Capitolo 56: Pensaci

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«non era al lavoro, era in un centro di recupero e poi non voleva tornare a casa, si vergognava»
«non me ne avevi mai parlato»
«non ne parlo con nessuno»
«sono contento che tu l'abbia fatto con me» sorrise «quindi ora hai paura?»
«oggi quando sono ritornata a casa ho sentito mia madre che gli diceva che io non gliel'avrei mai perdonato ma non volevano dirmi cosa»
«magari lo fanno per il tuo bene»
«forse si, ma sono abbastanza grande per poterli aiutare in qualche modo, vorrei sapere»
«aspetta qualche giorno e poi parlaci di nuovo»
«lo farò ma ho paura»
«cerca di stare tranquilla, magari non è niente di che» disse abbracciandomi
«grazie.. per esserci sempre»
«per te questo ed altro» sorrise
«zio voglio il succo» disse Luca entrando in salotto
«te lo porto subito» disse andando in cucina
«sei triste?» mi chiese sedendosi vicino a me
«un po'» sorrisi leggermente
«mamma mi abbraccia sempre quando sono triste» disse abbracciandomi.
In quel momento Marcello entrò con il succo «vogliamo guardare un film insieme?» sorrise
«si ma un film allegro, così Alice smette di essere triste» rispose Luca
«allora cerco un film allegro» sorrise Marcello
«quanti anni hai?» chiesi a Luca
«così» disse facendomi vedere 4 dita
«4?» chiesi
«si» sorrise «tu quanti anni hai?»
«tra poche settimane 18»
«quando?» mi chiese Marcello
«14 luglio» risposi
«bene bene bene» sorrise
«zio l'hai trovato il film?» chiese Luca
«si eccolo» rispose facendo partire un film.
Passammo la serata così, guardando un film. Luca si addormentò presto, era abbracciato a Marcello. Erano carini insieme.
«lo porto a letto» disse Marcello alzandosi dal divano con Luca in braccio lo portò in camera e tornò poco dopo «stai meglio?» chiese
«si» sorrisi «grazie»
«di niente, se vuoi puoi dormire qui stanotte»
«non credo sia una buona idea»
«io dormirò sul divano»
«non posso, se mi chiama Giacomo e mi chiede dove sono?»
«come vuoi»
«è successo qualcosa quando me ne sono andata dal Tris?»
«niente, sono rimasto con Irene per un po', poi è andata via anche lei»
«siete diventati molto amici» sorrisi
«è una brava ragazza»
«e?»
«cosa? Siamo solo amici» rise «sei gelosa per caso?»
«ti piacerebbe» risi
«ti ricordi quando ti ho chiesto di venire al mare con me?»
«si»
«perché non ci vieni sul serio?»
«io e te da soli al mare?»
«hai paura?» sorrise
«cretino» dissi lanciandogli un cuscino
«sono serio, potremmo andare per una settimana»
«e cosa dico ai miei?»
«che sei con Irene, Laura o qualcun altro»
«sei sicuro sia una buona idea?»
«si, ti riposi, passi del tempo con la persona più bella e simpatica del mondo» rise
«sei un idiota»
«pensaci» disse tornando serio
«va bene» risposi «tra tre giorni parto con Laura»
«se decidessi di partire con me potremmo farlo a fine agosto o quando torni»
«non dovevi partire con i tuoi amici?»
«non preoccuparti di questo».
Continuammo a parlare tranquillamente. Mi era mancato. Mi era mancata la serenità che avevo con lui. Non dovevo preoccuparmi di nulla.

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