GIORNO 23

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NOTTE 

*Io tengo a te* quelle parole non hanno fatto altro che rimbombarmi nella testa da quando me le ha dette ieri pomeriggio e non mi hanno dato pace nemmeno nella notte, anzi, il rimbombo si è fatto più forte obbligandomi a non chiudere occhio. Anche io tengo a lui, più quanto dovrei, visto che lo conosco da poco, ma non sono stata in grado di dirglielo, anzi ho tirato fuori un orgoglio che non è mio e probabilmente gli ho fatto credere che per me non è lo stesso. Mi sento un'emerita cogliona. Non ce la faccio più. Mi alzo piano dal letto per non svegliare Giulia e faccio il giro, Federico è ancora da solo così sposto le lenzuola e mi infilo nel suo letto. E' girato schiena  così lo abbraccio come ha fatto l'altra mattina. Lui sussulta e capisco che l'ho svegliato. "S..Sam?" sussurra e io sorrido perchè mi ha riconosciuta. "Si" dico, lui fa per girarsi. "No, aspetta, rimani così" gli dico e poso la testa sulla schiena. "Se ti guardo in faccia a parlare" aggiungo. "Va bene" dice, faccio un enorme respiro e godo del suo profumo per un attimo. "Oggi, come gli altri giorni sono stata una stupida, ti dico che non voglio parlarti, che voglio starti lontana, ma ogni volta è più forte di me venire da te, anche oggi quando ti ho visto che afferravi Mauro,non mi importava di lui, ma di te, non volevo che facessi una cazzata per colpa di un coglione, non voglio che trovino un pretesto per farti passare da carnefice.Oggi poi ho voluto fare l'orgogliosa ma... Anche io tengo a te Fede" dico finalmente e lo sento quasi rilassarsi. "Puoi girarti se vuoi" dico un pò nervosa sciogliendo l'abbraccio. Dopo oggi avrebbe tutto il diritto di mandarmi davvero a quel paese. Si gira e la prima cosa che fa è attirarmi un pò di più a se per ripristinare l'abbraccio, poso le mani sul suo petto e anche se alla vista è di marmo è estremamente caldo. "Quello che mi hai appena detto mi fa stare bene, ma voglio sapere se ci sarai anche domani" dice guardandomi dritto negli occhi. Vorrei solo rispondere con un bacio, ma sarebbe decisamente troppo, sarebbe andare davvero oltre e non credo ci essere pronta, anche se lo voglio. "Ci sarò anche domani" lo rassicuro. "E alla prima discussione te ne andrai ancora?" chiede giustamente prevenuto. "No, te lo prometto. Basta! Ferdinando e tutti gli altri dovranno davvero farsene una ragione. Come ti ho detto, tengo a te e non voglio più starti lontana per colpa sua. Sono stanca" gli dico e spero davvero che mi creda. Mi accarezza il viso, mi sorride e anche io mi rilasso. "Rimani a dormire qui?" mi chiede. "Si" rispondo sorridendo a mia volta e lui mi stringe a se dandomi un bacio sulla fronte come ha già fatto altre volte. "Non scappi più" mi dice e io gli rispondo stringendolo di più. Non la benchè minima intenzione di scappare.


MATTINA

Apro gli occhi e la prima cosa che vedo è la mano di Fede sul cuscino, quella del braccio che è sotto al mio collo, mentre con l'altra mi stringe la vita. Abbiamo cambiato posizione, ma non ci siamo lasciati nemmeno per attimo ed è stata una delle notti migliori. Mi sposto piano e gli do un bacio sul polso, dove il suo tatuaggio finisce. "Sei sveglia?" mi chiede sussurrando. Io sbarro gli occhi e mi sento come una ragazzina che è appena stata beccata dal ragazzo che le piace mentre lo guarda. Lui mi ha beccato che lo bacio, sul polso ma pur sempre un bacio era. "Ti ho svegliato?" gli chiedo. "No" risponde e strofina il naso suoi miei capelli, è una cosa un pò strana, ma mi piace. "Dormito bene?" mi chiede. "Benissimo" rispondo sinceramente. "Anche io" dice e istintivamente sorrido. Se potessi non mi alzerei più da questo letto. "Restiamo qui tutto il giorno?" mi chiede, come se mi avesse letto nel pensiero. "Non credo che ce lo permetterebbero" dico ridendo, anche se vorrei tanto. "Lo so" protesta. "Ti alleni con me allora?" chiede mugugnando. "Pensavo di farmi una nuotata" rispondo. "Allora vengo a nuotare" mi dice. "Ricominci a fare lo stalker?" rido. "Non scappo mica" aggiungo. "E' già successo" dice e a questo punto mi volto. "Fede stanotte dicevo sul serio. La storia con Ferdinando è chiusa e io non vado davvero più da nessuna parte" gli dico seria. "Ma...". "Ma niente" lo ammonisco. "Devi solo credermi, che d'ora in poi non ci sarà più niente che ci impedirà di conoscerci e passare un pò di tempo insieme" gli dico. "Va bene" sospira abbassando il viso. "Questo non significa che non ti voglio in piscina" gli dico alzandogli il viso. *Dio quanto è bello* penso. "Solo non stravolgere la tua routine per me ok?" gli dico e lui annuisce. "Facciamo così..." dice. "Io mi alleno un pò e se sarai ancora in piscina quando ho finito ti raggiungo" propone. "Ci sto" dico e mi giro sulla schiena per mettermi a sedere. "Scappi già allora?" chiede e mi volto verso di lui. "Si" gli faccio l'occhiolino e salto giù dal letto prima che protesti come l'altra volta e prendo il costume. "Ci vediamo dopo" gli dico ed esco dalla stanza.


La nuotata è stata rinvigorente e alla fine ho finito prima di Federico, non che non volessi farmi una nuotata con lui, ma dovevo ancora un'attimo rimanere sola con me stessa, perchè ho davvero intenzione di affrontare Ferdinando, dirgli come stanno le cose  e chiudere una volta per tutte questo dramma. Per farlo però dovevo riflettere bene su cosa dire e come dirlo, con Federico attorno mi sarei solo distratta. Vado a cambiarmi e quando esco dalla stanza mi perdo un attimo alla vista di Federico che fa la doccia. E' davvero perfetto, una statua greca in carne ed ossa. "Come già ti dissi, a continuare a guardarlo di consuma" mi dice Giulia piombandomi dietro. "Piantala!" le dico. "Senti ormai è inutile che neghi" dice e in effetti è da stupidi,ma non me la sento di ammettere quanto anche fisicamente mi faccia impazzire, anche se la cosa è evidente non importa.. "E invece io nego. A proposito, hai visto Ferdinando?" le chiedo. "E' in sauna con i suoi nuovi tirapiedi" mi dice e io sbuffo. Di certo non voglio andarci a parlare mentre è mezzo nudo e tutto sudato. "Perchè?" mi chiede. "No, nulla, volevo solo dirgli una cosa, ma lo farò dopo pranzo" le dico. "Va bene" dice alzando le spalle e torna in camera. Lancio un'ultimo sguardo a Federico e vado in cucina prima di rischiare di prendere fuoco per quella vista.  


POMERIGGIO

Ferdinando ha passato praticamente tutto il resto della mattina nella sauna e poi in piascina, se non sapessi che non è a conoscenza delle mie intenzioni, penserei che mi stia evitando. Probabilmente lo sta facendo per tutta l'altra faccenda, ma è comunque strano. Durante il pranzo era con noi, ma ovviamente non potevo fare una scenata a tavola. Finalmente è in salotto, è sempre accerchiato dai suoi nuovi amici, ma almeno è in un posto decente e dove è vestito e poi posso sempre chiedere di parlargli in privato. "Ferdinando" dico avvicinandomi al divano dove è seduto. "Posso parlarti?" gli chiedo molto tranquillamente, lui fa una risatina. *Iniziamo bene* penso. "Certo, dimmi" dice. "In privato" gli dico. "Quello che mi devi dire puoi dirlo anche davanti a loro" dice indicando Simona, Muaro ed Eleonora. "Ok" dico e faccio un lungo respiro. "Volevo semplicemente informarti che ho chiarito di nuovo con Federico e che questa non tornerò suoi miei passi perchè io non ho fatto niente di male e non trovo giusto poter passare del tempo con una persona con cui mi trovo bene e che reputo splendida. Ripeto, mi spiace che tu ci sia rimasto male per il rifiuto, che ti sia sentito ferito, ma questi sono problemi che devi risolvere con lui, non centro niente, quindi tu e loro potete continuare a dire tutto quello che vi pare su di me che tanto non mi interessa. Sono stanca di guardarmi le spalle e di non vivermi a pieno quest'esperienza. Che ti piaccia o no io continuerò a passare con Federico tutto il tempo che mi pare quindi credo che faresti meglio a fartene una ragione e non vuoi fartela problemi tuoi. Volevi solo che lo sapessi" dico senza interruzioni e senza inciampare nelle mie stesse parole, ero nervosa, parecchio, ma alla fine sono talmente stanca che non vedevo l'ora di chiuderla. Lui mi guarda sbigottito, con gli occhi sbarrati e l'aria decisamente persa, guardo anche gli altri e sono visibilmente sorpresi dal mio discorso. Mi aspettavo una sua replica pungente e invece niente. "Va beh, spero tu abbia capito. Ciao" dico e giro i tacchi, non starò di certo ad aspettare che lui si svegli, quello che dovevo dirgli gliel'ho detto.
Sulla porta per il giardino trovo Fede che mi guarda con aria interrogativa. "Stavi parlando con Ferdinando?" chiede curioso. "Si" rispondo. "E che...". "Gli ho spiegato la situazione, che io e te continueremo a conoscerci che gli stia bene o no" spiego a grandi linee e lui mi sorride. "Te l'avevo detto che non andavo più da nessuna parte" gli dico e lui mi stampa un sonoro bacio sulla guancia. "Vado a massacrare ancora un pò Luca" dice e torna in giardino quasi saltellando. *Che stupido* penso.


SERA

"Dovremmo fare un'altra gara" propone Luca con l'aria di avere appena fatto la proposta del secolo. "Domani però, stasera non se ne parla" dice Francesco, in effetti sembriamo tutti in coma sui divanetti del giardino. Soprattutto Federico che si è coricato mettendo la testa sulle mie gambe ha tutta l'aria di addormentarsi da un momento all'altro. "Si domani sera"  concorda Luca. "Tu Berna che dici?" gli chiede. "Io ci sto sempre lo sapete" risponde. "E tu Sam?Partecipi ancora?" mi chiede sempre Luca, Giulia mi fa un cenno complice. "Ovvio, voglio stracciare ancora il fenomeno qua" dico battendo un dito sulla fronte di Fede. "Non esserne così sicura. Mi sento che domani è la mia sera" dice allungando un braccio in alto per farmi un grattino. "Ma se abbiamo deciso adesso" dico ridendo. "Non importa, domani è la mia sera" ribadisce e i ragazzi applaudiscono. "Ma voi non dovreste pensare a fare bene, invece che tifare contro di me?" dico divertita, finalmente dopo tante sere passate a rimuginare e a rodermi l'anima, sto bene. "Certo noi ci proviamo, ma contro di lui è difficile quindi nel caso stiamo nella squadra con più probabilità" spiega Luca, fingendosi serio. "Che cretino" dico e cerco di alzare Federico. "Dove vai?" chiede. "A dormire, sono stanchissima" dico, a parte le poche ore che ho dormito con Federico, ho passato tutta la notte sveglia e le ore perse si fanno sentire. "Va bene" dice e quando mi alzo si alza anche lui. "Dormi con me ancora?" chiede e io guardo d'istinto gli altri che ci stanno fissando. Mi sento morire e in questa situazione, anche volendo non potrei dire di no. "Si, dormo con te" lo rassicuro e gli sorrido. "A dopo" dico e torno in casa. Vado in camera, mi cambio e mi stendo sul letto di Federico. Finalmente me la sto vivendo a pieno.

La porta rossa || Federico Bernardeschi ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora