GIORNO 51

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FEDERICO POV

MATTINA

Ieri ho cercato di restare il più tranquillo possibile, di sembrare rilassato per non turbare ulteriormente Sam, ma dentro sto letteralmente esplodendo. Molti da fuori potrebbero pensare che questa situazione non sia la fine del mondo, che succede molto di peggio nella vita, ma per come sono fatto, stare chiuso qui con la mia ragazza e la mia ex non è per nulla una situazione facile. Se già nella casa per me era strano baciare Sam sapendo che Veronica è in giro, figuriamoci con la certezza che ci sta guardando o che è accanto a noi. Il tutto poi è condito da una notte insonne perchè per quanto sia bello stare così stretto a Sam, non potermi muovere è stata una tortura e in più questi materassi non sono il massimo della vita. Anche lei si è mossa parecchio quindi credo che saremo parecchio nervosi entrambi oggi. Dei rumori di pentole che cadono ci fanno scattare e per poco Sam non da una testata al letto di sopra. "Ma che cazzo?" urla.  *Un'altro risveglio con i fiocchi* penso. Il rumore non cessa, anzi sembra quasi che venga fatto apposta. "Adesso l'ammazzo" dice e si alza dal letto come una scheggia impazzita. "Veronica!" grida e mi alzo subito anche io per correrle dietro. "Si può sapere che cazzo stai facendo?" chiede urlando. "Sto cercando di preparare la colazione" risponde Veronica facendo la finta ingenua, riconosco il tono e lo sguardo. "Ma davvero? E tu il caffè o il thè lo prepari nella padella?" ovviamente Sam non è stupida e sa benissimo cosa sta facendo Veronica. "Magari volevo fare i pan cakes" dice Veronica agitando la padella. "Con cosa?Con l'aria visto che non abbiamo nulla se non della pasta e del sugo?" Sam apre il frigorifero per mostarglielo e poi lo richiude sbattendolo. "Non lo sapevo" sbarra gli occhi e so di per certo che se non la smette Sam gliele da di santa ragione. "Ragazze...". "Veronica finiscila" ribatte Sam, non prestandomi attenzione. "Volevo solo...". "Farci alzare dal letto. Non sono scema" dice Sam senza troppe cerimonie. "Ma io..." prova a giustificarsi. "Vai a quel paese per favore" dice Sam esasperata e se ne torna alle camere. "Veronica!" l'ammonisco. "Cosa?" chiede di nuovo con quell'aria, ma non mi fa fesso, ormai la conosco troppo bene. "Con me non attacca. Finiscila" le dico e lei sbuffa. "Per una volta che volevo fare qualcosa di carino" dice, continuando la sua recita. "Seriamente?" le chiedo e quando alza gli occhi al cielo capisco che è inutile continuare. "Lascia perdere" me ne vado anche io raggiungendo Sam. "Ti giuro che prima o poi la strangolo" dice incazzata nera. "Calmati" le dico sedendomi accanto a lei. "Non è tanto perchè ci ha svegliato, ma perchè so che voleva che ci alzassimo perchè le da fastidio che dormiamo insieme" mi dice sull'orlo di una crisi di nervi. Temo davvero che se Veronica non smetterà con tutte queste stronzate, Sam finirà per stancarsi e andrà via sul serio da qui. "Lo so, ma noi questa soddisfazione non gliela diamo" la stringo a me e le do un bacio sulla testa. "Buongiorno comunque" le dico dolcemente per farle tornare il sorriso e così è. "Buongiorno" dice. "Immagino tu abbia dormito malissimo" mi dice. "In effetti" le dico ridendo. "Nemmeno io ho dormito benissimo. Mi manca il nostro letto" dice e quelle due parole suonano talmente bene che l'immagine di noi due che viviamo insieme mi si para davanti. Me la immagino tra le mura di casa mia che gioca con Spike e Wendy e che tenta in tutti i modi di farmi imparare ad usare gli elettrodomestici diversi dal microonde. E' molto prematuro come pensiero però se dovesse accadere non mi dispiacerebbe nemmeno un pò.
"Anche a me manca" le dico e le do un piccolo bacio. "Domani mattina sarà tutto finito" la rassicuro. "Lo spero" mi dice e si accoccola a me. "Sono così stanca" dice e so che non si riferisce alla mancanza di sonno, ma all'incapacità di viverci la nostra storia in tranquillità

POMERIGGIO

Sam e Veronica non si sono più rivolte la parola e ovviamente io mi ritrovo in mezzo come al solito, parlano con me e devo riferire nemmeno fossi un piccione viaggiatore. Ho provato a dire a Veronica di chiedere scusa a Sam, di cercare di avere un confronto per chiarire, ma è stato inutile. Con Sam nemmeno ci ho provato, mi manderebbe a quel paese per direttissima e ne ho avuto abbastanza per oggi. Il GF mi ha fatto almeno la grazie di un pallone, volevo allenarmi un pò per scaricare la tensione e so che a Sam piace guardarmi; almeno si distrae un pò. "Ti alleni un pò con me?" le chiedo e lei si alza con un bel sorriso stampato in faccia. Sembra non aspettasse altro. "Tu faccio da portiere ti va?" mi chiede ed è un'ottima idea, almeno mi alleno anche sui rigori. "Assolutamente si" le dico e lei si sistema lontano da me, abbastanza da simulare un rigore come si deve. "Non trattenerti mi raccomando" mi dice e le faccio l'occhiolino. Non ho nessuna intenzione di trattenermi visto che durante le sfide lei non fa sconti a nessuno. "Pronta?" le chiedo. "Prontissima" mi informa e calcio subito la palla, lei si tuffa ma la manca. "Bravo" alza il pollice, recupera la palla e me la lancia. "Dai" mi incita. Sistemo il pallone e lo calcio di nuovo, stavolta la para senza sforzo. "Cos'era sta roba...Dai" dice come se fosse il mister e la cosa mi eccita non poco. Mi ripassa la palla, la calcio e la para di nuovo. "Bernardeschi!" mi ammonisce e io alzo le spalle. "Questo va dentro me lo sento" sistemo la palla, la calcio e la para ancora. "Che cazzo Fede" dice. "Mi distrai" le dico. "Io?" chiede. "Sei troppo bella" le dico. Lei sorride corre verso di me e mi da un bacio. "Anche tu lo sei, ma le paro" mi fa l'occhiolino e torna in posizione. "Dai" dice. Riprovo e finalmente vado a segno. "Posso svelarti un segreto?" mi dice andando a prendere la palla. "Dimmi" rispondo. "Quando gioco a calcetto, sto in porta" mi fa la linguaccia. "Tu cosa?" le chiedo. "Faccio il portiere" mi dice e di nuovo mi lascia senza parole. "Quando smetterai di prenderti gioco di me?" le chiedo divertito. "Mai, è troppo bella la tua faccia stupita" mi sorride e io corro da lei. "No Fede" l'afferro e inizio a farle il solletico fino a cadere a terra. Uno sopra all'altro. "Non scappi più" le dico e i suoi occhi brillano talmente tanto che mi mandano fuori di testa. Premo le mie labbra sulle sue e insinuo la mia lingua nella sua bocca per incontrare la sua, che come sempre si lega alla mia. Mette una mano sulla mia nuca per portarmi più vicino a lei . Se potessi, farlo qui dopo l'allenamento sarebbe il massimo.
Pongo fine a questo bacio che ha tutta l'aria di portare altrove e la guardo dritta negli occhi. "Stai cercando di corrompere il portiere per non parare più?" mi chiede con il fiatone e le pupille dilatate . "Può darsi" le dico, con il fiatone a mia volta. "Perchè funziona?"chiedo. "Un pochino" sussurra e mi accarezza i capelli. "Quanto cazzo sei bello" mi dice e non posso non sorridere. Credo che sia il momento per dirgli cosa sento. Per dirgli che sono innamorato di lei. "Sam...io...". "No, ma fatelo davvero un bambino qua" Veronica si lamenta e io mi lazo da Sam, non perchè me lo abbia detto lei, ma perchè i miei pantaloni in effetti si stanno stringendo e non mi sarei potuto sfogare qui in giardino. "Vai a farti fottere" ribatte Sam alzandosi. "Mi hai stancata" Veronica carica e di nuovo devo mettermi in mezzo. "Mi avete stancato davvero. PIANTATELA" urlo per farmi capire. "Veronica tu vai dentro,tu smettila di risponderle" dico esasperato. "Ma lei...". "Basta!Mi avete stancato, tutte e due" dico sfinito e me ne vado. "Se volete scannarvi fatelo" rientro in casa. Sono stanco, davvero. Un'attimo prima è il Paradiso e subito dopo l'Inferno. "Fede!" Sam mi chiama ma sono stanco. "Lasciami stare"dico secco.

SERA

Nessuno dei tre ha più proferito parola, ognuno ha mangiato per fatti propri e sembriamo tre estranei. Odio questo clima, ma sono stanco di Veronica che continua a provocarci e sono stanco di Sam che risponda alle sue provocazioni non facendo altro che aumentare lo stress di questa situazione. "Fede!" si avvicina piano. "Che c'è?" chiedo. "Possiamo parlare?" mi chiede. "Sempre" le dico e lei si siede. "Mi dispiace" dice e prendo subito la sua mano per intrecciarla alla mia. "Devi imparare a non risponderle" le dico. "Lo so, ma è più forte di me" dice. "Lo so, ma devi davvero provarci, lei lo fa apposta per rendere tutto questo ancora più insopportabile, ma se tu cedi ogni volta gliela dai vinta e noi viviamo male" le dico e lei posa la testa sulla mia spalla. "Ci proverò...Promesso" dice. "Per fortuna che domani torniamo di la, almeno gli spazi sono più ampi e lei può farsi i fatti suoi senza romperci le scatole" dice e anche io non vedo l'ora di tornare nella casa e vivere un poco più tranquillo. "Veramente" dico sospirando. "E soprattutto torniamo a dormire in un letto decente" dice ridendo e non riesco a non ridere a mia volta. Sto davvero bene con lei, nei momenti come questi sembra tutto così facile e leggero e non nego che la cosa mi spaventa, niente per me è stato facile nella vita. Ho rinunciato a tante cose per poter giocare a calcio, il mio cuore a sedici anni voleva troncare il mio sogno, ma ho lottato e ce l'ho fatta. Con le ragazze, anche se non si direbbe perchè mi vedono di bell'aspetto è stato tutt'altro che facile, tutte troppo concentrate sul mio lavoro e sui vantaggi che stare con un calciatore avrebbe portato. Dopo Veronica, quindi il mio arrivo alla Juve ho faticato il doppio a trovare qualcuno che fosse davvero interessato a me. Ora quella persona è accanto a me ed è stato così facile per certi versi che davvero mi spaventa. "A che pensi?" mi chiede, la guardo e penso che passerei anche tutta la vita a guardarla negli occhi. *Cazzo Fede, stai proprio sotto un treno* mi dice la mia coscienza e ha ragione, sto sotto un treno per questa ragazza bionda, un pò matta con una spalla zebrata. "A noi" dico e lei mi sorride. "Mi piace come pensiero" mi da un piccolo bacio e strofina il suo naso con il mio. "Che dici, andiamo a letto?" mi chiede e non me lo faccio certo ripetere due volte. "Assolutamente si" gli sorrido, lei si alza, mi prende per mano e mi trascina lentamente in camera. Ci stendiamo come possiamo nel letto e l'abbraccio da dietro, vorrei fare ben altro, ma qui Veronica è molto più vicina e la cosa non mi piace per niente. "Domani festeggiamo il ritorno nella casa" le sussurro all'orecchio e lei fa una piccola risata. "Ci sto" mi dice e la stringo un pò. "Notte!" le dico. "Notte Fede"

La porta rossa || Federico Bernardeschi ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora