Capitolo 94: Casa

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Arrivati a Bari chiamammo il taxi che ci portò in una casa gigante
«è questa?» chiesi a Marcello
«non ti piace?»
«ma in quanti sarete?»
«una decina» disse aprendo il portone.
L'ingresso dava sul salotto enorme con un divano grande e tre poltrone, la tv sul muro e il camino. A destra c'era la cucina altrettanto grande, con una porta in vetro per uscire di fuori. Anche dal salone c'era un'uscita. La prima stanza che vidi fu una camera con il letto matrimoniale, un bagno con la vasca e la porta per uscire in giardino. Le altre stanze erano simili, una con un letto matrimoniale e l'altra con un letto matrimoniale e un divano letto. Tutte con un bagno privato.
«è bellissima» lo guardai
«non hai ancora visto il giardino» disse aprendo la porta, uscì di fuori e vidi un tavolo enorme con le panchine, dei lettini e due ombrelloni.
Marcello mi abbracciò da dietro «sono contento che ti piace»
«quale camera prendi?» dissi girandomi verso di lui
«la tua» rispose prima di baciarmi. Io ricambiai subito. Mi prese in braccio e mi fece sedere sul tavolo, mi alzò il vestito e si sbottonò i pantaloni
«mi sei mancata» sussurrò, mi tolse le mutande e entrò dentro, ansimai e mi fiondai sulle sue labbra. Mi era mancato anche lui. Iniziò a spingere sempre di più. Mi guardò negli occhi e riprese a baciarmi. Spinse sempre più forte. Mi fece appoggiare la schiena sul tavolo per stare più comodo e iniziò a muoversi più intensamente
«mi sei mancato anche tu» dissi dopo che finimmo entrambi
«ci facciamo la doccia?» chiese e io annuì. Mi prese in braccio e mi portò nell'unica camera il cui bagno aveva la doccia e non la vasca. Aprì l'acqua e iniziò a spogliarsi. Lo guardai e subito dopo feci altrettanto. Entrammo dentro la doccia e lui iniziò a baciarmi. Io con la mano scesi giù e lo presi, iniziai a muovere la mano e lui sorrise continuando a baciarmi. Cercai di muovere sempre più velocemente fino a quando lui mi bloccò la mano, lo guardai negli occhi non capendo, me la fece spostare, mi prese in braccio ed entrò dentro un'altra volta. Iniziò a spingere lentamente questa volta. Sorrisi guardandolo negli occhi «sto così bene»
«lo so» disse lasciandomi un bacio a stampo dopo di che continuò a muovere più intensamente. Gli graffiai la schiena e gli lasciai un paio di succhiotti.
«sei bellissima» sorrise dopo di che venimmo entrambi. Mi staccai da lui e iniziai a lavarmi
«perché?» chiese
«se non mi fossi staccata avremmo continuato e io non voglio passare tutta la giornata dentro la doccia»
«io però la voglio passare dentro..»
«stai zitto» risi
«sei bellissima» disse dandomi un bacio.
Dopo esserci fatti la doccia e esserci vestiti andammo a fare un giro lì vicino. Tornati a casa lui preparò il pranzo e io cercai un costume da mettere dopo.
Pranzammo e andammo al mare.
Arrivati, le persone ci guardarono in modo strano, ci mettemmo sui lettini.
«secondo me pensano che sono tuo padre» disse riferendosi a tutte quelle persone
«smettila, non sei così vecchio» lo guardai
«allora tuo fratello»
«ora» dissi lasciandogli un bacio «non lo pensano più» sorrisi.

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