FUORI DALLA CASA 4. LA FAMIGLIA ARMANDI

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FEDERICO POV

Il capo di Sam gli ha concesso fortunatamente la giornata libera e il risultato è stato quello di restare tutta la mattina a letto a fare l'amore. E' incredibile quanto la libertà possa trasformare un rapporto. Anche nella casa c'era tanta passione tra noi, tanto desiderio, ma fuori c'è il fuoco puro, un qualcosa di talmente viscerale che ogni volta che finivamo ne avevo ancora voglia. Siamo usciti per fare una doccia e abbiamo finito per fare sesso anche li. Forse sembriamo pazzi o malati, ma non poterci vedere sempre ci fa accumulare una voglia che non pensavo nemmeno di avere. 
Dopo aver pranzato ci siamo accoccolati sul divano a guardare la tv ed era esattamente come lo avevo immaginato: perfetto. Io e lei, con la pioggia fuori avvolti in una coperta a guardare la tv. 
Inutile dire che abbiamo finito per fare l'amore anche li sul divano. Se quelle ore potessero parlare.
Ora le sta guidando verso casa dei genitori, abitano in paesino in collina a mezz'ora dalla città e mi sto godendo la campagna qui attorno. "Sei pronto a conoscere la famiglia Armandi?" mi chiede facendomi distogliere l'attenzione dall'esterno. "Si anche se sono un pò nervoso" rispondo. "Tranquillo, andrà bene!" dice e allunga la mano sulla mia coscia. "Ci sono solo i tuoi?" le chiedo. "No, credo che ci saranno anche i miei zii con i mio cugino" risponde e l'ansia sale alle stelle. "Ora si che sono tranquillo" dico. "Dai piantala, ti ameranno e poi, mi rendi felici quindi parti già con tanti punti" dice sorridendo e spero con tutto il cuore che sia davvero così. "Ci siamo" mi dice e svolta in una discesa prima di parcheggiare. "Di già?" chiedo terrorizzato. "Dai un ragazzo grande e grosso come te" mi da una pacca e scendiamo dall'auto. Lei mi raggiunge e mi prende per mano. "Io sono qui" mi da un dolce bacio e mi rilasso un poco. "Dai entriamo" dice e guardo casa sua: è di un color rosso mattone e all'apparenza sembra enorme. Facciamo la salita da dove siamo scesi e mi conduce alla porta d'entrata, la quale ha tre scalini con due statue a fianco. "Stiamo sistemando il retro quindi non possiamo entrare da la" mi informa e suona. La porta si apre e una signora bassa con i capelli ramati l'abbraccia. "Nani!" la chiama e la stringe forte. "Mamma, lui è Federico" dice quando la lascia andare, lei mi osserva per un istante e poi mi fa un largo sorriso. "So benissimo chi è tesoro" dice e mi abbraccia. "E' un vero piacere signora" le dico. "Chiamami Giuliana" mi dice. "Dai entrate". "Giorgio" chiama e da una santa sbuca un uomo ben piazzato e con la testa più lucida delle mie scarpe. "Oh, guarda chi c'è" abbraccia e bacia la figlia e poi allunga la mano. "Piacere Giorgio" si presenta. "Piacere Federico" mi stringe vigorosamente la mano, ma ha un bel sorriso stampato in faccia. "Gli zii e Ale saranno qui tra poco" ci informa e ci accompagna in salotto. "Datemi le giacche...E' bello averti qui Federico" mi dice quando prende il mio giaccone; l'ansia mi sta poco a poco abbandonando e spero di fare bella impressione anche al resto della famiglia che sta arrivando.  Sam mi prende per mano e andiamo a sederci sul divano, mentre il padre si siede su una grande poltrona rossa. "Hai arredato tu?" chiedo. "Non tutto, ma il mio contributo l'ho dato" risponde. "Mi piace molto casa tua" le dico. "Dopo ti faccio fare un giro" mi dice ammiccando e so già che si riferisce al fatto che mi mostrerà la sua vecchia stanza. "Allora Federico, che intenzioni hai con mia figlia?" chiede il signor Giorgio. "Babbo, che delicatezza" dice Sam. "Tranquilla, è giusto che lo voglia sapere" le dico e torno a guardare il padre. "Beh, ho intenzioni molto serie signore, anche se ci siamo incontrati in un contesto atipico, ho tutta l'intenzione di far durare la nostra storia il più a lungo possibile" rispondo molto sinceramente. "Avete una storia a distanza ora però" puntualizza il padre. "Si e per ora funzione e...". "Non escludo di trasferirmi un giorno a Torino" interviene Sam, lasciandomi a bocca aperta. "Davvero?" le chiedo. "Davvero?" chiede anche il padre. "Si, insomma, in Italia è pieno di studi di arredatori e sicuramente è più facile per me trasferirmi rispetto a Federico" risponde lei. "Io per ora verrò tutte le volte che posso" dico al padre, non voglio che pensi che gli stia portando via subito la figlia. "Ti dirò la verità, quando vi ho visti insieme, sia io che mia moglie non eravamo molto convinti, tu sei un calciatore e la maggior parte dei calciatori hanno la testa bacata, che spendono e spandono e non fanno altro che andare per locali, avevamo paura che facessi soffrire la nostra bambina ma mia moglie ha provato ad entrare nel mondo di internet e a quanto sembra tu non sei quel genere di calciatore perciò direi che potresti anche andare bene, in più non vedo Sammy così felice da tanto e il merito credo che sia soprattutto tuo" dice e torno a respirare, mentre parlava sembrava che i miei polmoni si fossero bloccati. "Voglio renderla felice" Sam mi stringe la mano e appoggia la testa alla mia stanza. "Fermi che vi faccio una foto" la madre di Sam entra a tutta velocità con il telefono in mano. "Hai imparato anche a fare le foto adesso?" chiede la mia ragazza divertita. "Dai restate fermi" io sorrido guardando verso l'obbiettivo e la signora Giuliana scatta. "Siete proprio belli" dice soddisfatta. "E' la nostra prima foto insieme" mi fa notare Sam. "E' vero" dico. Sua madre ce la mostra ed è bellissima. La prima di tante foto che spero faremo. "Me la mandi?" chiede Sam e sua mamma si appresta a mandarla con whatsapp. "Cavolo, sei diventata tecnologica" dice ridendo. "Poi la mandi anche a me?" le chiedo. "Ma certo" risponde. Ho intenzione di stamparla e metterla in una cornice, poi quando sarà con me a Torino, chiamerò Viviana e faremo qualcosa di più particolare. Il campanello suona e ci alziamo. "Sono arrivati gli zii" dice la madre eccitata. Corre ad aprire e poco dopo dalla porta entrano una donna alta e bionda e un signore ben piazzato con i capelli brizzolati. "Sammy" Sam li va a salutare e faccio qualche passo in avanti, notando che dietro di loro c'è un ragazzo che avrà si e no vent'anni. "Fede, loro sono Franca e Gianluigi i miei zii e lui è il mio cuginetto Alessandro" stringo la mano agli zii e poi al ragazzo. "Mia cugina si che ha fatto il colpo dell'anno" dice. "Sono io quello che ha fatto il colpo dell'anno" replico e lo zio mi sorride. "Questo ragazzo già mi piace" dice e mi da una pacca sulla spalla. "Mamma mia quanto sei alto, dalla tv non sembra" dice la zia. "Così mi avvolge meglio" dice Sam e mi abbraccia. "Che carini che sono" dice la zia. "Posso farvi una foto da mandare ai miei amici?Sanno che state insieme, ma non ci crederanno mai che tu sei qui" dice suo cugino. "E se te ne faccio io una con lui" dice Sam. "Posso?" chiede Alessandro. "Ma certo, vieni qua" gli passo un braccio sulle spalle e lui sorride. "Creperanno di invidia"dice il ragazzo. "Cheese" dice Sam e scatta. "Grazie" mi dice il cugino. "Ma figurati" gli dico.  "Anzi quando vuoi venire con tua cugina sei il benvenuto" aggiungo. "Sammy sposalo" dice e lei scoppia a ridere. "E' un pò presto, ma chissà" mi fa l'occhiolino. "Si, non corriamo troppo" esordisce il padre. "E' pronto" ci chiama la madre di Sam e prendendomi per mano mi conduce nella sala da pranzo, dove c'è un tavolo ben imbandito. "Deve venire anche un pullman di austriaci?" chiede Sam divertita. "Non ho fatto tanta roba" risponde la madre. "Mamma, ci puoi sfamare un esercito con questa roba" replica la figlia e ci sediamo tutti al tavolo ridendo.


La cena è andata bene, ovviamente il terzo grado non è mancato, ma credo di essere riuscito a gestire tutto abbastanza bene, avere Sam accanto che mi stringeva la mano sicuramente mi ha aiutato molto. "E questa è la mia vecchia stanza" dice e sorrido. L'ha tenuta per ultima in questo tour della casa che mi è sembrato infinito. Apre la porta ed entro guardandomi intorno. "E' molto...viola" dico. "Ho avuto una fase viola un pò prepotente" dice ridendo. "Però è bella" dico e mi avvicino alla sua scrivania dove ha sopra delle foto. "Siete tu e Sebastiano?" chiedo prendendone una in mano. "La prima che abbiamo scattato" risponde. "Wau, eravate giovanissimi" dico. "Eravamo alle medie, abbiamo legato durante la prima gita e da li non ci siamo più separati" racconta. "Sono felice che tu abbia una persona come lui nella tua vita" le dico. "Mi aiuta quando non ci sei" dice, poso la foto e l'abbraccio. "Non ti immagini nemmeno quanto mi manchi quando non ci sei" mi dice. "Oh lo immagino credimi, a volte sono in casa e ti cerco, poi mi rendo conto che non siamo in quella casa, ma sono solo" le dico e le do un bacio sulla testa. "Vorrei che domani non dovessi tornare a Torino" dice guardandomi negli occhi. "Vieni con me" le dico. "Vorrei...Ma tra due settimane dovrei riuscire a venire.Il nostro capo ha un convegno e preferisce tenere chiuso qualche giorno" mi dice. "Davvero?" chiedo sorridendo. "Si, sarò tutta tua e finalmente vedrò la tua nuova casa" dice. "Non vedo l'ora" le do un bacio e lei spinge sulle mie labbra con la lingua per approfondirlo. Ovviamente schiudo la bocca e la lascio fare. 
"Mi sembra un sogno averti qui in questa stanza" dice e appoggio la mia fronte alla sua. "Sei la cosa più bella che ho" aggiunge. "La cosa è reciproca amore mio" le dico. "Che ne pensi allora della mia famiglia?" mi chiede. "Mi piacciono, sono allegri, ma la domanda fondamentale è...Io piaccio a loro?" chiedo. "Visto che li conosco bene, posso affermare con certezza che ti adorano" risponde. "Sicura?" chiedo. "Sicurissima" mi da un altro piccolo bacio e mi accarezza il viso. "Presto conoscerai anche i miei" le dico. "No vedo l'ora" dice. "Ora scendiamo o penseranno che ti stai approfittando di me" dice ridendo. "Oh credimi, vorrei tanto approfittarmi di te su questo letto" le dico ammiccando. "Scemo" mi da una finta sberla e mi lascia andare. "Allora mi approfitterò di te a casa tua" dico alzando le spalle e la seguo fuori mentre scoppia a ridere.
Scendiamo al piano di sotto e raggiungiamo la sua famiglia in salotto. "Avete una casa bellissima" dico. "Grazie caro" dice la madre di Sam. "Mamma noi ora andiamo" informa la famiglia Sam. "No, ve ne andate già?" chiede la madre. "Domattina ho il treno presto purtroppo" rispondo. "Allora è meglio che non facciate tardi" si alza e viene a baciarci entrambi. "Mi raccomando, state attenti con la macchina" anche gli altri ci vengono a salutare e il padre di Sam mi da un abbraccio. "Mi raccomando" mi dice. "Non si preoccupi" dico. "E' stato davvero un piacere conoscervi...Ale, ti aspetto ok?" dico al cugino di Sam. "Puoi contarci Fede" dice lui entusiasta. "Buonanotte" dice Sam e usciamo dalla casa. 


Entriamo nel suo appartamento e non faccio in tempo quasi a togliermi il cappotto che mi salta addosso. "Wau" dico. "Non dobbiamo fare tardi, quindi non voglio nemmeno perdere tempo" con euforia si toglie il vestito e i leggins rimanendo in intimo. "Oh si, mi piace" mi spoglio anche io rimanendo in boxer e la prendo tirandola su. "Voglio farlo sul tavolo" mi dice. "Ogni suoi desiderio è un ordine" la faccio sedere sul tavolo e inginocchiandomi le tolgo le mutandine. Corro in camera per prendere un preservativo e torno da lei. Mi tolgo i boxer e me lo infilo. "Sei una visione cazzo" mi attira a se e mi pace. Una frazione di secondo e di nuovo mi perdo in lei.

La porta rossa || Federico Bernardeschi ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora