Dal punto di vista di Giacomo
Pochi anni prima
Stavo facendo la spesa prima di partire, iniziò a piovere. Sapevo che Laura era a casa ma Alice no.
Sono andato a prenderla ma davanti la scuola non c'era più, andai verso la fermata dell'autobus e la vidi. Era proprio bella.
«sali» le dissi
La portai a casa, i miei erano al lavoro, abbiamo cucinato insieme. Non riuscivo a smettere di guardarla. Era troppo bella. Non so se Laura le aveva parlato del fatto che il giorno dopo sarei partito ma a me non andava di farlo in quel momento.
«io vado a dormire, scusatemi ma mi scoppia la testa» disse Laura alzandosi dal tavolo
«dillo che non vuoi lavare i piatti, bugiarda» risi
«coglione» mi rispose e tornò in camera sua
Mi squillò il telefono "Marco", guardai Alice «devo rispondere» mi alzai e risposi. Quando ho finito di parlare con Marco lei stava lavando i piatti. Non potevo più aspettare. L'ho abbracciata da dietro. Cazzo quanto profuma. «quel giorno, ti ho detto che eri come una sorella, non è vero» le baciai il collo «pensavo fosse così, se no perché ogni volta che ti vedevo parlare con un ragazzo mi dava fastidio? Ora credo di averlo capito» ho chiuso l'acqua e l'ho fatta girare verso di me per baciarla. La presi in braccio e la portai sul divano. Continuavo a baciarla. Iniziai a sbottonarle i bottoni. Era agitata, l'ho capito dal suo respiro affannato. Le sbottonai i pantaloni e glieli tolsi insieme alle mutande. Iniziai a toccarla «sei bellissima» le dissi guardandola, lei non rispose, era troppo presa dal momento. Era eccitata. Continuai fino a quando non sentì la porta di casa aprirsi «cazzo» mi alzai subito. Lei fece altrettanto, si rivestì. Io accesi la televisione.
«ciao!» urlò mia madre
«stiamo qui!» urlai anche io
«ciao Alice!» la salutò con due bacetti, Alice era imbarazzata. Era bellissima.
«devo andare, ho una verifica domani» non mi guardò neanche
«ti accompagno» mi alzai
«tranquillo, ha smesso di piovere, mi faccio un giretto» mi sorrise.
La accompagnai alla porta «mi dispiace, non pensavo tornasse così presto oggi» la guardai mettersi la giacca
«tranquillo, non è colpa tua» si girò verso di me e io la baciai «fammi sapere quando arrivi a casa».Con tutto questo dimenticai che dovevo ancora fare la valigia. Entrai in camera mia e iniziai a preparare tutto. Non ero mai stato bravo con le valigie. Quando dovevo andare al mare con i miei mi facevo aiutare da Laura e Alice. A proposito, controllai il telefono ma non mi aveva ancora scritto così decisi di farlo io "sei arrivata???", mi rispose subito dopo "si sono appena entrata".
Il giorno dopo ero sull'aereo. Appena atterrato ho controllato il telefono, avevo un po' di notifiche ma feci caso solo a una di queste: "ti odio.", era il messaggio di Alice. Non sapevo cosa fare e decisi di non rispondere.
Ora
Ero appena atterrato, ero tornato dalla mia famiglia, dai miei amici, da lei.

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Incredible
RomansaAlice, una ragazza di 18 anni. Marcello, il suo professore/amico. Giacomo, il suo primo amore. Alice è una ragazza diversa dalle sue compagne, forse a causa della sua infanzia. Un giorno conosce il suo nuovo professore di scienze con il quale sin...