GIORNO 76

2.2K 83 15
                                    

FEDERICO POV

MATTINO

La prima settimana di libertà è andata e ancora non mi sembra vero di aver passato sette interi giorni senza problemi, senza discutere e soprattutto senza mettere in discussione il nostro rapporto, anzi io sto sempre di più pensando che possiamo funzionare e che fuori di qui sarà anche meglio. Ci vedo arrivare lontano e anche se sono giovane mi voglio azzardare a dire che potrebbe essere la persona giusta per me, quella con cui condividere davvero la vita e costruire magari una famiglia. Ovviamente faremo comunque tutto per gradi, siamo già partiti in quarta qui dentro ed è giusto darci una frenata fuori e fare tutto per bene, non voglio spaventarla. Qui posso recuperarla, ma fuori può davvero allontanarsi e rischierei di rovinare tutto. "Come sei pensieroso" Sam mi abbraccia da dietro e metto le mie mani sulle sue. Mi sono alzato prima di lei per allenarmi un pò, ma i pensieri mi hanno invaso e la palla non l'ho ancora vista nemmeno di striscio. "Tutto bene?" mi chiede poi. "Si tutto bene" mi volto e l'abbraccio anche io. "Ciao splendore" le dico e le do un bacio. "Qui lo splendore sei tu" mi dice e io scuoto la testa. "Abbiamo gusti differenti" dico ridendo. "Direi di si" mi da anche lei un bacio e mi lascia andare. "Vado a farmi un caffè, tu lo vuoi?" chiede. "No, grazie!Vado ad allenarmi un pò" rispondo. "Va bene" mi sorride e va in cucina. Ora che ci avviciniamo alla fine posso quasi immaginarmela nella mia casa nuova che prepara la colazione per entrambi e che mi bacia prima che io esca per l'allenamento. Forse è una fantasia, forse sto correndo troppo, ma nella mia testa è ormai tutto perfettamente chiaro e nitidi. La voglio con me a Torino e so che sarà un problema dato il suo lavoro, ma vorrei tanto tentare.
Faccio un bel respiro ed esco in giardino per sfogarmi un pò sulla palla. Anche se sono consapevole che dobbiamo metterci un freno,il mio istinto mi dice che dovrei andare subito da lei, dirgli che vorrei che venisse a vivere con me a Torino e che vorrei che fosse la mia compagna per la vita. Vorrei dirgli subito le mie intenzioni, ma la mia parte più razionale è consapevole di quanto sia sbagliato metterle davanti queste opzioni mentre sia qui, dove tutto è amplificato, dove tutto è a volte confuso.Usciti di qui, purtroppo dovremmo prenderci del tempo e parlare di queste cose con calma, con la consapevolezza che non siamo più costretti qui dentro e che ci sono tante altre cose oltre che a noi due. Qui esistiamo solo noi e il sentimento che ci lega, ma fuori ci sono altre persone e altre dinamiche, che certamente lei vorrà tenere in conto. Spero solo che tutte queste dinamiche non decretino la fine della nostra storia. "Bernardeschi, non battere la fiacca" la voce di Sam mi arriva dritta alle orecchie e mi sveglio dai miei pensieri.Mi volto, lei sorride e ogni dubbio svanisce e il pensiero che devo godermela fino in fondo si fa strada in me. "Non batto la fiacca, pensavo solo che mi manca qualcuno che mi stimoli" dico e sul suo viso si apre un sorriso malizioso. Esce in giardino e mi raggiunge. "Uno contro uno?" chiede e senza aspettare una mia risposta prende la palla e inizia a palleggiare. "Allora?" dice fermando la palla. "Prendila" dice, io scatto verso di lei e spero davvero che anche fuori saremmo così complici.


POMERIGGIO

L'allenamento con Sam mi ha letteralmente sfinito. E' stata implacabile e non ha ammesso distrazioni; a volte tentavo di abbracciarla e baciarla, ma lei mi rimetteva al mio posto e questo non faceva altro che farmi venire ancora più voglia di sbatterla contro un muro e farmela qui in giardino. Mi ha concesso un bacio alla fine dell'allenamento e poi mi ha mandato dritto a fare la doccia, mentre aiutava Giulia a preparare il pranzo. Per un attimo mi è sembrato di essere tornato a Vinovo con il mister che mi urla dietro ogni due secondi e i miei compagni , però tutti concentrati in una sola persona. "Sei morto?" mi chiede Sam divertita sedendosi sul bordo del mio sdraio. "Tu sei davvero una pazza" rispondo. " Hai recuperato i giorni in cui non hai fatto niente" dice ridendo. " Recuperato e aggiungi altri mille" replico. "Esagerato, guarda che li ho visti i video su YouTube, fate anche di peggio" ribatte. "Si, ma con i dovuti modi, tu sei peggio di un generale di guerra" le dico. "Quindi significa che non posso darti un bacio per alleviare i tuoi dolori?" chiede ammiccando. "No, significa che DEVI darmi un bacio per alleviare i miei dolori" lei si abbassa e mi da un bacio, io le metto la mano dietro la nuca in modo da prolungare il bacio e approfondirlo. Ogni volta che la bacio è come se mi facessi una dose massiccia di energia e vitalità; come se prima fossi totalmente a terra e il contatto con le sue labbra mi facessero letteralmente volare. "Va in pò meglio?" mi sussurra sulle labbra. "Decisamente" rispondo sorridendole e lei mi da piccoli baci. Piccole dosi, per tenermi in alto. "Sei bellissimo" mi dice e mi accarezza il volto. Mi vengono in mente le sue parole e mi chiedo come abbia fatto, tra tanti bellissimi volti ad immaginarsi il mio nel descrivere il suo uomo ideale. "E' davvero questo che ti piace?Questo viso?" le chiedo e lei sospira capendo. "E' così che l'ho immaginato" risponde incatenando gli occhi dai miei. "Anzi, tu sei anche meglio" dice e le do un'altro bacio. "E sei reale" aggiunge. " Il che mi rende imperfetto" le dico. "Ma perfetto per me" dice e in una circostanza normale sarebbe il momento perfetto per chiedere ad una donna di sposarti o di venire a vivere con te. Se fossimo fuori glielo starei chiedendo in questo esatto momento. "Che ti frulla per la testa?" mi chiede. "Nulla, solo che mi sento fortunato ad averti trovata" le rispondo, infondo è quello che davvero penso, ometto solo il fatto che vorrei già che diventasse mia moglie. "Credo che tu stia esagerando, ma grazie" mi sorride e le accarezzo il viso. "Torno dalle ragazze, tu riprenditi" mi dice e mi deposita un'altro bacio sulle labbra. "A dopo" le dico. "A dopo" si alza e torna in casa. Mi sistemo sullo sdraio e vedo che Raffa e Luca mi stanno fissando. " Che c'è?" chiedo. "A volte siete così dolci che temo mi venga il diabete" dice. " Divertente" dico e lui mi lancia la palla. "Fai due tiri?" mi chiede. "Guarda li farei volentieri, ma la signora mi ha distrutto stamattina" rispondo. "Si ho visto, non volevo essere nei tuoi panni" dice. "Scemo" dico e gli lancio la palla con le mani. "Fate voi...Vi guardo" dico. "Secondo te io provo ancora a toccare questa cosa?" chiede Raffaello scandalizzato e scoppio a ridere. "Non è uno strumento infernale sai" dico divertito. "No, no lascia stare" dice lui e anche Luca è per terra dal ridere. "Allora rettifico, guardo Luca" dico. "Ecco bravo" dice Raffa e si siede sullo sdraio accanto al mio. "Con Samantha tutto bene vedo" mi dice. "Tutto alla grande" dico. "Mi fa piacere, molto piacere" dice e sorrido.

SERA

"Domani ci alleniamo ancora insieme?" mi chiede Sam e mi volto verso di lei spaventato. "Credo che domani farò da solo" le rispondo. "Dai, prometto che sarò più indulgente" dice lei. "No, no" dico ridendo. "Mi ucciderai" aggiungo. "Te lo prometto, anzi facciamo che ti do il permesso a cercare di distrarmi con i tuoi metodi" dice con fare malizioso e io mi mordo un labbro. "Con i miei metodi?Sicura?" chiedo. "Si, puoi molestarmi quanto vuoi" risponde e io quasi strisciando mi metto sopra di lei sul letto. "Occhi che ti prendo in parola" le dico "Mi aspetto che tu lo faccia" mi accarezza il petto e mi guarda negli occhi. I suoi sono lucidi come la notte in l'ho baciata sembrano quasi fatti d'acqua. "Mi fai impazzire" gli dico e mi avvento sulle sue labbra. Lei mi stringe e sento già il cavallo dei pantaloni stringersi. L'effetto che mi fa anche solo toccandomi a volte è impressionate. "Meglio se..." sussurro sulle sue labbra e lei annuisce. Scendo dal suo corpo e l'attiro a me per abbracciarla. " Non vedo l'ora che arrivi il giorno in cui non dobbiamo frenarci" mi dice e mi da un bacio sul collo. "A chi lo dici" dico sospirando. "Anche se odierò non vederti tutti i giorni" dice lei e vorrei di nuovo dirle di venire a Torino subito, in modo da non dover separarci mai più. "Verrò da te tutte le volte che posso" le dico. "Io anche" dice e alza lo sguardo verso di me. "Se ti avessi visto quella sera, non ti avrei portata via e non ti avrei più lasciata andare" le dico. "E io ti avrei lasciato fare" mi dice guardandomi dritto negli occhi. " Mi lasceresti fare anche adesso?" chiedo. "Assolutamente si" risponde e credo di avere la risposta che stavo cercando. Appena usciamo le chiedo di vivere con me. 

La porta rossa || Federico Bernardeschi ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora