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Capitolo 28: Esci

«che ne dici di Ibiza?»
Erano passati pochi giorni da quella cena, non mi ero vista né con Giacomo né con Marcello perché ero piena di compiti perciò mi ero concentrata sullo studio. Mancavano poche settimane di scuola e io e Laura volevamo farci un viaggio insieme ma non riuscivamo a trovare la meta giusta.
«i miei non mi ci manderanno mai»
«allora andiamo in Puglia» disse guardando le mete su un sito
«per me va bene» risposi
«per il tuo compleanno vuoi tornare qui o stiamo lì?»
Giusto. Il 14 luglio. 18 anni.
«è meglio se torniamo qui, lo sai come sono i miei»
«vuoi fare la festa?»
«pensavo di fare un'aperitivo con poche persone, tanto sono tutti al mare in quel periodo».
Avevo pensato di fare un pranzo con la mia famiglia e la sera volevo stare con i miei amici. La maggior parte di loro sarebbe stata al mare perciò non volevo fare la festa.

La sera dovevo vedermi con Marcello, aveva detto di volermi portare in un posto. Non sapendo dove non sapevo cosa mettere per questo optai per una gonna con i bottoni, una maglietta bianca e le converse nere.
Lo aspettai vicino al parco, lui arrivò puntuale come sempre.
«buonasera signorina» disse facendomi salire in macchina
«buonasera» sorrisi
«hai studiato tutto per domani?» chiese partendo
«si, spero non sia difficile» lo guardai
«lo è» disse sincero.
Il giorno dopo avrei avuto il compito in classe.
Marcello si fermò vicino ad una pizzeria «aspettami qui» disse scendendo dalla macchina. Tornò poco dopo con le pizze e le birre. Sembrava la prima volta in cui eravamo usciti. Sorrisi al pensiero di quella sera.
«indovina dove ti porto?» sorrise
«sei serio?» ricambiai il sorriso. Sapevo che quello era il suo posto speciale per questo non gli avevo più chiesto nulla.
«anche se non te lo meriti»
«io? Perché?»
«perché mi hai mentito»
«su cosa?» chiesi, sapevo a cosa si riferisse, non ne avevamo più parlato e pensavo che se ne fosse dimenticato
«perché eri con lui?»
«perché è un mio amico»
«dovevi stare con degli amici, non con un amico» mi guardò «poi amico mica tanto»
«siamo solo amici»
«ma non lo vedi come ti guarda?»
«smettila, non lo conosci come lo conosco io, non gli interesso minimamente»
«lui a te si però»
«non è vero»
«secondo me c'è qualcosa tra di voi ma non ve ne rendete conto»
«mi sembri Laura» sbuffai «io a Giacomo gli voglio bene, è una delle persone più importanti per me, non posso negarlo» lo guardai «non c'è nient'altro»
«se lo dici tu» disse fermando la macchina
«e poi scusa, sei geloso?» sorrisi
«ti piacerebbe» rise e scese dalla macchina.
Prendemmo le coperte e andammo nel posto dell'altra volta. Era ancora più bello. Faceva più caldo ed era più illuminato.
«ti sei mai fatto il bagno qui?» chiesi guardando il fiume
«qualche volta» rispose sistemando la coperta
«con tuo padre?» mi girai a guardarlo
«mangia se no si fa fredda» disse indicando la pizza
«mi apri la birra?» chiesi sedendomi
«certo» me la passò subito dopo averla aperta
«buon appetito» iniziai a mangiare
«comunque sì» disse poco dopo «l'ultima volta che ho fatto il bagno qui ero con mio padre»
«e se io volessi farlo ora?» sorrisi
«domani mattina ti sveglieresti con la febbre»
«forse ne vale la pena» dissi alzandomi
«no Alice, fa troppo freddo» mi guardò
«ma che dici, si sta benissimo» dissi togliendomi le scarpe
«io non ti seguo» disse bevendo la sua birra
«come vuoi» risposi togliendomi la gonna e la maglietta dopo di che lo guardai «sicuro?»
«sicurissimo»
«come vuoi» dissi andando verso il fiume, entrai pianissimo, l'acqua non era caldissima ma si stava bene «vieni dai» lo guardai
«non ci penso neanche»
«che palle che sei» dissi iniziando a nuotare
«dai esci che ti raffreddi»
«vieni a prendermi» risi
«è calda?» chiese avvicinandosi
«si» sorrisi
«esci dai» mi guardò
«e se non esco?»
«esci» sembrava arrabbiato così decisi di uscire.
Mi avvicinai a lui «mi aiuti?» chiesi.