GIORNO 38

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 MATTINA 

Federico si è già alzato e ho una paura fottuta di andare in cucina a fare colazione. Non voglio incontrare Veronica, non ho per niente voglia di subire i suoi sguardi e le sue frecciatine da quattro soldi. Avevo appena recuperato la libertà con lui e me l'hanno già tolta. Se solo non avessi compreso di essere innamorata di lui sarebbe stato più facile forse, anche se ormai continuo a pensare che era meglio farmi i fatti miei e stargli il più possibile lontano. Perchè abbiano fatto entrare Veronica ancora non lo so, ma di sicuro non era per farmi un regalo. Se non altro Andrea è un bello spettacolo da vedere. Sono così stanca di queste situazioni; ieri sera poi per un attimo mi sono sentita ancora come quando c'era Ferdinando, costantemente osservata e giudicata perchè gli stavo così vicino. Ho sentito gli occhi di Veronica penetrarmi fino in fondo all'anima per poi bruciarla viva senza alcuna pietà. Potevo addirittura sentirla ridere dal piacere per avermi inflitto una morte così atroce e radicale. "Oh sei sveglia...Ti ho portato il caffè" vedere  Federico con una tazza di caffè tutta per me in mano mi fa veramente capire che tra noi potrebbe non cambiare anche se la sua ex è a poco passi da noi. "Non sei il mio schiavo per oggi" dico ridendo per sdrammatizzare e riportare la mia mente un pò a colori. "Lo so, ma volevo portartelo lo stesso" si siede ai bordi del letto e anche io mi metto a sedere sul morbido materasso. "Grazie" mi sporgo per dargli un bacio sulla guancia e poi prende la tazza. "Tanto latte e tanto zucchero" dice sorridendo. "Sei un angelo" dico sorseggiando il mio caffè più che perfetto. "Ti sei già allenato?" gli chiedo. "No, oggi credo che salterò, mi fa un pò male una gamba" dice e subito mi allarmo. "Ti sei fatto male?" chiedo. "Non che io sappia...magari è solo un..." . "Non provare a dire risentimento muscolare che ti prendo a sberle. Voi calciatori e i risentimenti muscolari" dico contrariata. "Ok non lo dico, ma perchè reagisci così?" chiede confuso. "Perchè a voi vengono sempre sti cazzo di risentimenti muscolari quando vi allenate, chissà che cazzo fate a casa" dico e poso la tazza sul pavimento. "Niente facciamo a casa" replica. "Si, immagino" dico poco convinta. "Comunque non è nulla di grave, forse è solo quella roba li che non vuoi che nomini oppure ho solo messo male la gamba mentre dormivo" spiega. "Va bene, ma non fare sforzi ok?" gli dico. "Ci manca solo che ti infortuni qui dentro" dico e lui scoppia in una risata fortunatamente silenziosa. "Non si preoccupi mister" dice prendendomi in giro e io gli tiro subito un cuscino. Lui mi guarda sconcertato e in un nano secondo ce l'ho addosso, con il suo peso che mi schiaccia contro il materasso. "Stai diventando molto aggressivo lo sai?" chiedo ridendo. "Coccoloso, non aggressivo" dice e nasconde il viso nell'incavo del mio collo. Spero che non inizi a baciarmelo perchè non rispondo più di me. "Sto troppo comodo così" borbotta. "Mi fa piacere che almeno uno dei due lo è" mi lamento; averlo addosso è una delle cose più belle del mondo, ma a peso morto è una questione totalmente diversa. "Ti schiaccio?" chiede alzandosi sulle braccia. "Vedi tu, ho più o meno ottanta chili addosso" gli faccio presente. "A peso morto" aggiungo per  fargli capire che non voglio che si tolga, ma che rimanga così. "Allora aspetta" infila una mano sotto la mia schiena  e dandosi una spinta ribalta la posizione in modo che sia io, praticamente distesa, sopra di lui. "Così va meglio" sorride e la sua mano inizia a vagare sulla mia schiena. *Voglio morire* penso mentre il mio corpo diventa sempre più caldo e il cuore sempre più veloce; ancora un pò ed esplode. Vorrei alzarmi e scappare in cucina, ma grazie a lui non ho più la scusa del caffè. "Fede!" come sento la voce di Veronica mi alzo da lui come se avessi preso la scossa. So che dovrei fregarmene, ma altri sguardi come quelli di ieri sera vorrei evitarli più possibile; anche Fede si alza dal letto e io per evitare chissà qualche incontro imbarazzante raccolgo la tazza ed esco dalla stanza sorpassando Veronica. Ricomincia l'incubo.

POMERIGGIO

"Vieni qua?" Fede mi prende la mano e mi attira sul divano con lui mentre passo. "Hai ancora bisogno di affetto?"  gli chiedo sistemandomi accanto a lui. "Sempre...vieni qua" mi abbraccia e mi da un bacio sulla fronte. "A casa come fai?Molesti Spike e Wendy?" chiedo  divertita. "Non mi sopportano più infatti" anche lui ride e mi sposta i capelli. "Se mi guardano ti staranno ringraziando perchè adesso mi sfogo con te e non con loro"  mi dice. "Sei proprio scemo" gli do una pacca e lui mi schiocca un bacio sulla guancia. "SAMANTHA IN CONFESSIONALE" sento. "Nooo, adesso" protesta Fede e mi divincolo dalla sua presa per andare nel confessionale.

La porta rossa || Federico Bernardeschi ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora