GIORNO 73

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FEDERICO POV

MATTINA

Da quando Veronica è uscita mi sento veramente rinato. La voglia di alzarmi il mattino è tornato e anche quella di allenarmi, baciare Sam è diventato anche più facile senza il peso dello sguardo di Veronica addosso e soprattutto è più facile stare con lei senza il rischio che lei escogiti qualcosa per separarci o farci discutere. È passata quasi una settimana e non c'è stato un solo giorno in cui non siamo stati felici o tranquilli, abbiamo vissuto la nostra storia e anche se ho notato che a livello fisico ci siamo un pò allontanati, credo che sia meglio così. Ci siamo lasciati andare fin troppo e anche se vorrei fare l'amore con lei ad ogni ora del giorno, dobbiamo dimostrare che non siamo due adolescenti in preda ad una crisi ormonale che non sanno controllarsi, come ho sempre pensato abbiamo tempo fuori per certe cose.
Più passano i giorni e più, per quanto questa esperienza sia bella, vorrei che finisse e iniziare a vivere la mia storia con lei in maniera diversa, vorrei poter passeggiare mano nella mano con lei in un parco, andare a mangiare qualcosa e anche se è meraviglioso averla qui sempre, a disposizione ventiquattro ore su ventiquattro, vorrei sentire la sua mancanza, chiamarla alla sera per raccontarle la mia giornata e sentire che ha fatto lei, quante case ha arredato e come.Essere curioso di come ha passato il suo tempo, perchè qui lo so, qui sta con me o con le ragazze e spesso abbiamo poco e niente da dirci, ci sono ancora tante cose che dobbiamo imparare l'uno dell'altra, ma qui dentro inizia a diventare impossibile e se mi dicessero che posso uscire da qui e portarmi anche lei,prenderei quella porta e la porterei a Torino con me; purtroppo però non posso farlo quindi attenderemo con ansia quel momento; lei non me lo dice, ma so che anche lei non vede l'ora di uscire e non solo per noi, vedo che vuole tornare al suo lavoro e anche dalla sua famiglia. "Ti sei alzato presto" le mani di Sam mi cingono da dietro e vi poso subito sopra le mie. "Volevo allenarmi con il fresco" le dico e sospiro. "Tutto bene?" mi chiede. "Si, si stavo solo pensando" rispondo. "A cosa?Se posso saperlo" chiede. "Ma certo" faccio una risatina. "Pensavo all'esterno, inizia a mancarmi davvero la mia libertà e non vedo l'ora di tornare ad allenarmi con i miei compagni" rispondo. "E' normale, siamo qui dentro da tanto ormai e le giornate a volte sembrano non passare" dice e scivolo nel suo abbraccio per voltarmi e cingerla a mia volta. "Già, ormai le cose da fare sono limitate" dico ridendo. "Già, a volte mi manca così tanto il mio lavoro che vorrei far svuotare la casa per sistemare di nuovo i mobili" mi dice ridendo ed è esattamente come pensavo. "Potresti chiederlo" le dico ridendo a mia volta. "Mi rifarò quando uscirò, avrò tanto di quel lavoro arretrato che non uscirò più dall'ufficio per almeno un anno" sorride e vorrei proprio vederla nel suo ufficio intanto a pianificare e a pensare come rendere una casa perfetta. La casa che le ho chiesto di immaginarsi e di arredare in realtà esiste, la sto facendo sistemare per poi andarci a vivere una volta uscito da qui e spero che lei la veda e la riconosca; non so se diventerà casa nostra come nel piccolo gioco, ma spero che almeno una volta la veda e sappia che è così perfetta per merito suo e che comunque vada avrò un enorme ricordo di lei e la nostra storia. Se anche dovessimo mai lasciarci, non la dimenticherei mai, avrebbe sempre uno spazio anche fin troppo grande nel mio cuore. "Almeno ti terrai occupata" osservo. "Hai ragione, recupero" dice. "Ti lascio allenare ora" si alza sulle punte e mi da un bacio. "A dopo" le dico. "A dopo" la lascio andare e torna in casa. 



POMERIGGIO

Finisco di asciugarmi e mi cambio, Luca ha voluto fare una gara di nuoto e anche se non è proprio il mio forte, ho accettato senza pensarci, questo tipo di cose mi stimola e mi tiene sempre concentrato sui miei obbiettivi e mi aiutata a migliorare, soprattutto mentalmente. 
Esco dalla stanza e vedo verso il giardino, dove so Sam con le ragazze. Mi avvicino alla porta e la vedo palleggiare, mentre chiacchiera, è radiosa e vederla con quel pallone è uno spettacolo. Questa mattina, dopo che è entrata mi sono ritrovato a pensare a quello che ha detto ieri sera; appena mi ha visto l'ho incuriosita, talmente tanto che mi ha scritto semplicemente come stavo su Instagram, non voleva adularmi come fanno la maggior parte delle persone, ma parlarmi come se fossi un ragazzo qualunque, voleva conoscere Federico e non Bernardeschi della Juventus. Appena tornerò a casa, cercherò il suo messaggio tra i milioni che mi arrivano tutti i giorni e risponderle, dicendole che sto bene, perchè ho conosciuto una persona che mi fa stare bene come mai nella vita; ho iniziato anche a pensare davvero come sarebbe andata se l'avessi vista tra i tifosi nella tribuna family e se l'avessi trovata fuori dallo stadio ad aspettarmi. Sarei sicuramente rimasto folgorato per quanto è bella e poi mi sarei sicuramente maledetto per non averci provato o per non aver trovato un modo per poi contattarla, oppure avrei fatto lo sfacciato e ci avrei provato come se non ci fosse un domani e magari staremo da quel giorno. Come ha detto lei però non potremmo mai saperlo, ci è andata comunque bene perchè alla fine ci siamo ritrovati qui e ci siamo innamorati.Forse era destino che stessimo insieme, solo che quello non era momento giusto. "Mi vuoi rubare il lavoro?" chiedo finalmente raggiungendola. " Al massimo lo rubo a Szczesny" dice ridendo. "Fuori, ma qui lo stai rubando a me" le dico e mi passa la palla. "Tranquillo che il mio di lavoro mi basta" mi fa l'occhiolino e si avvicina. "E poi la divisa della juve sta meglio a te" ammicca e mi da un bacio, prima di tornare a sedersi con le ragazze. Sorrido, anche se non mi può vedere perchè si è già voltata e sono sempre più convinto di aver preso la decisione giusto quel giorno, quando mi sono avvicinato a lei in acqua e abbiamo parlato davvero per la prima volta. Lei nel mentre pensava fossi gay, io non facevo altro che guardarle le labbra e immaginare come sarebbe stato baciarle, pensavo a come sarebbe stato avere le sue mani addosso. Fortunatamente tutto quello che immaginavo quel giorno è successo e è stato anche meglio di quello che speravo.  "Fede!" mi chiama e mi fa svegliare dal mio stato di trans. "Ti siedi con noi?" mi chiede e io annuisco. "Certo" le raggiungo e mi fa spazio accanto a lei,mi siedo e si accoccola. "Sai stavamo prendendo in giro un pò la tua ragazza per quello che ha detto" dice la Provvi. "Vi prego no" le implora Sam. "Perchè che ha detto?" chiedo curioso. "Beh diciamo che ha continuato il discorso di ieri sera aggiungendo qualche altro dettaglio" risponde la sorella. "Parecchi dettagli" aggiunge Giulia. "Ragazze..." Sam si copre il viso imbarazzata. "Ora mi state spaventando" dico. "Oh tranquillo, solo cose belle" dice la bionda delle Donatella. "E posso saperle?" chiedo guardando la mia ragazza. " Meglio di no" dice sempre con le mani sul viso. "Ma se sono belle" dico confuso. " Si, ma imbarazzanti" mi dice. "Non sono cose zozze" dice Silvia e a questo punto mi chiedo davvero che cosa può aver detto allora di imbarazzante. "Allora non capisco" dico ridendo. "Che palle!Ho detto che in pratica quando ero tipo alle medie, una mia amica mi ha chiesto come doveva essere il mio ragazzo ideale e in pratica, anche se non ti conoscevo ho descritto te" dice tutto d'un fiato e poi si copre di nuovo il viso. "In che senso hai descritto me?" chiedo. "Come in che senso?Ho descritto come doveva essere il mio ragazzo ideale e in pratica l'ho descritto esattamente come sei tu e negli anni la cosa non è cambiata" risponde e i suoi occhi sono quasi terrorizzati, forse per lei è una cosa che non dovevo sapere o che non era ancora pronta a dirmi. "Sul serio?" chiedo guardandola dritta negli occhi. "Si" quasi sussurra. "Noi andiamo un attimo" dicono le altre, ma quasi non ci faccio caso. "Quando ti ho visto la prima volta mi è venuto quasi un colpo, non credevo che la persona che mi ero sempre immaginata nella mia testa esistesse davvero" aggiunge e io non so che dire, con questa rivelazione direi che le aspettative che lei ha di me si sono alzate di parecchio o meglio ora io so che le aspettative che lei ha di me sono parecchio alte e non voglio assolutamente deluderla. "Proprio così?" chiedo indicando la mia persona. "Tatuaggi annessi, anche se non sapevo la tipologia" risponde e io sospiro. "Questa proprio non me l'aspettavo" dico. "Lo sapevo, ora mi prenderai per pazza" dice abbasso lo sguardo. "No, ma che dici, non sei pazza, è una cosa bella" le prendo il viso tra le mani e le do un bacio. "Non pensare mai più che io possa pensare che tu sei pazza. Sei tutto quello che cerco e sei perfetta" è lei a baciarmi e premo un pò di più le labbra sulle sue per prolungare questo bacio a stampo. "Vado ad uccidere le altre" mi fa un sorriso e come questa mattina mi scivola letteralmente via dalle braccia. Spero che non diventi troppo un'abitudine.


SERA

Da quando Sam mi ha rivelato quel suo piccolo segrete da adolescente la vedo strana, mi scruta e anche se siamo stati insieme poco tempo la sento distante, a tavola quasi faticava a guardarmi e anche quando lo faceva non teneva il mio sguardo come al solito. Non vorrei che quella rivelazione l'avesse scossa più del dovuto. "Sam" la fermo prima che possa uscire in giardino e lei mi fa un sorriso. "Dimmi" dice. "Va tutto bene?" le chiedo. "Si perchè?" chiede, sembra rilassata, la Sam di sempre però c'è qualcosa che non mi convince. "Forse sto diventando paranoico io, ma ho notato che da quando mi ha detto quella cosa oggi pomeriggio sei un pò distante e sembra quasi che tu eviti di guardarmi" le dico e probabilmente ora il pazzo lo sembro io. "Mi pare che ti stia guardando ora" dice. "Si, ma...". "Fede, senti io vorrei evitare di tornare sull'argomento di oggi, so che per te è una bella cosa, ma non dovevi saperlo in teoria e il pensiero che tu lo sappia mi mette un pò a disagio si, ma non per questo mi allontanerò da te o smetterò di guardarti, ti ho cercato troppo a lungo per smettere di farlo" mi accarezza il viso e mi rilasso immediatamente, qualcosa che non andava in effetti c'era, ma come sempre ho ingigantito tutto; qui dentro le cose si amplificano davvero e sto rischiando davvero di diventare matto. "Sei tranquillo ora?" mi chiede. "Si, scusami" le dico. "Tranquillo non importa" mi da un piccolo bacio e continua ad accarezzarmi. "Hai visto, ti ho risposto subito senza rimuginare e stare zitta" mi dice. " Si, hai fatto progressi" le dico ridendo e la cingo dandole un'altro bacio. "Beh anche tu, mi hai chiesto subito se c'era qualche problema, senza farti troppi castelli" mi dice. "Stiamo diventando bravi"  sussurro a pochi centimetri dalle sue labbra. "Parecchio direi" mi da l'ennesimo bacio e mi morde leggermente il labbro inferiore, da quel che ho capito le piace farlo e a me piace quando lo fa. "Sto cercando di fare il bravo in tutti i sensi, non rendermelo difficile" le dico e lei strizza l'occhio. "Va bene farò la brava" dice anche se i suoi occhi mi dicono tutt'altro. Mi prende la mano e come un fulmine mi trascina fuori. E' un po' pazza si, ma la amo anche per questo.


La porta rossa || Federico Bernardeschi ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora