Capitolo 74: MARCELLO

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Dal punto di vista di Marcello
Qualche anno prima

«No» la guardai «ti ho già detto che per me è no»
«ma perché?» si avvicinò
«non voglio avere figli, non ora»
«e quando?»
«non lo so, forse mai!»
«io non ti capisco proprio»
«Federica, siamo troppo giovani» dissi mettendomi seduto «i bambini non fanno per me»
«e Luca?»
«cosa c'entra? Lui non è mio figlio»
«ma lo vedo come lo guardi, non dirmi che non vorresti mai avere un figlio»
«non lo so, non credo di volerlo».

Ora

«le nostre giornate erano così, litigavamo sempre, se non per il figlio per altre cazzate e ad un certo punto abbiamo deciso di non voler continuare e ci siamo lasciati» dissi ad Alice
«quindi tu ora vuoi un figlio?»
«no, non credo»
«e lei?»
«non ne abbiamo ancora parlato, credo che entrambi abbiamo paura di iniziare il discorso»
«non ha senso»
«lo so, ma te lo immagini un piccolo Marcello?»
«un piccolo Marcello no, ma una piccola Federica sì» mi guardò «e mi immagino te con una piccola Federica»
«ma se non la conosci nemmeno»
«è la donna che ti ha fatto perdere la testa, e conosco te» sorrise «perciò so che è una brava persona»
«come sei saggia» risi abbracciandola «e tu invece, che mi racconti di Giacomino?»
«cosa ti ha raccontato Irene?»
«mi ha solo detto che vi siete lasciati perché lui ha fatto una cazzata ma non mi ha detto nient'altro»
«non ci credo» mi guardò sorridendo
«va bene mi ha detto che c'entra una sua amica, poi non mi ha detto più nulla, giuro»
«quest'estate le cose stavano andando benissimo, aveva smesso di essere così tanto geloso, gli dava fastidio se ti nominavo ma stava cercando di migliorare e piano piano ci stava riuscendo, ad Ibiza era tutto perfetto» mi guardò «fino a quando per sbaglio ho scoperto che quando ci eravamo lasciati si è fatto la sua migliore amica»
«ma non stavate insieme quando l'ha fatto no? Pure tu ti facevi qualcun altro quando non stavate insieme se non sbaglio» risi
«si ma quando l'ha scoperto ci siamo promessi che ci avremmo detto la verità, nonostante tutto»
«come l'hai scoperto?»
«me l'ha detto Laura»
«e lui?» chiesi
«lui mi ha detto che non ha significato nulla né per lui né per lei però io non potrei continuare, lavora anche da lei»
«anche io e te passiamo tanto tempo insieme»
«mi stai dicendo che ho sbagliato?»
«non mi permetterei mai, devi fare ciò che ti senti di fare ma alla fine tu hai fatto le stesse cose»
«io le ho fatte, ho visto che lui ci stava male, ne abbiamo parlato e non doveva succedere mai più, invece poi l'ha fatto lui»
«sei proprio decisa» sorrisi
«mica tanto, ieri ero ubriaca e ci ho litigato»
«perché?»
«sono tornata a casa e ho trovato il suo regalo sulla scrivania, sapeva che non ero a casa per questo l'ha lasciato a mia madre, mi ero arrabbiata perché non ha avuto le palle di darmelo di persona, così l'ho chiamato»
«e ci hai litigato?»
«e poi l'abbiamo fatto.. in macchina»
«mi ricorda qualcosa» risi ripensando alla nostra prima notte insieme
«sei un cretino!» disse lanciandomi il cuscino
«scusa» le diedi un bacetto sulla guancia «ma tu lo ami ancora?» chiesi.

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