GIORNO 16

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MATTINO

Apro gli occhi a fatica, le luci sono ancora spente, segno che è ancora presto, sento però dei passi dunque qualcuno si è già alzato e sento un peso sul petto, peso che non avevo mai sentito fino ad occhi; alzo di un poco la testa e scopro che quel peso non è altro che la testa di Federico appoggiata ad esso, seppur la cosa mi renda un pò nervosa non posso fare altro che pensare che sia uno dei risvegli più della mia vita, il più inaspettato sicuramente. Se devo essere sincera poi, non credo nemmeno di aver mai dormito così bene. Gli accarezzo piano quel piccolo ciuffo di capelli e cerco di spostarlo, anche se non vorrei ho un desiderio irrefrenabile di andare in bagno. "Dove vai?" mugugna e io mi blocco. *L'ho svegliato cazzo* impreco mentalmente. "Devo andare in bagno" sussuro. "No aspetta" allunga un braccio e mi attira di nuovo a se, nonostante sia mezzo addormentato è comunque in grado di sovrastarmi. "Fede, devo andare in bagno" gli ripeto. "Ci vai dopo" mi stringe a se e in questa nuova posizione è la mia testa appoggiata al suo petto, anche se siamo su un fianco. "Cosa sei un bambino che ha bisogno dell'orsacchiotto?" chiedo e inizio a notare che parlare piano è più difficile di quanto sembri. "Può darsi!" risponde e sento chiaramente che sorride, alzo il viso per guardarlo e mi ritrovo  davanti i suoi bellissimi occhi ancora assonnati, mi è sempre sembrato più grande, ma così dimostra la sua età se non qualche anno in meno, è tenerissimo appena sveglio. "E hai deciso che sono io il tuo orsacchiotto?" chiedo anche se la risposta mi sembra palese. "Direi di si" si avvicina e tocca il mio naso con il suo. *Santo cielo!* penso, questa è una coccola in piena regola, se non defilo subito da questa situazione so già dove andrò a finire: con le mie labbra sulle sue. "Avere finalmente uno scopo nella vita è molto bello, ma devo seriamente andare in bagno" gli dico e lui mugugna contrariato. "Va bene" dice sbuffando. "Grazie" dico ridendo e mi allontano da lui, alzandomi finalmente dal letto.  Attraverso la casa e vedo Ferdinando seduto in cucina che parla con Simona, appena mi vede smette di parlare e l'occhiata che mi lancia è talmente glaciale che potrebbe congelare tutta la casa. "Buongiorno" dico prima di passare oltre ma nessuno dei due risponde e la cosa sinceramente mi allarma.

Uscita dal bagno torno in cucina, Ferdinando è rimasto solo e sta fissando il caffè nella sua tazza. "Ciao!" gli dico sorpassandolo per andare a prendere un pò di caffè. "Vergognati" è un sussurro, ma lo sento bene.Mi guardo intorno per vedere se stesse parlando con qualcun altro, ma in cucina ci siamo solo io e lui. "Parli con me?" chiedo avvicinandomi. "Oh mi hai sentito?" chiede facendo il finto ingenuo. "Si, ho sentito, ma stavi parlando con me?" chiedo di nuovo. "Si" risponde secco e io sinceramente rimango spiazzata. "E perchè dovrei vergognarmi scusa?" chiedo. "Beh,stanotte non ero io a dormire con Federico" dice acido e di nuovo mi spiazza. *Seriamente?* mi chiedo. "Ho dormito con lui si e allora?" replico  a tono. "Non ti sembra un pò squallido?Insomma, io e lui litighiamo e tu ti infili subito nel tuo letto" dice e io sinceramente non sto credendo a quello che sta succedendo. "Ferdinando sei serio?" chiedo sconcertata. "No, mi chiedo se sei seria tu" dice alzandosi dallo sgabello. "Ferdinando, stai davvero esagerando, ieri sera Federico era giù di morale e mi ha chiesto di dormire con lui. Punto" gli spiego. "Potevi anche dire di no sinceramente" ribatte e sinceramente questa cosa ha davvero del ridicolo. "Senti Ferdy lasciamo stare è, parleremo quando ti sarà passata perchè davvero stai degenerando" lascio li la tazza e me ne vado. "A io sto degenerando?" alza la voce e mi segue in corridoio. " Si Ferdinando,  tutto questo è assurdo e tu ti stai comportando in maniera eccessiva" rispondo alzando anche io il tono e purtroppo sento già il vociare di qualcuno dietro di noi sulle porte delle stanze. "In maniera eccessiva e come dovrei comportarmi? Me ne sono andato dal letto di Federico e tu ci si sei infilata subito" sbraita. "Te l'ho già spiegato Ferdinando, se non vuoi capirlo" dico esasperata. "Sapevi che mi piaceva, te ne ho anche parlato"dice con finta aria ferita, io e lui non siamo mai stati grandi amici e lo sappiamo entrambi. "Si me ne hai parlato e hai sparato anche una montagna di cazzate" sputo fuori. "Come scusa?" chiede confuso e con fare sinceramente troppo teatrale. "Se non sbaglio quando ti sei offerto di aiutarmi ad asciugare i piatti mi hai fatto intendere che la sera prima tu e Federico vi eravate baciati e che la cosa tra voi stava avanzando. Sbaglio o no?" chiedo alterata e lui tituba. "Beh non ti ho mai detto esattamente che lo avevo baciato. "Ferdinando se vuoi fare sti giochetti con Federico perchè ti senti rifiutato e ferito va bene, ma non farli con me, quel giorno mi hai fatto intendere che tra voi il rapporto si è evoluto per chissà quale cazzo di motivo ma era solo una gran cazzata" alzo la voce. "Che succede?" sento la voce di Federico, mi volto e lo vedo sulla porta con l'aria parecchio confusa. "Lascia stare" gli dico, non voglio altri drammi. "No, non lascio stare, che cazzo sta succedendo?" chiede di nuovo avvicinandosi. "Succede che tu sei un falso e lei è un puttanella del cazzo" dice incrociando le braccia e appena sento quella parola scatto in avanti, ma Federico mi afferra. "Sam no!" dice. "Ripetilo se hai il coraggio" ringhio cercando di divincolarmi dalla presa di Federico, ma lui mi tira su e mi trascina in camera. "Giulia chiudi la porta" dice Federico e Giulia ubbidisce. "Fede lasciami" grido e lui appena mi lascia andare cerco di andare verso la porta. "No, no, no, vieni qua" Federico mi prende di nuovo e mi allontana dalla porta. "Voglio spaccargli la faccia a quello stronzo" sbraito. "Non spaccherai proprio niente" mi dice. "No ma, lo hai sentito?Mi ha dato della puttana, perchè ho dormito con te" sono fuori di me e ho le lacrime agli occhi. "Si l'ho sentito, ma non devi ascoltarlo ok?Non hai fatto niente di male" dice e le lacrime iniziano a scendere. "No dai" Federico mi abbraccia e per la prima volta mi lascio andare e lo stringo forte. "Non piangere per quel cretino" mi dice. Fosse facile.

La porta rossa || Federico Bernardeschi ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora