GIORNO 19

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MATTINA

La notte ovviamente è stata insonne, la mia testa non ha smesso di frullare nemmeno per un momento e anche il mio stomaco non mi ha dato pace. Quella che sulla carta sembrava la scelta più giusta e sensata si è rivelata essere invece dolorosa e per nulla priva di conseguenze. "Sei proprio un cretino" sento Giulia urlare e mi alzo di scatto dal letto; corro di la e la trovo in cucina che sta discutendo animatamente con Ferdinando. Lo aveva detto che oggi la musica sarebbe stata diversa, ma pensavo che durante la notte si fosse calmata e che avrebbe lasciato correre. "Tu sei una pazza" gli dice Ferdinando. "Io pazza?No cioè tu ti rendi conto di quello che stai facendo?Fai star male due persone" replica inviperita e la raggiungo. "Giulia lascia stare ti prego" gli dico e cerco di portarla via come ho fatto ieri sera. "No, non lasciò più stare, tu ieri sera eri uno schifo e quell'altro sembra un morto che cammina" mi dice e istintivamente cerco Federico con lo sguardo,purtroppo  non lo vedo. "Dovevano pensarci prima" ribatte Ferdy. "Ma pensarci prima cosa?Ferdinando,svegliati!Federico non era il tuo fidanzato, non ti ha fatto le corna" dice praticamente gridando e quando alzo lo sguardo vedo Federico, deve essere appena arrivato; il suo sguardo è indecifrabile. "Che succede?" chiede. "Le tue amichette mi stanno aggredendo ecco che succede"  dice con il suo tono drammatico e mi viene da quasi da ridere al pensiero che ho allontanato Federico per non creare drammi e invece ce ne sono comunque. A questo punto, mi chiedo a cosa è servito. "Perchè sei un deficiente" dice Giulia. "Dico, li vedi?" ci indica e i miei occhi si incontrano con quelli di Federico, quanto mi manca vederli da vicino. "Queste due persone non si parlano per colpa tua" lo accusa e direi che è meglio smetterla. "Giulia, basta ti prego" la scongiuro. "No, falla continuare" dice Ferdinando. "Ferdinando smettila anche tu" esordisce Federico. "Ti ho fatto del male?Prenditela con me" dice. "Me la prendo con tutti e due, lei non deva fare la...". "Dillo di nuovo e ti tappo quella bocca" lo interrompe Federico facendo un passo avanti e lancia un'occhiata. "Adesso basta" dico. "E' inutile litigare, la situazione tanto non cambierà" dico e guardo Federico, sembra che gli abbia appena dato una coltellata in pieno petto. *Perdonami* dico mentalmente. "Perciò facciamola finita" concludo e me ne torno in camera. Voglio stare sola.

POMERIGGIO

"Scusa per questa mattina" mi dice Giulia sedendosi accanto a me in giardino. "Non devi scusarti" le dico accennando un sorrido. "Volevi solo aiutarmi" le dico e lei mi abbraccia. "Ci ho provato" dice un pò sconsolata. "Lo so, ma il problema è lui e finchè avrà questo atteggiamento non credo che la situazione cambierà" abbasso lo sguardo e mi sforzo di non scoppiare a piangere di nuovo. "Hai visto come ti ha difeso?" chiede dandomi una gomitata e non posso fare a meno di sorridere. Non nascondo che il fatto che mi abbia difeso mi ha reso felice. "Si, ho visto ma, lo avrei fatto anche io quindi non cambia niente" le rispondo. "Certo, andrò a ringraziarlo, ma nulla di più. Questa mattina non ci parlavamo eppure è successo un bordello, pensa se continuassimo a fare come facevamo prima" le ribadisco. "Beh, io ti ripeto che è una grande stronzata quella che stai facendo, appunto perchè lui continua così anche se non vi parlate, perciò tanto vale che gli parli e basta" dice e in effetti questa mattina, mentre litigavano, ci ho pensato. Che senso ha non vivermelo se tanto rompe il cazzo comunque. "Credo che tu abbia ragione" sussurro. "Come?" dice già euforica. "Calmati, non cantare vittoria, devo ancora pensarci bene" le faccio presente, ma lei ha già un sorriso grande come una casa. "Smettila!" dico ridendo. "Farete pace!" dice con voce stridula battendo le mani. "Frena, non è detto che lui accetti le mie scuse" le dico per farla calmare. "Le accetterà, le accetterà!" dice ammiccando e io scuoto la testa ridendo. Meno male che c'è lei. 

SERA

Finito di cenare, mi sono rifugiata in giardino per fumarmi una sigaretta e riflettere bene su quello che dirò a Federico. Che gli parlerò ormai è deciso, ne sono assolutamente sicura e anche se dovrebbe essere una cosa semplicissima, sono più tesa di una corda di violino. Ci tengo forse troppo. Tiro una bella boccata e quando vedo Federico uscire in giardino mi va tutto di traverso. *Cristo* impreco mentalmente, mi volto verso la casa e vedo Giulia che fa versi improponibile per indicarmi di andare da lui. *Ora o mai più* mi dico, spengo la sigaretta e mi alzo. Do un'ultimo sguardo a Giulia che mi incita di nuovo ad avvicinarmi al calciatore. "Ok!" sussurro, faccio un bel respiro e vado verso di lui. E' di spalle e sta guardando il cielo. E' alto, avvenente e anche se è vestito sembra una statua.  "Fede" gli tocco la schiena e lui sussulta. "Ehi"  si volta e appena incontro i suoi occhi, tutto passa: i crampi allo stomaco, il mal di testa, il senso di disagio che ho da quando ho litigato con Ferdinando. Tutto sparito. "Tutto bene?" mi chiede. "Ferdinando...". "No!" lo interrompo. "Ferdinando non ha fatto niente questa volta" dico e prendo un bel respiro. "Volevo ringraziarti per questa mattina" gli dico. "Non gli avrei mai permesso di ripeterti quell'orribile parola" dice. "Volevi dirmi altro?" chiede un pò freddamente e lo capisco, io continuo a respingerlo e se non dovesse accettare le mie scuse capirei anche quello. "In effetti si, volevo chiederti scusa" gli dico tutto d'un fiato. "Continua" dice ad un tratto interessato "Ti volevo chiedere scusa perchè ti ho allontanato e perchè credevo che fosse la cosa giusta da fare" rispondo e lui mi guarda perplesso. "Ooook" dice. "Stamattina però ho realizzato che è stata la decisione più sbagliata che potessi prendere. Ferdinando continuerà a stare così, indipendentemente se ci parliamo o no, quindi preferisco fare quello che mi va di fare e lasciarlo perdere" dico finalmente e spero che capisco quello che gli sto dicendo. "E che ti va di fare?" chiede, la luce che ha negli occhi è già cambiata. "Parlare e passare tutto il tempo che voglio insieme a te" rispondo e senza dire altro mi abbraccia, stringendomi forte.E' capitato poche volte, ma le sue braccia mi sono decisamente mancate e quindi non posso fare altro che ricambiare il suo abbraccio.Con la testa mi volto verso la casa e vedo le ragazze che ci osservano, la Provvi ha anche in mano qualcosa da mangiare come se fosse al cinema.Giulia alza i pollici e poi se ne vanno, per lasciarci forse un pò di privacy. "Quindi è tutto passato?" mi chiede sciogliendo l'abbraccio, ma senza lasciarmi la mano "Tra noi è tutto come prima?" mi chiede e io annuisco. "Perciò se voglio disturbarti mentre sei con le altre o mentre fai qualsiasi altra cosa posso?" chiede come se fosse un bambino. "Puoi fare tutto quello che vuoi" gli dico e per un attimo me ne pento.Visti alcuni nostri ultimi atteggiamenti non vorrei che si andasse oltre. "Buono a sapersi" dice ammiccando un pò e si avvicina. *Lo sapevo* mi dico, ma mi sorprende quando posa le sue labbra sulla mia fronte, lasciandoci un dolce bacio. Sento le gambe tremare e il cuore a mille. "Devo recuperare" mi sussurra, prima di stringermi di nuovo a se. Lasciatemi morire qui.



La porta rossa || Federico Bernardeschi ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora