GIORNO 85/GIORNO 1

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MATTINA FEDERICO

La musica ha iniziato a suonare per svegliarci e a malincuore apro gli occhi. Mi volto e il lato vuoto del letto mi da conferma che quello che ho vissuto ieri sera non era un incubo, ma la dura verità. Sam è uscita da quella porta e non farà più ritorno, così come le Donatella poco dopo. Mi mancheranno le due gemelle, ma certamente sarà una mancanza diversa di quella che sentirò per la mia ragazza. Uscirò tra solo due settimane, il che significa che tra quindici giorni potrò rivederla e riabbracciarla, ma adesso come adesso sembra che debba passare una vita prima che possa rifarlo. Quando sono entrato qui avevo tante certezze, ero single e dopo Veronica volevo davvero un periodo molto lungo in cui stare da solo e concentrarmi solo su di me e sui miei allenamenti, ero anche convinto che questa esperienza non mi avrebbe arricchito più di tanto, ma che sarebbe stato solo qualcosa di divertente e nuovo da provare. Sono entrato qui dentro e tutte quelle certezze sono andate in frantumi. Mi sono fatto degli amici con cui ridere, scherzare, ma anche condividere tante cose molto più serie e profondo e poi ho trovato lei che mi ha aperto il cuore e mi ha fatto venir voglia di avere qualcuno accanto; di avere lei accanto. E' bastato niente e sembrava che ci conoscessimo da una vita, che ci stessimo aspettando. Mi metto a sedere sul letto e non riesco a smettere di fissare quella parte lasciata vuota, sul quale c'è ancora il suo profumo e la piccola conca lasciata dal suo corpo. "Ehi" mi volto e Luca e in piedi con in mano il pallone. "Vieni a fare due tiri?" mi chiede. "No grazie non mi va" dico. Anche se so che non è il modo migliore di affrontare la sua uscita, ho solo voglia di stare solo.


MATTINA SAMANTHA

Questa notte ho davvero dormito poco e niente, il letto nuovo ha contribuito, ma il gran parte del merito è dovuto alla mancanza di Federico accanto a me. Per quasi tre mesi ho dormito con lui ogni notte e non sentire il suo corpo ogni qual volta le mie braccia si allungavano è stato un trauma, non sentire il suo profumo è come svegliarsi di scatto da un incubo e non riuscire più a sognare nulla che non sia brutto. Mi metto a sedere e mi guardo intorno. Quando sono entrata qui ieri sera, ho tolto le scarpe e mi sono messa a letto così com'ero, senza nemmeno guardare la stanza. E' identica a quella in cui ero la settimana di reclusione prima della casa e quindi nulla di particolarmente sorprendente. Sbatto le palpebre qualche volta, sperando che lo scenario cambi, portandomi di nuovo nella casa, ma purtroppo la stanza rimane la stessa e io rimango qui. Mi alzo e mi trascino fino alla finestra per aprirla. A Roma splende un sole bellissimo e vedere le macchine che girano per strada e i le persone che passeggiano è quasi come scoprire il mondo per la prima volta. E' strano guardare fuori da una finestra e non vedere il giardino della casa, ma vedere i palazzi e le case della città. Nell'angolo recupero la mia valigia e la apro, prendo qualcosa pe cambiarmi e mi fiondo in bagno. L'unico lato positivo di essere uscita è che finalmente potrò fare una doccia come si deve, senza dover mettere per forza il costume. Apro l'acqua calda, mi spoglio e mi infilo dentro, godendo dell'acqua calda che mi accarezza la pelle. Mi appoggio al muro con le mani e inizio a piangere perchè quel tocco mi ricorda le mani di Federico e già mi mancano, mi manca sentirle addosso appena sveglia, mi mancano i suoi dolci baci mattutini, mi manca il suo sorriso. Se mi manca solo dopo poche ore, mi chiedo come sarà domani.

POMERIGGIO FEDERICO

Di pranzare non se ne è parlato e a volte mi viene da ridere da solo per come mi sto comportando. La scorda settimana spronavo lei a non stare sola, a non chiudersi in se stessa e io sto facendo esattamente la stessa cosa. Forse riuscivo a spronarla perchè mai avrei pensato che sarebbe uscita sul serio. Ero convinto che avrebbe superato questa nomination e che sarebbe rimasta qui con me fino alla fine. Che saremmo usciti insieme e che avremmo continuato senza nessuna interruzione.Quando ho sentito il suo nome ieri sera per poco non mi veniva un infarto, ho sentito davvero precipitarmi tutto addosso e la vista mi si è appannata per un'istante. Dal di fuori possono anche pensare che stia reagendo in maniera esagerata, ma sono stato per tre mesi qui con lei, ho dormito con lei quasi tutte le notti, abbiamo vissuto insieme ventiquattrore su ventiquattro senza mai poterci allontanare o prendere una pausa quindi sfiderei chiunque a riprendere la propria vita senza sentirsi disorientati. Sono passato dal giardino, al divano in salotto, al divano in veranda e ora mi sono steso sul nostro letto e ho iniziato a stringere il suo cuscino senza quasi accorgermene. Profuma esattamente di cocco come i suoi capelli e mi manca già da morire sentire il suo piccolo corpo stretto al mio, sentire il suo respiro sulla mia pelle, le sue labbra sulle mie. Non pensavo di poter sentire un sentimento tanto forte per qualcuno e ho paura di scoprire come sarà domani senza di lei. "Amico!" lascio andare il cuscino e mi volto verso Luca. "Dimmi!" dico. "Stai bene?Non sei venuto nemmeno a mangiare" chiede. "Non sto bene per niente" rispondo e mi siedo sul letto. "Vuoi parlarne?" mi chiede e io scuoto la testa. "Voglio solo stare da solo oggi" gli dico. "Va bene, ma se hai bisogno sai dove trovarmi" mi da una pacca sulla spalla e io accenno un sorriso. Lo ringrazio e so che vuole fare quello che io ho fatto per Sam la settimana scorsa, ma oggi ho davvero bisogno di stare per conto mio.


POMERIGGIO SAMANTHA

Potrei uscire, tornare nel mondo esterno e provare a vivere di nuovo la mia vita, ma per oggi preferisco restare in questa stanza e ad abituarmi al fatto che non troverò Federico da nessuna parte. Non mi abituerò in un solo giorno, ma sinceramente non ho voglia di vedere altre persone. Domani tornerò a Piacenza a casa mia e li vedrò come comportarmi. Sicuramente, come ho detto a Federico tornerò a lavorare il prima possibile e poi aspetterò con ansia di rivederlo e riabbracciarlo.
Mi siedo sulla poltroncina e accendo la tv. E' una cosa che mi è decisamente mancata dentro la casa e devo aggiornarmi su molte cose. Parto da rai 1 e faccio zapping per trovare qualcosa che attiri la mia attenzione. Essendo estate c'è davvero poco e niente e mi ritrovo a guardare l'ennesima maratone di Grey's Anatomy su la7d. Un'altra cosa che mi è mancata è Netflix e appena torno a casa recupererò tutto quello che è uscito. Appoggio il telecomando e mi sistemo bene sulla poltrona. Mi sto annoiando a morte e oltre a Federico, mi manca tutto della casa, mi mancano le chiacchiere con le ragazze e le sfide di calcio. Spero di superare tutto questo in fretta o rischio di diventare matta.


SERA FEDERICO

Dopo il letto sono tornato in giardino, poi ho fatto un bagno per scaricare la tensione, ma ad essere sincero non è servito a granchè. Stare in piscina mi ricorda tanti nostri momenti: la nostra prima chiacchierata, il nostro quasi primo bacio e anche l'inizio della nostra ultima volta. Devo cercare di riprendermi o finirò per dare di matto, prendere quella porta e uscire da qui per andare dritto da lei. Lo farei se sapessi che lei non mi prenderebbe a pugni per averlo fatto. Lei vuole che vada avanti e che mi goda questa esperienza fino in fondo. Senza di lei qui equivale a viverla a metà , ma farò il possibile per non deluderla. "Ragazzi, io vado a dormire" dico agli altri e mi rivolgono tutti sguardi di comprensione. Anche loro sentono la sua mancanza, primo ho sentito Giulia dirlo quindi credo che possa in parte capire come mi sento. "Notte Berna" dice Luca e io torno in casa. Vado in camera e mi stendo sul letto voltandomi però dall'altra parte, vedere il suo lato del letto vuoto mi fa un male cane.

SERA SAMANTHA

Ho passato tutto il giorno a fare zapping sulla tv, senza trovare nulla di davvero interessante. Su Italia 1 stasera danno Batman Begins quindi credo che mi farò rapire per l'ennesima volta dall'uomo pipistrello. Il mio stomaco sta anche protestando da ore quindi credo che, anche se proprio non ne ho voglia,  sia meglio ordinare qualcosa da mangiare. Ho il servizio in camera compreso quindi sarebbe da stupidi non approfittarne. Mi siedo sul letto e chiamo il numero del servizio in camera. "Salve, volevo ordinare un'insalata mista e una fetta di cheescake" dico. "Da bere?" chiede la voce dall'altra parte. "Una bottiglia d'acqua naturale" rispondo. Vorrei bere qualcosa di più forte, scolarmi una bottiglia fino a dimenticare tutto, ma rischierei di stare male e domani mattina vorrei essere decisamente più informa di come sono adesso. "Altro?" chiede. "No, è tutto" rispondo e riattacco dopo che mi ha confermato l'ordinazione e mi ha comunicato quando mi verrà portato il tutto. Mi stendo ancora un attimo e fisso il soffitto. Sarebbe bello essere in questa stanza con Fede, è intima e accogliente. Potremmo coccolarci e passare la notte a fare l'amore senza doverci frenare per paura che qualcuno ci veda o ci senta.

La porta rossa || Federico Bernardeschi ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora