ai concerti, uscire con gli amici al pub o al cinema, oppure me ne sto in casa a guardare serie tv su Netflix e le partite della Juve quando gioca" rispondo e automaticamente rivolgo il mio sguardo a Federico che come ogni mattina si sta allenando. "A che concerti sei stata?" chiede riportando la mia attenzione su di lui. "Sono stata a vedere i Bon Jovi, i Guns 'n Roses, i Thirty seconds to Mars e i Muse" rispondo. "Caspita, hai gusti davvero epici in fatto di musica ragazza, a quello dei Guns a Imola c'ero anche io" rivela facendomi l'occhiolino. "Davvero?" chiedo sorpresa, a vederlo non mi sembra proprio il tipo da concerto rock. "Si signora" risponde facendo il saluto militare. "Com'è piccolo il mondo" dico scuotendo la testa. "E...hai qualcuno che ti aspetta fuori?" chiede un pò imbarazzato. "Se per qualcuno intendi un fidanzato, no, nessun fidanzato che mi aspetta" rispondo. "Non ci credo!" dice con una risata. "Perchè?" chiedo. "Perchè è impossibile che una ragazza così bella non abbia un fidanzato!" dice sorridendomi. "Beh ti ringrazio del complimento ma davvero non c'è nessun ragazzo nella mia vita attualmente" dico un pò imbarazzata a mia volta. "E tu?Hai una donzella che ti aspetta al di la di quel muro?" chiedo. "Nessuna ragazza!In realtà non è finita da molto con la mia ex" risponde. "Mi dispiace!" dico seria. Con il mio ultimo ragazzo è finita talmente male, che a volte mi incazzo ancora se ci penso. "Oh non fa niente, abbiamo deciso insieme di lasciarci e diciamo che siamo rimasti in buoni rapporti" spiega. "Meno male, sarebbe bello se tutte le rotture fossero così, ma purtroppo la vita è bastarda" dico. "Già, ma chissà la vita può riservare delle sorprese a volte" dice e mi lancia uno sguardo del tutto inequivocabile. Ci sta provando? "Già, è tutto imprevedibile" dico e di nuovo lo sguardo va a Federico. In fondo, Mauro in parte ha ragione, mai avrei pensato di ritrovarmi un giorno qui, a sorseggiare caffè, mentre guardo Federico palleggiare e potergli parlare come se fossimo amici. "Ma non mi hai detto dei tuoi di hobby" dico per distogliere di nuovo i pensieri da Federico. "Oh beh, anche io con il lavoro faccio fatica ad averne fissi, ma appena posso nel week-end vado un pò in barca a pescare, mi rilassa molto" risponde anche con un certo orgoglio. La pesca, una delle cose più noiose di questo mondo, ma ognuno ha le proprie passioni. "Almeno stacchi un pò" dico senza commentare troppo. "Si, a volte ne ho proprio bisogno" dice. "Come ti capisco...Perdonami, ma devo cercare Giulia che devo dirle una cosa, grazie ancora del caffè" dico alzandomi e gli accarezzo la spalla come per salutarlo.

La porta rossa || Federico Bernardeschi ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora