GIORNO 25

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MATTINA

Apro gli occhi, le luci sono ancora spente, ma sento gli altri muoversi, è già mattina e il che significa dovrò fare tutto quello che Federico mi chiede di fare. Spero nulla di troppo imbarazzante o compromettente. Mi rigiro nel letto, Federico è di schiena e anche se c'è buio posso chiaramente vedere i suoi tatuaggi. E' buffo, da piccola odiavo i tatuaggi, trovavo che sporcassero una persona, mentre ora li trovo semplicemente irresistibili e su Federico poi con il corpo che si ritrova gli stanno divinamente, sono delle vere opere d'arte con una storia, soprattutto il 13 contornato di rosso che ha sul costato, un piccolo modo per ricordare il suo grande amico Davide. Allungo la mano e sfioro appena il tatuaggio che ha sulla nuca, lui si muove e istintivamente ritraggo la mano. Spero di non averlo svegliato come ieri mattina. Per evitare altre situazioni imbarazzanti, mi alzo e decido che è ora di adempiere ai miei compiti e come ha fatto lui per me, gli porterò la colazione a letto. Vado in cucina, dove trovo già Luca e Raffaello che si godono un bel caffè e Giuliano invece che si sta facendo  preparare un thè caldo da Giulia, in quanto sua schiava per la giornata. "Buongiorno" dico e Luca mi fa subito un enorme sorriso. "Sei già al lavoro?" chiede scimmiottandomi. "Divertente" dico. "Comunque si, porterò la colazione a sua maestà" dico e loro scoppiano a ridere. "Ti aspetta una bella giornata" dice alzando le sopracciglia e so già a cosa sta alludendo. Io e Federico, insieme per tutto il giorno, perchè sono certa che non mi mollerà un attimo.  
Preparo una bella tazza di caffè e qualche fetta biscottata con la marmellata. "Sveglialo con un bacio mi raccomando" mi prende ancora in giro Luca e gli do una gomitata passandogli di fianco per andare in camera. "Sei un coglione" gli urlo, anche se in effetti mi piacerebbe molto poterlo svegliare con un bacio.  Entro in camera, poso il vassoio a terra di fianco al letto e mi siedo al lato per svegliarlo. "Fede" lo chiamo . "Fede" ripeto scuotendolo un pò. "MMh, che c'è?" chiede senza aprire gli occhi. "Ti ho portato la colazione" rispondo e lui anche se con gli occhi chiusi sorride. "Oggi sei la mia schiava" mugugna. "Si lo so Fede" gli dico, faccio per alzarmi per prendere il vassoio, ma lui mi afferra la mano e mi tira sul letto, praticamente addosso a lui. "Ma sei scemo?" chiedo ovviamente sussurrando visto Francesco sta ancora dormendo. "Oggi devi fare tutto quello che ti chiedo e adesso ti chiedo di venire qui nel letto con me" mi dice e come lui non si è sottratto a nulla, anche se non gli ho chiesto nulla du che, non posso sottrarmi a nulla nemmeno io. "Come desideri" mi lascio cadere dall'altra parte e lui mi attira subito a se. "Il caffè però si fredderà" lo informo. "Ok, allora bevo subito il caffè e poi mi fai le coccole" dice lasciandomi andare e io sento già la gola secca. L'altra volta non eravamo ancora così in confidenza quindi gli approcci fisici sono stati minimi, adesso si parte subito in quarta. "Come vuoi" dico con il cuore a mille. Lui si mette a sedere e recupera la tazza di caffè dal pavimento. "Che hai intenzione di farmi fare questa mattina, a parte coccolarti?" chiedo cercando di fingermi il più tranquilla possibile. "Ti allenerai ovviamente e sarai a raccogliere la palla quando finirà troppo dal mio piede e poi...Boh vedremo" dice sorridendo e spero che vada avanti su questa lunghezza d'onda, ovvero richieste non troppo strane. 
"Era ottimo" dice, mette giù la tazza e mi si fionda praticamente addosso, provocando un tonfo terribile. "Cosa fai?" chiedo sforzandomi di ridere in modo silenzioso. "Ssh" dice ed inizia ad accarezzarmi, sposandomi i capelli dal viso. *Voglio morire* penso. "Sei tutta mia oggi ricordi?" chiede e si avvicina pericolosamente e a meno che non lo spinga via, temo che le sue labbra...Le  della stanza si accendo insieme alla musica e lui solleva la testa. *Grazie al cielo* penso e faccio un sospiro di sollievo anche se tempo che questa giornata testerà parecchio la mia sanità mentale. "Dai andiamo ad allenarci" si tira su e prendendomi le mani tira su anche me. Non so perchè ma ho la sensazione che rivedrò questa scena lunedì sera. "Agli ordini" faccio il saluto militare e ci cambiamo per andare ad allenarci.

POMERIGGIO

"Fede cazzo, dammi un attimo di tregua almeno in bagno" urlo. Per tutta la mattina Federico mi è stato vicino, facendomi fare anche le cose più stupide e inutili, oltre che la palla, dovevo passargli la salvietta, la bottiglietta d'acqua e per poco ho temuto che sotto la doccia mi chiedesse di lavarlo, fortunatamente in quello è stato clemente e dovevo solo passargli le cose, visto che la doccia dovevo farmela anche io. "Ho bisogno di te" dice al di la della porta. "Sei un tormento" dico. Non dovevo fare nulla in bagno, avevo solo bisogno di un attimo per stare sola, la vicinanza di Federico mi sta provocando talmente tante cose dentro che ho davvero paura di impazzire. Ho una costante voglia di toccarlo, di abbracciarlo e quando mi tocca lui l'unica cosa che voglio fare è baciarlo e portarlo in camera per fare cose per pure Bash rimarrebbe scandalizzato nel sentirle. Mi manda fuori di testa e ho davvero paura di non riuscire più a gestirla. Tiro comunque l'acqua, lavo le mani nel piccolo lavandino che hanno messo e apro la porta. "Allora che c'è?" chiedo esasperata. "Credo di avere qualcosa nell'occhio" mi dice e sinceramente lo prenderei a schiaffi. "E mi hai rotto le scatole perchè hai una cosa nell'occhio?Non potevi chiedere...". "Nah, sei tu la mia schiava oggi, tocca a te" fa un sorrisetto e si siede sul puff accanto agli specchi. "Dai, controlla" mi fa segno con le mani di avvicinarmi, lui allarga le gambe e mi ci posiziono in mezzo. Come pensavo prima, stargli così vicino fa veramente male alla psiche. Alza la testa verso di me in modo che possa guardargli nell'occhio e quanto dannazione mi tentano le sue labbra. "Quale occhio?" chiedo anche se ho salivazione a zero per quanto sono turbata. "Destro" dice accennando un sorriso e porta le sue mani sui miei fianchi per poi farle scivolare sulla schiena. *Questo non aiuta* penso e vorrei solo scappare per la frustrazione. Faccio un bel respiro e con le dita gli allargo l'occhio e anche così è meraviglioso. "Vedi niente?" chiede muovendolo un pò. "No, non riesco a vedere nulla" dico controllando per bene. "Non c'è niente Fede" tolgo le dita e lui togliendo una mano dal mio corpo se lo sfrega un pò. "Magari è un pò secco, aspetta" mi divincolo dalla sua presa e vado allo specchio dove c'è il beauty case e prendo la soluzione oculare, stando parecchio al computer ho gli occhi che tendono a seccarsi e anche se qui non sto al computer ho pensato comunque di portarle. "Che roba è?" chiede indicandola boccetta. "Gocce oculari, tranquillo non voglio avvelenarti" mi sistemo di nuovo tra le sue gambe e lui riposta le mani sulla mia schiena. *Lo ammazzo* mi ripeto. Sistema la testa e tenendogli l'occhio aperto gli metto un paio di gocce. "Cazzo!" dice cercando di restare fermo e poi apre l'occhio. "Va meglio?" gli chiedo. "Decisamente" dice e devo dire che l'occhio lucido su di lui fa un certo effetto. "Vi sto che sono stato bravo direi che mi merito un bacio" dice sorridendo e porge una guancia. "E' un ordine?" chiedo, anche glielo avrei dato comunque. "Decisamente" risponde e io gli stampo un bel bacio sulla guancia. "Grazie" dice senza però lasciarmi andare. "Posso andare o...". "Sto pensando a cosa farti fare" dice, fingendo di pensare. "Se ci devi pensare allora non devi farmi fare niente" replico. "Allora per il momento ti ordino di restare qua tra le mie braccia" dice e inizio davvero a chiedermi se lo stia facendo apposta o no a fare così. "Come voi" mi allungo per appoggiare la boccetta e metto le mani sulle sue spalle. "Hai deciso?" gli chiedo. "Si, io l'altra volta ti ho fatto un massaggio, ne voglio uno anche io" risponde. "Fede non sono in grado, rischierei di farti peggio" dico ridendo. "Prova" mi lascia andare e si alza. "Andiamo" mi prende per mano e sotto gli occhi di tutti, soprattutto quelli di Ferdinando mi trascina in camera. Chissà cosa avranno pensato. "Tutto tuo" dice dopo essersi tolto la maglietta e ogni volta è un colpo ai miei ormoni. "Se proprio insisti" dico schiarendomi la gola. Si stende a pancia in giù e io mi metto al lato del letto. "Se mi sali sopra è meglio" dice. "No,sto comoda qui" dico già provata dalla situazione. "E' un ordine" dice. *Bastardo* vorrei dirgli. "Ok" dico e mi metto a cavalcioni su di lui, sul suo splendido lato B che sembra di marmo. "Ripeto, non sono...". "Avanti" mi interrompe e facendo un bel respiro inizio in qualche modo a massaggiarlo sulla schiena , toccando ogni centimetro dell'affresco che ha tatuato. "Sei bravissima" mugugna  e mi sembra di tornare indietro a quando me lo ha fatto lui, se ripenso alle sue mani addosso in quel modo mi viene ancora caldo. "Non è vero, ma grazie" dico e continuo con quella specie di massaggio. Dalla sua bocca escono solo dei sospiri rochi e qualche gemito, cosa che non aiuta di certo a mantenermi lucida. "Posso smettere?" chiedo. Se continuo ancora un pò va a finire che sul tatuaggio ci passo con la lingua e non con le mani. "Si, smetti pure" dice, io scendo da lui mettendomi dall'altro lato del letto e si alza a sedere. "Ti senti rilassato?" chiedo. "Rilassatissimo" si allunga verso di me e di si avvicina con le labbra al mio orecchio. "Anche troppo" sussurra e mi sento andare letteralmente  a fuoco; volto appena il viso e le sue labbra sono talmente vicine che mi basta un piccolo movimento per sentirle sulle mie. "Facciamoci una sauna" mi fa l'occhiolino e si allontana da me alzandosi dal letto. Il cuore torna al suo battito regolare e mi alzo anche io. "Prendo il costume" dico. "Ti aspetto la" dice ed esce dalla stanza. Già sto bruciando, pure la sauna adesso.


SERA

Esco di corsa in giardino, approfittando che Fede è in bagno per accendermi una sigaretta. Ho bisogno di distendere i nervi, ma non perchè mi stia sfinendo o cosa,ma perchè davvero sto facendo una fatica immonda a non saltargli addosso. In sauna non ha fatto altro che cercare un contatto i tutti i modi e mi sembrava di stare letteralmente all'Inferno, tra il caldo della sauna e il caldo che mi provocava ogni suo tocco. Dopo la sauna abbiamo giocato ancora con la palla e inutile dire che ogni pretesto era quello di toccarmi e o stringermi a se. Non mi da fastidio, ma gli sguardi che mi lanciavano i soliti mi mettono ancora a disagio, così provavo ad allontanarmi ed essere il meno calorosa possibile. "Buttala!"alzo gli occhi al cielo e lo guardo. "Ti prego" lo supplico. "No, buttala. Ogni mio desiderio è ordine ricordi?" chiede avvicinandosi, prende poi la sigaretta che ho tra le mani e la spegne nel posacenere di fianco. "Sei un dittatore" mi lamento. "Un dittatore, addirittura?" chiede divertito. "Si, un dittatore" rispondo, fingendomi offesa. "Domani ti lascio fumare" dice e mi attira a se. "Appena passa la mezzanotte, me ne fumo dieci" replico e lui sbarra gli occhi. "Sono stato così tremendo oggi?" chiede e vorrei tanto dirgli che i miei ormoni sono stati parecchio scombussolati da questa giornata, ma ovviamente è meglio evitare. "No, sei stato bravo" dico sorridendogli e lui mi porta i capelli dietro le orecchie. "Sono stato bene" quasi sussurra, evidentemente ogni tanto si ricorda che siamo circondati da telecamere e che tutta Italia ci sta guardando. Chissà appunto da fuori che staranno pensando. "Anche io" dico ed è vero, nonostante il grande autocontrollo che ho dovuto esercitare è stata una giornata bellissima e mi è sembrato di tornare alle prime due settimane, dove non c'erano drammi e paure di essere giudicati. "Sto bene con te" dice e di nuovo le sue labbra sono troppo vicine. "Fede, so che non è ancora mezzanotte, ma sono un pò stanca, è un problema se vado a stendermi?" chiedo d'istinto e lui è visibilmente deluso. *Mi dispiace* gli dico mentalmente. "Certo, tranquilla" mi dice e gli sorrido. "Non dovevo farti fare più niente" mi fa l'occhiolino e sciogliamo la presa. "Ok, a dopo allora" gli dico. "A dopo" dice, per farmi perdonare gli do un dolcissimo bacio sulla guancia. "Notte Fede" gli dico e rientro in casa per andare in camera. Devo davvero calmarmi un pò.

La porta rossa || Federico Bernardeschi ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora