Capitolo 35: Cucina

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Dopo che papà andò al lavoro mi misi sul divano con Stella, dopo poco mi squillò il cellulare.
«pronto?» risposi a Marcello
«stai meglio?»
«più o meno»
«hai bisogno di qualcosa?»
«non ti preoccupare, non è colpa tua»
«non te lo sto chiedendo per quello, te l'ho chiesto perché ci tengo a te e mi dispiace se stai male»
«sto meglio, mi sto annoiando però»
«sei da sola?»
«si, i miei lavorano»
«se vuoi ti passo a prendere e stiamo un po' da me»
«non ti preoccupare, non voglio attaccarti il raffreddore»
«non è un problema»
«no dai, ci vedremo quando starò bene»
«sicura?»
«sicurissima»
«hai ancora la febbre?»
«non lo so, non l'ho misurata»
«misuratela»
«non mi va» risi.
Continuammo a parlare, ad un certo punto il campanello suonò «aspetta un attimo» dissi alzandomi e andando ad aprire «ti chiamo dopo» riattaccai.
«che ci fai qui?» guardai Giacomo
«Maria mi ha chiesto di passare perché non ce la fa ad uscire prima dal lavoro»
«non dovevi» sorrisi
«sarei venuto comunque» disse entrando «con chi stavi parlando?»
«con Mattia» mentii
«hai ancora la febbre?» mi mise la mano sulla fronte
«devo misurarla»
«ancora non l'hai fatto?»
«no» risposi
Ci mettemmo sul divano e guardammo un film.
«ti preparo il pranzo» disse quando il film finì
«lo preparo io»
«lo prepariamo insieme» sorrise.
Andammo in cucina e iniziammo a cucinare
«mi ricorda qualcosa» disse sorridendo
«chissà che cosa» ricambiai il sorriso
«ricordati, basta che fai il primo passo» mi fece l'occhiolino
«ricordati che non lo farò mai»
«vedremo»
«perché dovrei farlo?» chiesi poco dopo
«perché sono io»
«appunto»
«hai mai conosciuto una persona più sexy di me? Più bella di me? Più intelligente di me?»
«si» risposi subito, ed era vero, più o meno.
«Giacomo!» urlai subito dopo essermi sporcata per colpa sua
«sei una cretina» rise
«ti odio»
«non è vero» disse avvicinandosi
«si invece» indietreggiai
«se così fosse non sarei qui»
«sei tu che sei venuto, non te l'ho chiesto io» sorrisi
«non me l'hai chiesto ma lo volevi» disse continuando ad avvicinarsi
«questo lo dici tu» dissi appoggiandomi contro il muro
«sicura piccola?» chiese mettendomi le mani intorno
«sicurissima»
«quindi se faccio questo» disse avvicinandosi al mio collo «o questo» lo baciò «o questo» mi lasciò un bacio sulla guancia «non ti faccio nessun effetto?»
«per niente» risposi poco dopo
«neanche se faccio questo» si avvicinò alle mie labbra
«prova» sorrisi
«l'hai voluto ti piccola» disse prima di baciarmi, io ricambiai subito
«ancora niente?» chiese dopo essersi staccato
«stai zitto» lo baciai, continuammo così per un po', poi mi fermai.
«sei bellissima» disse allontanandosi
«butto la pasta?» chiesi
«si» rispose continuando a preparare il sugo.
Mi misi seduta dopo aver buttato la pasta e iniziai a cazzeggiare con il telefono.
«tutto bene?» chiese avvicinandosi
«certo» gli diedi un bacio a stampo
«poi ne parliamo bene eh» sorrise e tornò ai fornelli.
Dopo aver mangiato siamo saliti in camera mia
«misurati la febbre» disse passandomi il termometro
«va bene» dissi sdraiandomi sul letto «ho lasciato il telefono di sotto» feci per alzarmi ma lui mi fermò
«vado io» disse uscendo dalla camera, io nel frattempo mi misurai la febbre
«chi è Marcello?» chiese rientrando.

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