Capitolo 67: Papà

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Mi svegliai con un forte mal di testa, eppure pensavo di non aver bevuto così tanto. Mi guardai intorno, Irene stava ancora dormendo. Presi il telefono e vidi che erano le 14:16.
Mi alzai e andai a farmi la doccia. Uscita mi avvolsi con un asciugamano e tornai in camera di mia cugina.
«buongiorno» dissi quando la vedi aprire gli occhi
«buongiorno» rispose mettendosi seduta e prendendo la bottiglietta d'acqua che si trovava sul comodino «voglio morire»
«siamo in due» risi e presi le mie cose per vestirmi, ansia in bagno e tornai, questa volta già vestita
«scendiamo di sotto se no i miei ci uccidono» rise.

Scendemmo di sotto. Dopo aver fatto colazione zio mi riaccompagnò a casa. Entrai e vidi mia madre in cucina così decisi di andare a salutarla ma quando entrai la vidi piangere
«mamma che succede?» dissi andando da lei e abbracciandola
«siediti, dobbiamo parlare» disse poco dopo staccandosi da me, io mi sedetti e aspettai che dicesse qualcosa, si mise di fronte a me e iniziò a guardare per terra
«mamma» la guardai preoccupata
«tuo padre ha ripreso a bere» disse dopo di che alzò lo sguardo su di me, la guardai cercando di capire, speravo fosse uno scherzo.
Quando ero piccola mio padre, dopo aver riscontrato dei problemi al lavoro, iniziò a bere. Tornava a casa ubriaco e litigava con mamma. Lei non voleva che io lo vedessi così ma a lui non importava. Un giorno stavano litigando talmente tanto che io, spaventata, corsi da mia madre e la abbracciai forte, mio padre ci guardò e l'unica cosa che disse prima di andare via fu "siete ridicole, vi odio". Continuò a bere sempre di più, le notti le passava spesso fuori perciò quando rientrava io facevo colazione con mamma che doveva accompagnarmi a scuola. Mi ricordo che una volta entrò in cucina, prese il piatto che mia madre aveva preso poco prima per metterci le crêpes e lo tirò contro il muro. Io spaventa iniziai a piangere e lui mi urlò contro. Quel giorno mamma decise di lasciarlo ma lui riuscì a convincerla che avrebbe smesso di bere. Zio Franco gli cercò un centro di riabilitazione e dopo pochi mesi tornò da noi. Ci ha messo un po' per riavere la nostra fiducia e ora stava rifacendo la stessa cazzata.
«quando?» chiesi
«qualche mese»
«perché non me l'hai detto?»
«ci sei già passata una volta, non volevo metterti in mezzo anche questa volta»
«mamma» la abbracciai «perché ha ricominciato? Al lavoro stava andando tutto bene»
«non lo so Alice, è successo qualcosa ma lui non vuole parlarne, e io non potevo più sopportare di vederlo ubriaco» mi guardò «e non volevo neanche che tu lo vedessi così»
«avresti dovuto dirmelo, non sono più una ragazzina»
«scusami»
«possiamo andarlo a trovare?» chiesi staccandomi da lei
«non ancora, è troppo presto».

Dopo aver parlato con mia madre decisi di portare a spasso Stella. Come ho fatto a non accorgermi di nulla?

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