GIORNO 22

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FEDERICO POV

MATTINA

Dalla porta filtra una luce fioca, il sole non è ancora sorto a pieno, ma non importa. Non riesco a stare in questo letto un minuto di più, soprattutto quando so che lei è dall'altra parte e non posso toccarla. Mi alzo, mi metto una maglietta e vado di la; questa volta sto ancora più da schifo della prima,perchè  non so come ieri sera ho avuto il sentore che quella era la nostra ultima conversazione in assoluto. Se Ferdinando è sopravvissuto a questa settima, temo che sopravviverà anche all'altra e allora per noi non ci sarà più nessuna chance. Esco in giardino anche e mi siedo sulla panchina appena fuori. Vorrei tanto che Francesca, la mia migliore amica fosse qui e mi dicesse cosa devo fare e soprattutto che capisse cosa diavolo mi sta succedendo; in passato mi sono piaciute tante altre ragazze, ma da prenderla così male solo perchè non posso approfondire la conoscenza mai, forse è davvero questo posto che amplifica le cose, non ci ho mai creduto davvero, ma pare invece che abbiano ragione tutti. Tutta l'intera faccenda mi sta sfuggendo di mano e non so davvero più come gestirla. "Oh Berna, che fai qua?" mi volto e rivelo a Luca le poche lacrime che mi sono inevitabilmente scese. "Che succede?" chiede e mi si siede accanto. "Non so davvero più cosa fare Luca, davvero" ammetto e lui mi passa un braccio intorno alle spalle. "Lo avete già superato" dice e io scuoto la testa. "No, questa volta, non lo so, ho avuto una brutta sensazione ieri sera e questa mattina è anche peggio" gli dico e lui mi da una bella pacca. "Lo vedo amico" dice comprensivo e poi si alza. "Vuoi del caffè?" mi chiede. "No, sono a posto" rispondo, lui entra, mi volto e dalla vetrata vedo che anche lei esce dalla stanza e ha su un costume.La seguo con lo sguardo e vedo che va verso la piscina. Quanto vorrei andare con lei,ma ovviamente devo fare leva sul mio autocontrollo e restare qui. 

POMERIGGIO

"Berna fai due tiri?" mi chiama Luca dal giardino. "Si arrivo!" mi alzo dal divano sul quale sono collassato e mi dirigo verso il giardino, nel passare accanto alla cucina sento Ferdinando fare commenti verso Sam e so che dovrei stare zitto ma non ce la faccio. "Ancora ne stai parlando?" chiedo avvicinandomi. "Come prego?" chiede facendo come sempre finta di non capire. "Finiscila, ti ho sentito. Il suo nome, non devi più farlo" dico già alterato. "Magari è parlavo di un'altra Samantha" dice con la sua solita faccia da schiaffi. "Si certo, e l'altra Samantha questa mattina se ne stava in piscina a piangere. Devi piantarla di parlare di lei" ribadisco. "Scusa tesoro, ma sono libero di parlare di ciò che voglio.E' una casa libera no?" dice ridendo, chiedendo con lo sguardo l'appoggio di Simona e Mauro. "L'altra sera in diretta com'è allora che non ne volevi più parlare? Cos'è ti è tornata la voglia perchè non hai nessuno contro?" chiedo, morendo dalla voglia di picchiarlo. "Beh Federico, ci sta che non ne volesse parlare l'altra sera" dice Mauro e finalmente ho l'occasione di dire quattro paroline anche a lui. "Tu stai zitto che non centri proprio niente e poi evita di difenderlo che fino all'altro giorno sbavavi ogni volta che Sam passava e la seguivi come un cane" dico in cagnesco. "Si e stava anche andando bene, ma tu ti sei messo in mezzo" dice e io scoppio a ridere. "Io mi sono messo in mezzo? Sei serio'" chiedo ridendo. "Si ti sei messo in mezzo, se no veniva nel mio di letto" dice con fare talmente viscido che mi viene da vomitare. "Come scusa?" chiedo, ho capito benissimo, ma voglio dargli la possibilità di ritrattare. "Hai capito bene, se tu te ne stavi al tuo posto a quest'ora me l'ero già..." non lo lascio finire e istintivamente lo afferro per la maglietta. "Lurido...". "Fede!" sento la sua voce e le sue mani afferrarmi un braccio. "Lascialo" dice e io lo faccio, ma per fare a lei, non di certo per farlo a lui. "Ha detto..." provo a dirle. "Non mi interessa, vieni via" tenendo la presa ben salda mi trascina via e mi porta in camera. "Mi spieghi che stavi facendo?" mi chiede e la rabbia che ho dentro è talmente tanta che non ho nemmeno voglia di parlare con lei. "Non sono fatti tuoi" rispondo secco e i suoi occhi si sbarrano. "Ok, non sono fatti miei, ma stavi tenendo Mauro per la maglia" dice. "E allora?Ripeto, non sono fatti e poi perchè mi stai parlando?Abbiamo chiuso no?" chiedo in maniera talmente cattiva da farmi schifo da solo. Non so perchè l'ho fatto, forse volevo che per un attimo lei stesse male quanto me e in effetti vedo qualcosa nei suoi occhi rompersi. "Hai...hai ragione. Ti lascio in pace" dice titubante e si volta. "Sam" annullo la distanza tra noi con una falcata e le prendo la mano. Lei si volta di scatto. "Scusami" dico, è chiaro che anche lei sta male, non serve la mia rabbia per innescare questo."No, hai ragione tu, anche se riesci sera hai concluso tu, sono io quella che ha voluto allontanarsi" dice con gli occhi già lucidi. *Non piangere ti prego* le dico mentalmente. "Stava parlando di te e non ci ho più visto" tento di spiegarle, tornando calmo. "Fede continuare a parlare, non puoi scattare ogni volta, lascia perdere" mi dice e scuoto la testa. "Non ci riesco, non ci riuscirò perchè ci tengo a te"  le dico finalmente e lei abbassa lo sguardo. "Fai male" si divincola dalla mia presa ed esce dalla stanza. "Sam!" la chiamo, ma non ricevo risposta. Credo di aver appena fatto una delle cazzate più grandi della mia vita.


SERA

Ovviamente io e Sam non ci siamo più rivolti parola e Mauro si è guardato bene dal venirmi vicino, è stato a distanza per evitare che finissi quello che stavo incominciando. Anche adesso i ragazzi hanno fatto di tutto per tenermi lontano lui portandomi in salotto mentre Mauro è in giardino con il nuovo padrone Ferdinando, Simona ed Eleonora. Mi fa veramente schifo e pensare che lui non è nemmeno stato veramente rifiutato in quanto non ha avuto il coraggio di dire niente a Sam, si è limitato a venerarla e rendersi disponibile a qualsiasi cosa per entrare nelle sue grazie, io con Ferdinando ammetto di aver avuto a volte atteggiamenti fraintendibile, ma lei con lui mai, nonostante la prendessi in giro; li lo facevo perchè volevo essere al suo posto. Magari è vero che mi in mezzo, cercando di stare con Sam il più possibile, ma è stata lei in qualche a scegliere me, a preferire la mia compagnia piuttosto che la sua.Non l'ho di certo costretta. "Ragazzi io vado a dormire" dico alzandomi dal divano. "Ma come, di già?" chiede Luca. "Si, voglio che la giornata finisca il prima possibile" rispondo sinceramente. "Va bene, ricaricati amico" dice Francesco e con un cenno li saluto e vado in camera. Sam fortunatamente è in sauna con le ragazze, è la prima volta che ci va e probabilmente è perchè così sta lontana sia da me che da Ferdinando. Bella pensata. Tolgo la maglietta e metto gli altri pantaloncini, mi infilo a letto e mi copro fino alla testa visto che le luci sono ancora accese . Prego davvero che questa giornata finisca presto e che domani sia un poco migliore.

La porta rossa || Federico Bernardeschi ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora