GIORNO 32

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MATTINA

Gli ultimi due giorni mi hanno turbata e non poco. Io e Federico siamo arrivati a tanto così da baciarci e anche di andare parecchio oltre. Ieri sera sono dovuta uscire dalla sauna perchè sentivo che sarei potuta venire anche solo grazie a quei baci sul collo e alle sue mani addosso. La doccia fredda ha aiutato, ma avercelo a letto sempre in mutande non aiuta per niente a rimanere lucidi. Allungo la mano e gli accarezzo piano il petto è strano come riesca a passare dal volerlo solo accarezzare a volermi far rivoltare come un calzino in un nano secondo. Vorrei poter uscire anche solo un attimo da qui per schiarirmi le idee, per allontanarmi quel poco che basta per capire cosa devo fare, se devo continuare così e lasciarmi sempre di più andare o se darmi un freno e instaurare un semplice rapporto di amicizia, basato su contatto fisico molto limitato. Vorrei poter uscire e capire se quello che sto provando è reale o se è  solo frutto di questo gioco che ti isola totalmente da qualsiasi altra cosa e crea una specie di mondo parallelo dove tutto è possibile: come me e lui. Fuori da qui non credo che avrei avuto l'occasione di poter stare così tanto con lui, anzi avrei avuto forse quei pochi secondi per chiedergli una foto, scattarla e ringraziarlo per poi vederlo andare via. In una situazione normale, lui non mi avrebbe nemmeno guardata bene credo. 
Mi sento veramente fuori gioco, prima avevo dubbi su stargli accanto, sul non lasciarmi andare perchè temevo di non interessargli perchè temevo altre miliardi di cose e adesso che la conferma che probabilmente a lui piaccio, sto cercando mille scuse per non fare il passo successivo, sto addirittura incolpando il gioco per averci avvicinato e incolpo il mondo esterno perchè non l'avrebbe fatto. La realtà è che mi manca quello che c'è fuori, la possibilità di vivermela normalmente, senza pressioni e senza dubbi e senza la costante angoscia di essere additata come quella che cerca di mettersi con Federico Bernardeschi solo perchè è Federico Bernardeschi e non per altro. Vorrei riuscire a farlo capire, ma qui dentro è difficile e lo dimostrano tutte le coppie che qui dentro sono state massacrate, anche se poi sono durate del tempo; anche se non credo che sia il nostro: non credo che diventeremo una coppia. Di nuovo, come mi è già capitato in questi giorni, vorrei che Sebastiano fosse qui a guidarmi. Lo guardo per l'ultima volta e mi alzo, se aspetto che svegli mi regalerebbe uno dei suoi risvegli coccolosi e non credo di riuscire  a reggerlo oggi; rischierei di esplodere e magari rivelargli tutto, facendo un enorme e irrimediabile casino. Mi vesto e invece di andare in cucina come mio solito, vado in giardino a godermi un pò e l'aria fresca, che a volte sembra manchi, soprattutto quando c'è lui nei paraggi. Mi siedo su una sdraio, ma senza stendermi, ho voglia di fumare, ma è meglio che per questa volta passo. "Ohi Sam tutto bene?"  mi chiede Silvia. "Si tutto bene" rispondo, ma lei mi guarda perplessa. "Sei sicura?" chiede e si siede sulla sdraio di fianco. "Non molto" ammetto. "E' successo qualcosa con Fede ieri sera?" chiede preoccupata. "No, no, con Fede tutto bene, anzi forse anche troppo bene" rispondo, tranquillizzandola subito. "E allora perchè hai quella faccia da funerale?" chiede. "Perchè questi due giorni con lui sono stati intensi e mi sento un pò frastornata. Inizia a mancarmi il mondo esterno e la possibilità di allontanarmi anche solo un pò da lui, per capire che diavolo succede e se...". "Se non è solo lo stare qui dentro che vi fa comportare cosi?" chiede togliendomi le parole di bocca. "Esatto, mi chiedo se fuori da qui sarebbe lo stesso" dico. "Ne parlerai con lui?" chiede. "No, non credo" rispondo sinceramente. "E perchè?" chiede perplessa. "Perchè magari mi sto facendo inutili castelli e tra qualche giorno nemmeno ci parliamo più" dico. "Non credo che accadrà, ma credo che tu faccia bene a far fare le cose il suo corso" mi dice. "Ti porto un caffè?" mi chiede. "Si, magari" le sorrido e lei torna in casa.

POMERIGGIO

Essendomi alzata prima ho praticamente evitato Fede come la peste e mi sembra di essere tornata ai primi giorni quando avevo paura di vederlo perchè non sapevo come comportarmi, anche ora non so come comportarmi anche se la situazione è parecchio differente, prima in qualche modo mi controllavo, grazie anche ai miei dubbi sulla sua sessualità, ma ora proprio non ci riesco più. Ovviamente a pranzo sono stata accanto a lui, ma poi ho approfittato di Giulia e mi sono lanciata in una giornata di bellezza per sole ragazze. Mi sono allontanata ora per prendere una sigaretta, in attesa del mio turno per l'applicazione della maschera nera al carbone e altra robaccia. "Finalmente ti trovo sola" la voce di Fede mi fa sussultare  per poco non do una testata allo scaffale del magazzino dove teniamo le sigarette ecc. "Ho capito, non smetterò mai di spaventarti"  dice ridendo. "Se tu non mi piombassi alle spalle così" dico divertita anche se ormai sono troppo in soggezione, ogni volta che gli sto vicino non cosa possa accadere. "Se sei di spalle non è colpa mia" ribatte. "Touchè" dico e faccio per uscire. "Mi stai evitando?" chiede sbarrandomi la strada con il braccio. *Merda* penso. "No, perchè dovrei?" chiedo cercando di sembrare sicura di me. "Non lo so, dimmelo tu" dice serio guardandomi negli occhi. "Beh io non ho nessun motivo per evitarti" dico sempre decisa. "Va tutto bene quindi?" chiede. "Tutto alla grande" rispondo, lui abbassa il braccio e per evitargli altri sospetti e anche perchè mi va gli do un bacio veloce sulla guancia. "Vado a fumarmi questa e poi vado a finire il trattamento di bellezza" gli dico e lui mi fa un bellissimo sorriso. "Stasera però non mi scappi" mi l'occhiolino e mi lascia passare. Vado in giardino e accendo la sigaretta, devo scaricare davvero un sacco di tensione.  "Ma cosa fai?E' il tuo turno" spunta Giulia frettolosa e io alzo gli occhi al cielo. "Arrivo!" sbuffo, spengo la sigaretta e rientro in casa.  "Mi spieghi che hai oggi?" mi chiede intanto che arriviamo  alla postazione. "Non ho niente" rispondo. "Sam..." mi ammonisce. "Davvero Giulia, sto bene" le ripeto. "Hai evitato tutto il giorno Federico, è normale?" chiede. "E' un momento un pò così, mi passerà, ma davvero non è nulla di grave, è tutto a posto" la rassicuro. "Va bene" sorride, ma lo vedo che non è per nulla convinta.  Vorrei parlarne anche con lei di questo disagio, ma non arriverei comunque ad una conclusione quindi meglio stare zitta, godermi la giornata e aspettare che passi.

SERA

Esco in giardino, le ragazze e i ragazzi sono seduti insieme e a questo punto non posso davvero più evitarlo, potrei andare a letto subito, ma gli darei davvero la conferma che non voglio stare con lui e voglio evitare una discussione che non avrebbe una conclusione. "Posso sedermi accanto a te anche con questa?" gli chiedo indicando la sigaretta, quella di oggi è andata sotto l'uscio quindi questa me la merito. "Per questa volta si" mi fa segno di sedermi e mette il braccio intorno alle mie spalle. Una parte di me vorrebbe che non lo facesse, ma allo stesso tempo sto talmente bene che non vorrei più alzarmi da questo divano. "Mi hai fregato sta volta" mi dice all'orecchio e poi mi da un impercettibile bacio sulla tempia. "Dovevo pur provarci" gli dico. "Ti è andata bene" replica e torna a guardare gli altri. "Pensate che ci organizzeranno un'altra festa più in la?" chiede la Provvi. "Lo spero, è stata troppo bella" dice Luca e istintivamente guardo Fede che a sua volta mi lancia uno sguardo: quello sguardo, quello che  mi dice *Ricordo quello che è successo e lo rifarei volentieri* distolgo lo sguardo. "Si è stata una bella serata" dico per non mostrare quanto sia turbata. "Molto" dice Giulia. "Tu hai fatto ballare perfino Giuliano" dice Silvia alla sorella e Giuliano si copre il viso per l'imbarazzo. "Vorrei dimenticare per favore, ero imbarazzante" dice ridendo e in effetti non è stato un grande spettacolo. "E' meglio che ti limiti a cantare" gli dice Raffa. "Già" acconsente Giuliano. "Tu non ridere che sei un pezzo di legno" dico istintivamente a Fede e me ne pento subito, visto che dopo si è mosso anche troppo. "Io ti avevo avvertita" dice  solamente. "In effetti Berna sei bello rigido" dice Luca. "Ragazzi, gioco a calcio, devo essere rigido" dice. "Cuadrado non lo è" dico per prenderlo in giro e spero che questa cosa non mi si rivolti contro. "Ti darò il suo numero allora, così vai a ballare con lui quando usciamo" dice scherzosamente. "Va bene" dico stando al gioco e tutte le ragazze applaudono. "Ti ha spento amico" dice Francesco.  "Ho altre qualità" dice e poi mi guarda ammiccando e improvvisamente inizia a fare parecchio caldo. *Lo sapevo* penso, come al solito ho tirato troppo la corda. "Non ne dubito" gli dico e lui si avvicina al mio orecchio come ha fatto prima. "Magari un giorno te le mostrerò" mi sussurra e le mie guance si infiammano. "Ok, credo che andrò a dormire, sono un pò stanca e mi fa un pò male la testa" dico alzandomi come se avessi preso la scossa. "Vuoi che venga con te?" mi chiede. "No, no tranquillo, mi addormenterò subito, tu rimani pure qua con loro" dico. "Va bene" dice guardandomi con aria interrogativa. "Buonanotte ragazzi" dico. "Notte Sam" dicono gli altri e mi allontano per tornare in casa.  Vado in camera, mi metto il pigiama in fretta e mi metto a letto. Voglio addormentarmi, non voglio sentirlo, non ce la faccio.

La porta rossa || Federico Bernardeschi ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora