GIORNO 28 - QUINTO LIVE

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FEDERICO POV

MATTINA

Sam dorme ancora nonostante la luce sia accesa e anche se vorrei alzarmi per allenarmi come mio solito non riesco a lasciarla andare. La sua schiena é appoggiata al mio petto e il profumo dei suoi capelli mi inebria i sensi.Mi sento così in pace quando la stringo.Non so cosa intendesse lei ieri sera quando mi ha detto che non si sente totalmente libera, ma spero davvero che stasera Ferdinando esca in modo che mi mostri il suo modo per essere libera perchè il mio lo so e anche fin troppo bene, ma vedo che in lei c'è qualcosa che mi dice di non andare troppo oltre. In effetti non è una cattiva idea, da quando la conosco sto facendo cose decisamente poco da me e sinceramente inizio a chiedermi che mi sta succedendo e se è questo posto che mi sta facendo diventare un ragazzino arrapato in preda solo agli ormoni. Fa un movimento impercettibile con il suo splendido lato B e il ragazzino inizia a scalciare. È meglio che mi alzo e vado a scaricare l'adrenalina con un bell'allenamento prima di svegliarla e tentare di farmela qui davanti a tutta Italia. A volte me ne dimentico proprio delle telecamere, ma c'è tanta gente ci guarda e inizio a chiedermi che cosa pensano del nostro rapporto, in special modo che cosa pensano i miei amici, i miei compagni di squadra e la mia famiglia: i miei amici credo che mi direbbero di provarci di più, mentre mia mamma e mia sorella mi direbbero di smetterla di fare l'adolescenze e di darmi un contegno. I ragazzi qui dentro mi incitano a lasciarmi andare, a continuare come sto facendo, ma ho paura di fare una cazzata e magari rovinare una bell'amicizia. La lascio finalmente andare e mi metto a sedere sul letto, ancora non tanto convinto di volermi alzare; lei si rigira e allunga il braccio su di me. "Dove vai?" mugugna e io faccio un lungo respiro, lei non aiuta granchè. "Vado ad allenarmi" le dico. "Hanno già acceso le luci" aggiungo. "Si, vedo le palpebre rosse" dice contrariata e apre piano gli occhi, occhi che non mi aiutano a rimanere lucido. "La notte sembra volata" dice e io annuisco. "Dai alzati, io vado a fare il mio dovere" mi abbasso e le stampo un bacio sulla guancia prima di alzarmi, mi sembra ormai normale farlo, una routine al quale non voglio rinunciare. "Bravo!Così Allegri non ti mette in panchina" dice mentre mi alzo e faccio una risata. "Lo spero" le faccio l'occhiolino, prendo i pantaloncini e le scarpe ed esco dalla stanza. 

POMERIGGIO.

"Allora, sei in ansia per stasera?" mi chiede Luca e so già a cosa si riferisce. Come me anche lui non vede l'ora di vedere Ferdinando uscire da quella porta una volta per tutte. "Un pò, spero che stasera vada meglio di lunedì scorso" gli rispondo, mentre provo la camicia: è una camicia nera con delle righine bianche che mi ha consigliato Francesca prima di venire qui; non mi convince granchè ma lei dice che mi sta bene quindi le darò fiducia. "Sta andando comunque bene no?" mi chiede. "Si, ma la sento ancora distante per certi versi" rispondo tranquillamente. "Quindi credi che con l'uscita di Ferdinando lei si lascerà un pò più andare?" chiede interessato, è bello poterne parlare con qualcuno e anche se lo conosco da poco Luca qui dentro è fondamentale per me. "Lo spero" dico sorridedo, lui si volta e poi mi lancia un'occhiata strana. "Vado a pettinarmi" dice e quando mi volto vedo Sam che mi sta venendo vicino e quindi comprendo l'occhiata di Luca. "Non sei ancora vestita?" le chiedo, notando che invece è già truccata e i capelli pettinati in morbide onde. "Ora mi cambio, aspettavo che Michelangelo finisse l'opera di restauro" dice ridendo e anche io non posso fare a meno di fare una risata. "Bella" aggiunge indicando la mia camicia, mentre mi sorpassa per venire all'armadio. "Ti piace?Me l'ha consigliata Francesca la mia migliore amica" dico. "La tua migliore amica ha buon gusto, ti sta molte bene" mi sorride e ringrazio mentalmente Francesca per il consiglio. "Grazie" le sorrido anche io. "Tu che metti?" le chiedo. "Questi" dall'armadio tira fuori una specie di camicetta di pizzo color vino e un paio di shorts abbastanza eleganti neri. 

 

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La porta rossa || Federico Bernardeschi ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora