GIORNO 57

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MATTINO 

Sono andata a letto talmente felice che non ho fatto altro che sognare me e Federico in vacanza in posti diversi: mare, montagna,ovunque. Tutti posti meravigliosi, ma la cosa più bella e proprio che eravamo insieme, fuori da questa casa, più felici e innamorati che mai o per lo meno io più innamorata che mai. So di piacergli tanto, ma non conosco ancora chiaramente quali sono i suoi sentimenti, infondo nemmeno lui sa chiaramente quali sono i miei.Forse, anche se è presto dovrei cercare di farglielo capire in qualche modo. "Anche se state insieme, si sciupa lo stesso a guardarlo" Giulia mi passa una mano davanti agli occhi e mi riprendo; mi sono letteralmente incantata a guardare Fede allenarsi. " No ce la faccio, è troppo bello" dico e nessuno immagina quanto sia bello poterlo finalmente dire ad alta voce. "Sei proprio cotta è" dice Giulia e non riesco a non sorridere. "Sei felice che sua sorella approvi?" mi chiede. "Felicissima, so quanto sono legati e quanto conta l'opinione di Gaia per Federico e sapere di piacergli mi fa stare molto più tranquilla" rispondo. " Sarò più facile fuori così" aggiungo. "Avete già fatto progetti?Per vedervi ecc? mi chiede. "Lui parla di ospitarmi a Torino, mi ha detto che verrà da me e che vorrebbe fare anche una gita fuori porta, ma per ora sono solo idee. Dovremmo parlarne meglio" rispondo. "Beh, sembra comunque molto intenzionato a farla funzionare" osserva. " Si per quello si, c'è molta volontà da parte di entrambi, dobbiamo solo sistemare la logistica. Torino non è proprio dietro l'angolo per me e lui fa un lavoro fin troppo particolare" spiego. "Ma, sto troppo bene con lui per non provarci" aggiungo decisa. "Brava, sono certa che un modo lo troverete" beve un sorso d'acqua e si stende di nuovo. Sorrido guardandola e torno subito a guardare il mio bellissimo ragazzo che si allena concentratissimo. Ha tutti i muscoli distesi e sembra davvero fatto di puro marmo di Carrara; forse suo papà l'ha fatto uscire proprio da un blocco di marmo che stava lavorando. Mi da un piccolo sguardo e strizza l'occhio. adoro quando lo fa.In realtà adoro tutto di lui e il solo pensiero di perderlo mi manda fuori di testa. 
Lo vedo avvicinarsi e nel mentre di toglie la maglia. *Sei un fottuto bastardo* penso, sa quando mi fa impazzire il suo corpo e i suoi dannatissimi tatuaggi. " Ti alleni un pò con me?" chiede e si abbassa per darmi un bacio. "Lo farei, ma tutto questo mi distrae" dico indicando il suo corpo con la mano. "Non guardare" dice ridendo. "Certo, allora facciamo una cosa" mi alzo e tolgo la maglia rimanendo solo con il pezzo sopra del costume, il tatuaggio zebrato in bella vista e so quando lo fa impazzire; mentre facevamo sesso ha leccato ogni striscia e continuava a mordicchiarlo. "Sei scorretta" mi dice. "No, questo è essere ad armi pari" gli faccio l'occhiolino e lo supero andando verso la palla. "Su Bernardeschi, non battere la fiacca" lo chiamo e batto le mani. Lui di morde il labbro sospirando e mi raggiunge. "Questa me la pagherai" mi sussurra ammiccando e da un bacio proprio al tatuaggio. "Quando vuoi" gli faccio la linguaccia e con i piedi avvicino la palla a me. "Prendila" gli dico, lui scatta e provo a driblarlo, ma lui mi afferra per l'addome. " E' vietato il contatto fisico" dico quando sento il suo petto contro la mia schiena. "Qualsiasi contatto?" chiede e con l'altra mano mi accarezza il braccio. "Forse è meglio che ti alleni da solo" gli dico e mi divincolo dalla presa. "Forse hai ragione" dice. "Ci vediamo dopo dentro" gli do un bacio e vado a recuperare la maglietta. Allenarsi con lui è bellissimo, ma non quando la voglia di scopartelo è alle stelle. 

POMERIGGIO

"Ancora non ci credo sai che mia sorella è entrata qui dentro!" mi dice Fede sorridendo. "Nemmeno io me l'aspettavo, soprattutto non mi aspettavo che volesse parlare anche con me" dico continuando ad accarezzargli i capelli, che piano piano ricrescono. Si è sistemato con la testa sulle mie gambe e da questa prospettiva sembra più giovane e la cosa è strana perchè mi è sempre sembrato più grande della sua età. "Quando l'ho vista entrare per un attimo ho temuto che volesse dirmi di starti lontano, ma quando mi ha abbracciata è passato tutto" gli dico. "Non credo che direbbe mai ad una ragazza di starmi lontano, le darebbe un avvertimento, questo è certo però ero sicuro che gli saresti piaciuta" mi dice. "Non avevi nessun dubbio?" chiedo. " No, nessuno. Ero certo al cento per cento che lei avrebbe approvato la mia scelta" mi abbasso e gli do un bacio. "Grazie di avermi scelto allora" gli dico. "Grazie a te di avermelo permesso" mi sorride e i suoi occhi sono talmente luminosi e belli che faccio fatica a guardarli. "Sam io..." mi distraggo quando sento dietro di me Veronica fare un commento a Cristiano su di me. "Scusami" faccio alzare Federico e mi alzo per andare da lei. "Hai per caso qualcosa da dirmi?" chiedo cercando di restare tranquilla questa volta. "No perchè?" mi chiede e quella sua solita espressione di sufficienza mi manda ai pazzi. "Mi era parso di sentire il mio nome e quindi mi chiedevo se avessi qualcosa da dirmi in faccia invece che nasconderti come il tuo solito" incrocio le braccia in attesa di una sua replica. "Sam..." Fede mi raggiunge, ma voglio davvero avere un confronto con lei, voglio che finalmente parli. "Sto aspettando Veronica, hai il coraggio di dire le cose per una volta, o farai la vittima in puntata lunedì?" chiedo. " Si può sapere che ha detto?" mi chiede Fede. " Mi ha dato della stupida e ha detto che non mi devo fare illusioni solo perchè Gaia è entrata qui dentro perchè tanto appena usciamo tu ti scordi anche il mio nome e Gaia pure"  ripeto parola per parola quello che ho sentito e Veronica rimane un pò basita. " Ho tralasciato qualcosa?" le chiedo e lei sfodera il suo sguardo più arrogante. "No, non hai tralasciato niente, ma infondo la verità va detta per quello che è no?" fa un mezzo sorriso e vorrei davvero spaccarle la faccia. Chiudo le mani in pugni conficcandomi le unghie nella carne per non reagire. "Sam, lasciala perdere" mi dice Fede. " Veronica credo che tu faccia meglio a stare zitta da adesso in poi" le dice lui e la cosa mi fa parecchio piacere. "Sai cosa ti dico? Che se dopo quello che hai visto pensi ancora che io e Fede non staremo insieme una volta fuori da qui, allora cara mia, mi sa che la stupida sei tu" le dico molto tranquillamente e apro le mani. " Mi hai appena dato della stupida?" dice alzandosi. "Veronica" l'ammonisce Fede. "No, lasciala fare, cosa vuoi fare?Picchiarmi perchè ti ho restituito le parole che tu per prima hai detto a me?" le chiedo facendo un passo in avanti. "Quando ti pianterà appena varcata quella porta, non dire che non te l'avevo detto" mi dice. "Veronica finiscila!Sam..." Fede mi prende per un braccio e mi porta in camera, avevo stretto ancora la mano in un pugno e questa volta ero decisa a tirarglielo. " Voglio spaccarle la faccia" dico frustrata. "Calmati, non ne vale la pena e lo sai. Vuole solo provocarti" mi dice. "Lo so e sinceramente sono stufa, deve farsi i cazzi suoi non lo ha ancora capito?" urlo in modo che mi senta. "Sam!" mi chiama. "Cosa? Deve smetterla o le devo aprire la testa e infilarle un bigliettino promemoria con scritto: Samantha e Federico stanno insieme, lasciarli stare. Magari così la capisce" dico alterata e mi siedo sul letto. "Ehi, calmati ti prego, lo sia facendo così la dai solo vinta a lei e continuerà a fare così, non devi farci caso. Te lo detto,io sto con te e ho intenzione di uscire da qui con te e fare con te una miriade di cose" mi dice e io so benissimo quali sono le sue intenzioni, sono solo stanca di avere questa qui che mi deve letteralmente avvelenare l'anima. "Vorrei solo che ci lasciasse in pace" dico cercando di calmarmi. " E lo farà , vedrai che se tu non cedi a quello che dice si stancherà" Fede mi accarezza il viso e mi da un bacio. " Va meglio?" chiede. " Se mi dai un'altro bacio forse va anche meglio" accenno un sorriso e lui mi da un'altro bacio. "Ora torniamo di la, promettimi che la lasci stare" dice sbarrando gli occhi per scrutarmi. "Promesso!" dico facendomi una croce sul cuore. Mi prende per mano e torniamo in salotto, passando di fianco a Veronica che mi lancia un'occhiataccia. Io non dico nulla e torno a sedermi sul divano. Fede ha ragione: devo essere superiore.

SERA

Anche se non ho più detto nulla, il diverbio con Veronica mi ha lasciato l'amaro in bocca e mi ha decisamente rovinato una giornata che era iniziata nel migliore dei modi. Ero così felice e lei è riuscita ad avvelenare quella felicità come suo solito. Da quel che so, lei e Fede si sono lasciati di comune accordo, quindi mi chiedo perchè ha accettato di chiudere la storia se in realtà lo voleva ancora?Oppure è solo un fottuto gioco? Per me Fede non è un gioco e farà bene ad arrivarci prima che decida di farglielo capire a suon di pugni. Sono uscita a fumarmi una sigaretta e vorrei avere una macchina del tempo per accelerare tutto e arrivare all'ultimo giorno per uscire da qui con lui e vivercela davvero senza nessuno tra i piedi, anche se temo che matta com'è ci segua anche in capo al mondo pur di romperci le palle. Ancora non so quanto starò qui dentro o quanto starà Fede e per quanto questa esperienza sia stupenda, vorrei davvero tanto arrivare a quel giorno. E' buffo, entrando non avevo proprio calcolato questo, non avevo preventivato di trovare qualcuno, di innamorarmi. Sono entrata con la paura di non riuscire ad essere me stessa, di non godermi a pieno quest'esperienza, di essere anche delusa da essa, dalla tv tutto sembrava bellissimo, ma uno non sa mai davvero com'è finchè non c'è dentro. Tutto è davvero più amplificato e ogni cosa è in grado sia di renderti felice che di distruggerti. Innamorarmi proprio di Federico non era nemmeno nella lista. Quando ho letto il suo nome l'unico problema che mi ero posta era quello di sembrare il più naturale possibile, di non sembrare una tifosa pazza che sa praticamente tutto di lui e soprattutto di non fargli capire quanto mi piacesse fisicamente. Sulle prime due devo dire di aver mantenuto i propositi, la terza l'ho fallita proprio, ormai sa ampiamente quanto mi piaccia e quanto il suo corpo sia in grado di mandarmi al manicomio, così coma la sua testa. Starei ore e ore a sentirlo parlare della sua passione per calcio, per la musica, sentirlo parlare della sua fede e di quanto Dio lo abbia aiutato ad andare avanti quando credeva che tutto fosse perduto per quel problema al cuore, di quanto lo abbia aiutato a crescere, mi ha letteralmente scopato il cervello, ci è entrato con quel suo, anche se non troppo marcato, accento toscano e lo ha fatto letteralmente suo, così come ha fatto suo il mio cuore. Non so se io e lui ci lasceremo mai, non so se è l'uomo della mia vita, ma so che se dovessimo mai lasciarci, lui sarà davvero quello che non dimenticherai mai, quello con cui farai i paragoni, quello che cercherai sempre in qualsiasi altra persona. Più sto con lui e più quel puzzle che da piccola ho fatto raffigurante l'uomo dei sogni somiglia a Federico. A volte mi chiede se non fosse proprio lui, l'uomo che ho immaginato la prima volta che ci ho pensato. Praticamente tutto combacia. "La mia orsacchiotta è pensierosa!" come ormai capita spesso Federico mi abbraccia da dietro, inglobandomi quasi tanto è più alto di me. "Nulla di cui preoccuparsi" dico e volto il viso per guardarlo. "Stai ancora pensando a quello che ha detto Veronica?" mi chiede. "No, è tutto passato, tranquillo" gli sorrido e gli do un bacio. Non credo mi abituerò mai alla morbidezza e al calore delle sue labbra. "Mi fiderò" sorride e mi volto di nuovo per guardare il cielo pieno di stelle. "Non vedo l'ora di essere con te su quella collina a Torino a guardare le stelle" gli dico, rammentando una proposta che mi ha fatto quando ancora non ci eravamo baciati. "Sono felice che te ne sia ricordata" mi dice e mi da un bacio sulla tempia. "Non sembra,ma ascolto tutte le stupidate che dici" dico ridendo e lui inizia a farmi il solletico. "No, tregua, tregua" dico urlando e lui mi lascia andare. Butto il mozzicone che avevo ancora in mano e riprendo fiato. "Io scherzavo" dico ridendo. "Scherzavi" si avvicina con aria maliziosa e mi attira a se. "Tu sei davvero fortunata che qui è pieno di telecamere" dice ammiccando e se potessi le spaccherei tutte per lasciargli fare quello che gli sta frullando per la testa. " Qualsiasi cosa tu voglia fare, tienilo a mente quando saremo fuori" ammicco anche io e camminando mi porta dietro quella solita pianta, mi fa appoggiare con la schiena e poi preme le labbra sulle mie, che schiudo per accogliere la sua lingua che vuole regalarmi uno dei suoi baci mozzafiato, che ti fanno dimenticare per un attimo nome e cognome e che ti bloccano letteralmente la zona cardiaca. Sono fottutamente sua.

La porta rossa || Federico Bernardeschi ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora