GIORNO 5

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MATTINA

"Giorno Fer!" dico sedendomi accanto a lui in giardino. "Cerchi di imparare i trucchi del mestiere?" chiedo, visto che come al solito è intento a fissare Federico che si allena come ogni mattina. "Ci provo, anche se lui è un professionista" dice sospirando e detto sinceramente farebbe prima a dire che non impara perchè è troppo occupato a guardargli gli addominali. "Eh già" dico. "Ti vedo stanca, non hai dormito?" mi chiede  e in effetti, stanotte non ho dormito quasi niente, perchè sentivo Ferdinando e Federico nel letto dietro al nostro muoversi parecchio e inutile dire che in testa mi  passato tutto "Chiamami col tuo nome" con loro come protagonisti. Un incubo. "Sonno un pò agitato, ma ho dormito" gli dico sorridendo. "Comunque, tornando a prima, non sono il solo che vuole imparare i trucchi del mestiere" dice indicando con la testa un'altro angolo del giardino; guardo nella direzione e vedo Paola, distesa su un salviettone che guarda Federico come se fosse un prosciutto stagionato. "Gli sta letteralmente togliendo anche i pantaloni con gli occhi" dice Ferdinando con tono parecchio infastidito e questo può darmi il lancio per fargli qualche domanda più specifica e capire se effettivamente è interessato a Federico in quel senso e soprattutto se Federico gli sta dando modo di pensare che anche lui sia interessato. "In effetti" dico per allacciarmi a lui. "Comunque, vedo che tu e Federico avete legato parecchio, state sempre insieme" dico un pò nervosa, sinceramente ho un pò paura di scoprire qualcosa. "Si e credimi che mai lo avrei immaginato" dice con un sorriso largo trentadue denti. "E perchè?" chiedo curiosa. "Perchè non pensavo di poter avere tante cose in comune con un ragazzo così" risponde senza staccare gli occhi dall'oggetto del nostro discorso, ancora però non si è sbilanciato molto. "Essendo tifosa della Juve, l'ho seguito un pò e mi è sempre sembrato un ragazzo molto normale nonostante tutto" dico sincera ed è proprio questo che forse mi attira così tanto di lui, il fatto che nonostante la fama e i soldi è un ragazzo semplice, che si fa i fatti suoi senza dare troppa notizia. "Si, è vero, è una bellissima persona" dice, ma ancora non capisco. "E' anche indubbiamente un bel ragazzo" dico e anche se forse mi sono lievemente tradita, mi da un ulteriore spunto per capire. "Bello?E' la perfezione" dice quasi come se avessi insultato Federico, dicendo che è solo bello. Anche per me è la perfezione, ma non potevo sbilanciarmi troppo. "Vorresti quindi essere come lui?" chiedo, magari sto fraintendendo tutto.  "No,vorrei lui" dice e poi mi guarda con un sorrisetto malizioso. "OOOH, capisco" dico e anche se ne avevo ormai la certezza, questa cosa mi provoca ancora più fastidio di ieri sera. "Ti da fastidio?" chiede. "Assolutamente no, il mio migliore amico è gay quindi..." dico e lui fa un sorriso rilassato. "Ma, credi che lui ricambi?" chiedo, anche se ora che ci penso bene, non voglio sapere la risposta. Lui si guarda intorno e poi si avvicina a me. "Non vorrei precipitare le cose, ma credo proprio di si" dice facendomi poi l'occhiolino e come ieri sera lo stomaco mi si rivolta. "Davvero?"  chiedo cercando si sembrare curiosa in modo positivo. "Mi lancia di quegli sguardi e poi quando mi insegna qualcosa, mi tocca in un modo, che non è per niente simile al modo in cui tocca gli altri quando li allena" dice tutto eccitato e io sento il caffè che mi sta tornando su in gola. Non so proprio cosa dire. "No, ma, guardala" fortunatamente Fer rompe il silenzio e mi volto. Paola si è alzata ed  andata da Federico: ha il pallone in mano e gli sta sfiorando il braccio destro, parla basso quindi non sentiamo cosa gli sta dicendo. "La prossima volta fa prima a saltargli direttamente addosso, senza tutti questi giochetti" dice Ferdinando, rosso di rabbia. "Beh, diciamo che è abbastanza palese che ci stia provando" dico e Ferdinando si alza andando verso di loro. Spero che non faccia niente. "Fede, mi insegni quella cosa che mi hai detto ieri?" chiede facendosi sentire. "Come no!" Fede gli da una pacca sulla spalla e Paola gli da la palla con riluttanza. Che spettacolo mamma mia. "Vieni anche tu?" mi chiede Federico e sinceramente di stare ancora qui non ne ho voglia. "No grazie, divertitevi voi" dico però ridendo e mi alzo dallo sdraio per rientrare in casa.
Mi sento davvero male.

La porta rossa || Federico Bernardeschi ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora