FUORI DALLA CASA 3. PIACENZA

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QUASI 2 MESI DOPO

Avevo promesso a Fede che sarei andata a trovarlo a Torino presto, ma alla fine il mio lavoro mi ha portato via parecchio tempo, compresi i week-end, il suo di lavoro poi non ha contribuito a rendere le cose più favile; così alla fine sono passati quasi due mesi e da quella sera, dopo la finale non ci siamo più visti, se non in videochiamata. Inutile dire quanto mi manca, quanto vorrei averlo accanto ogni giorno, ma stiamo cercando di farla funzionare e speriamo che arrivi presto il giorno in cui ci rivedremo. Chiudo la telefonata con un cliente e alzo gli occhi al cielo; mi ha decisamente fatti perdere la pazienza e chi mi conosce sa che ce ne vuole per farmela perdere. "Sam"dalla porta del bagno in cui sono venuta a chiamare per evitare di disturbare spunta Bash. "Dimmi" dico sfregandomi in viso. "Ti cercano" dice e spero che non sia ancora quall'invasato che voleva farmi arredare la sua casa sull'albero. "Arrivo" dico. Lui esce e mi do una sciacquata al viso. Sono davvero esausta ultimamente. Esco dal bagno e il mio cuore perde un paio di battiti. Federico è davanti a me in tutto il suo splendore."Sorpresa!" dice sorridendo "Fede" corro letteralmente da lui e mi butto tra le sue braccia. Lui mi stringe forte e il suo profumo mi invade le narici. "Cosa ci fai qui?" chiedo. "Abbiamo qualche giorno di riposo" risponde e io mi avvento sulle sue labbra. Quanto mi sono mancate. "Vedo che ti sono mancato" dice ridendo. "Da morire" dico e sentendo Bash tossire rammento di essere ancora in ufficio. "Oh...ragazzi...Lui e Federico, anche se lo conoscete già" dico presentando il mio spledido ragazzo. "Ciao Federico" tutti lo salutano e lui ricambia alzando la mano. Non riesco a togliergli gli occhi di dosso. Non mi sembra vero che sia qui. "Posso rubarti per una mezz'oretta?" chiede. "Dovrei chiedere a Massimo" rispondo. "Vai, vai con Max ci parlo io" dice Bash. "Ok...prendo la giacca e la borsa" dico a Fede e corro alla mia scrivania. Prendo tutto ed usciamo. Gli prendo la mano e lo attiro a me per baciarlo come si deve. Schiude la bocca e la mia lingua cerca la sua. Baciarlo dopo tutto questo tempo è come tornare a respirare a pieni polmoni. "Wau...Mi sei mancata amore mio" mi sussurra sulle labbra e sorrido. "Mi dispiace di non essere venuta da te" gli dico. "Non preoccuparti, ora siamo insieme" mi da un piccolo bacio e gli accarezzo il viso. "Averti qui è...". "Oddio!" sentiamo urlare e voltandoci vedo le solite ragazzine che passano sempre guardarci. "Ciao ragazze" le saluto. "C'è anche Federico" dicono. "Ciao" le saluta. "Sono nostre fan, vengono quasi sempre a salutarmi" gli spiego. "Oh capisco" dice. "Possiamo fare una foto con tutti e due?" chiedono. "Per me non c'è problema, Fede?" chiedo. "Venite pure" dice. Le ragazze di avvicinano eccitate e Fede le abbraccia una per una. Si mettono in mezzo a noi e scattano il selfie. È  buffo,è la nostra prima foto insieme eppure siamo divisi. "Grazie!Siete bellissimi insieme" dico e quasi corrono via. "Quasi quasi hai più fan tu di me" dice Fede ridendo. "Non credo" dico scuotendo la testa. "Dai vieni,ti porto in un bar qui vicino" gli dico e lo prendo per mano. Usciamo dalla galleria e ci ritroviamo in piazza. Camminare finalmente con lui accanto, come una qualsiasi coppia è ancora più bello di quanto mi immaginassi. Lo porto sotto i portici che portano a Via Venti Settembre ed entro nel solito bar in cui vado con Sebastiano. "Ciao" dico entrando. "Ciao Samantha" dice Marco e si immobilizza quando vede Federico. "Benvenuto a Piacenza" gli dice. "Grazie!" Fede sorride e lo porto nel tavolo in fondo. "Ci porto due caffè?" chiedo a Marco sedendomi. "Certo" rispondo"A quest'ora viene poca gente" gli spiego. "È molto carino qui" dice guardandosi intorno. "Dio..." dico abbassando lo sguardo. "Cosa?" chiede. "È così strano vederti qui, nel mio habitat, fino a solo tre mesi fa, l'avrei creduta una cosa impossibile" dico sospirando. "E invece eccomi qua" mi prende le mani e le intreccia alle sue. "Non immagini nemmeno quanto tu mi sia mancata" mi dice. "Oh lo immagino, perchè mi sei mancato terribilmente anche tu" gli dico. "Stai da me vero?" chiedo. "Certamente!" risponde e non vedo l'ora. Anche se il mio è solo un bilocale,non vedo l'ora di vedercelo dentro. Sarebbe finalmente completo. "Anzi, tieni le mie chiavi. Non posso prendermi il pomeriggio libero e non posso lasciarti in giro con questo freddo" dalla borsa prendo le mie chiavi di casa e gliele passo. "Ti mando poi l'indirizzo" gli dico. "Tranquilla, so già dove abiti" dice ridendo. "Hai fatto lo stalker?" chiedo sorpresa. "Un pochino" dice grattandosi la testa."Ecco i caffè!" Marco li appoggia sul tavolo e ci lascia subito soli.  "Ti sei tagliato ancora in capelli" dico accarezzandolo. "Un pò si...Ieri" dice. "Non ti piaccio?" chiede. "Mi piaceresti anche se te li facessi viola i capelli" gli dico ridendo. "Ottimo" dice. "Per quanto stai?" chiedo. "Tre giorni, parto giovedì" risponde. "Approfitterò di questi tre giorni allora" ammicco. "Non vedo l'ora e pensavo...Vorrei conoscere i tuoi genitori" dice e la mia stessa saliva mi va di traverso. "Vuoi conoscere i miei?" chiedo. "Se per te va bene" risponde. "Ma certo...Non vedo l'ora che ti conoscano. Possiamo andare a cena da loro domani sera" propongo. "Mi sembra perfetto" mi sorride e alza le nostre mani per baciare le mie. Sono così felice di averlo qui che vorrei correre in piazza ed urlare. "Pensi che gli piacerò di persona?" mi chiede. " Ti adoreranno" rispondo sorridendo e bevo il mio caffè tutto in un sorso. "Devo tornare in ufficio!" lo informo a malincuore. "Va ben" beve anche lui tutto in un sorso e ci alziamo. Pago i caffè prima che Fede possa dire qualcosa e lo prendo per mano per uscire. "Ehi" dice fermandomi un attimo. "E' appena avvenuto il nostro primo appuntamento" dice sorridendo. "Conta?" chiedo. "Certo che conta, è nostra prima volta in un bar" rispondo. "Hai ragione" dico e gli do un piccolo bacio. "Non vedevo l'ora che accadesse" gli dico. "Anche io" annuisce e torniamo a camminare verso lo studio. "Ho il borsone dentro" mi dice così entriamo insieme. "Riportata sana e salva" informa tutti e recupera il suo borsone. " Ci vediamo a casa" dice e sentire quella fa mi un certe effetto. "Ci vediamo a casa" gli sorrido e lo bacio. "Ciao è stato un piacere" saluta tutti ed esce. "Oddio" quasi grido e Bash viene ad abbracciarmi. "Sono tanto felice per te" mi dice. "Non sai quanto stia bene in questo momento" gli dico. "Lo so, lo so" mi strizza l'occhio e torna alla sua scrivania. Torno anche io alla mai e con una nuova carica, mando un messaggio al tizio della casa sull'albero accettando di arredarla. 

Il tragitto dallo studio a casa, l'ho fatto praticamente correndo, andavo talmente veloce che non sentivo nemmeno il suolo sotto di me, mi sembrava quasi di volare. Non avendo le chiavi visto che le ho lasciate a Fede suono al citofono. "Si?" risponde e sentire la sua voce rispondere al mio citofono mi fa desiderare che sia sempre così. "Sono io" rispondo. Il portone scatta e corro su per le scale. Fede mi aspetta alla porta e appena lo vedo lo spingo dentro e lo bacio con urgenza. Con il piede chiudo la porta e lui asseconda le mie intenzioni togliendomi il cappotto e stringendomi a lui. "Ti voglio adesso" gli dico ansimando sulle labbra e lui di risposta mi sfila il maglione e io faccio lo stesso con il suo. Lo trascino in camera mia, ci leviamo le scarpe e torniamo a baciarci come se non lo avessimo mai fatto. "Quanto mi è mancato il tuo corpo" mi dice e inizia a baciarmi e mordicchiarmi il collo, mentre le sue mani esplorano ogni centimetro del mio corpo. Mi spinge sul letto e mi sfila i pantaloni. Si toglie i suoi e si fionda sopra di me. "Il tuo letto sembra comodo" sorride malizioso e torna a baciarmi. Stringo le sue natiche di marmo tra le mani per fargli capire che non voglio altri convenevoli così mi toglie l'intimo e si abbassa i boxer. "Cassetto" dico rispondendo alla sua domanda silenziosa. Prende un profilattico dal mio comodino e se lo infila. "Ragazza preparata" mi dice. " Speravo venissi prima o poi" ammicco e si sistema tra le mie gambe. Con delicatezza entra dentro di me e inizia a muoversi piano per non farmi male, infondo sono due mesi che non ci vediamo. "Dio mio" ansima e aumenta il ritmo delle spinte. Sentirlo, mi da quasi un senso di liberazione, mi è talmente mancato e avevo talmente tanta paura che tra noi cambiasse qualcosa, che fare l'amore con lui in questo momento mi dona una pace indescrivibile. Gli prendo il viso tra le mani e lo costringo quasi a guardarmi, voglio vedere i suoi occhi pieni di desiderio e di piacere, lo bacio e i suoi movimenti si fanno più rapidi e le stoccate più vigorose. Lo guardo di nuovo negli occhi e lo vedo, siamo già entrambi al limite ed è comprensibile. Annuisco quasi come a dirgli di lasciarsi andare perchè anche io voglio farlo. Raggiungiamo dunque insieme l'apice, l'estremo piacere. Mi da un bacio, mangiandomi quasi le labbra e dopo essere uscito da me si stende sul letto provocando un tonfo. "Benvenuto a casa mia" dico e scoppiamo a ridere. Lui mi attira a se e mi stringe forte. "Avevo ragione,il tuo letto è proprio comodo" dice ridendo e gli do uno schiaffo sul petto. "Sei uno scemo" gli dico. "Perchè è vero" dice continuando a ridere. "Beh si in effetti è comodo" dico divertita e mi alzo dal letto. "Dove vai?" si lamenta. "A preparare la cena. Muoio di fame" rispondo guardandolo e vedendolo nel mio letto mi soffermo un attimo. Tante volte, anche quando non lo conoscevo ho provato ad immaginarmelo in questa e ora che è qui,non è strano come pensavo o del tutto assurdo, anzi, sembra quasi che lui sia qui da sempre. Mi avvicino di nuovo e mi chino per baciarlo. "Ti amo" gli dico. "Anche io" mi sorride e vado in cucina. "Ti va un'insalatona?" urlo dalla cucina. "Va benissimo" rispondo. "Hai già avvisato i tuoi per domani sera?" mi chiede mentre entra in cucina. Si sta sistemando i pantaloni e questa visione mi tenta talmente tanto che gli salterei di nuovo addosso. "Che c'è?" chiede. "No niente" scuoto la testa e apro il frigorifero. "Comunque tra poco li chiamo" dico rispondendo alla sua domanda. "Dici che gli andrà bene anche con poco preavviso?" Mi chiede. "Non vedono l'ora di conoscerti quindi gli andrebbe bene anche se ti portassi la adesso" rispondo. Tiro fuori il necessario per l'insalata e ripongo tutto sul pianale della cucina. Sento i suoi occhi addosso e sorrido. "Mi stai fissando vero?" chiedo. "Mi godo ogni momento, non sono abituato a essere con te e non avere nessuno intorno" risponde. "È una sensazione nuova anche per me" dico mentre metto tutto in una ciotola. "Bella spero?" chiede. "Bellissima" mi volto e sorrido. "Posso darti una mano?" mi chiede. "Puoi preparare il tavolo...Trovi tutto qui sopra" dico indicando lo scola piatti. "E le posate qui nel cassetto" aggiungo. "Agli ordini" si alza e mi raggiunge passandomi dietro. Apre lo scola piatti e prende due piatti e due bicchieri. "Adoro essere qui con te" mi sussurra prima di sistemare tutto sul tavolo. Lascio perdere tutto e mi volto per abbracciarlo da dietro. "Averti qui è il regalo più bello che potessi ricevere" gli dico e gli bacio la schiena. "Esserci trovati e il regalo più bello" dice accarezzandomi le mani, scivola nel mio abbraccio e si volta. "Se solo avessi risposto ai tuoi messaggi su Instagram...". "Credi che sarebbe stato lo stesso?" chiedo. "Non lo credo...Ne sono certo" risponde.

La porta rossa || Federico Bernardeschi ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora